Stare molte ore col naso all'insù mi faceva venire il torcicollo, ma tant'è.
Ci dovevo stare.
Gliel'avevo promesso ad Elena e avrei mantenuto la mia parola.
Si però faceva male cavolo!
Dovevo trovare un modo per alleggerire la situazione; non avevo un plaid dietro, nè un qualcosa che assomigliasse ad un cuscino."Vedi che succede quando si scopa poco? Non sei preparato!", pensai.
Quindi feci la prima cosa che mi venne in mente: mi allungai per terra.
C'era un'umidità che ti entrava nelle ossa e dovetti coprire la mia reflex che rischiava di fare la muffa.
Già il vetro dell'obiettivo si era appannato."Eccheccazzo!" dissi...
Presi il panno antistatico che mi ero portato dietro per una simile evenienza e cominciai a pulire la superficie del vetro con delicatezza, facendo dei movimenti rotatori con la mano, cercando di non graffiarlo.
Talmente concentrato in questa operazione, che non mi resi conto dell'inizio di quello che stavo aspettando.
L'eclissi era cominciata!Ero lì per assistere a quello che era stato presentato come un evento più unico che raro: un'eclissi solare ibrida!
"Peccato che Elena non sia potuta venire." dissi, parlando da solo, dando l'assoluta certezza a chi stava intorno a me, che non ero del tutto normale.
Fu uno spettacolo! Scattai molte foto,sperando che qualcuna uscisse fuori nitida.
Click, clik, clik ...
Ero così emozionato da quell'esperienza, che passai subito a casa a stampare alcune foto. Volevo che Elena le vedesse subito!
Così, ne feci 3 o 4 copie e mi incamminai verso la sua casa.
Suonai il citofono. Mi rispose il padre."Pronto? Sono Mirko, c'è Elena?"
Un sospiro mi rispose dall'altra parte.
"Certo che è in casa, scemo! Dove pensi che possa essere andata?" e aprì il portone, facendomi entrare.Salì le scale a due a due. Non vedevo l'ora di farle vedere le mie foto !
Arrivato davanti la porta di casa, bussai piano, per non disturbare.
"Permesso?"
"Entra pure Mirko, siamo in camera."Mi accolse il solito odore di disinfettante che c'era da sempre in quella casa.
Affacciandomi alla porta della camera salutai Elena."Ciao Elena!! Come stai? "
Lei mi rispose guardandomi fisso negli occhi, dal suo letto che era la sua casa da ormai 20 anni, cioè da quando fece quel dannato incidente.
"Guarda che meraviglia! Avresti dovuto esserci oggi, ti sei persa uno spettacolo unico!"
Seduta vicino al letto, come al solito, c'era la madre.
Le diedi un bacio sulla guancia e lei mi guardò in viso , facendomi una carezza.Mi avvicinai al letto di Elena e le misi davanti le foto, raccontandole nei minimi particolari, quella che era stata una giornata fantastica.
Le diedi la mano.
E, sono sicuro, quando lo feci, nei suoi occhi ci fu qualcosa.Un bagliore nel buio.
STAI LEGGENDO
Racconti di Mezzanotte
General FictionUna raccolta di racconti in divenire legati dal filo conduttore della malinconia.