Lezioni private
CIEL POV
Appena provai ad aprire gli occhi, mi fu subito chiaro che quel maledetto demone mi aveva messo una benda legata ben stretta alla mia testa che mi impediva di vedere dove ero. Provai a muovere le braccia per togliermi la stoffa che oscurava il mondo attorno a me, ma scoprii con amara sorpresa che anche loro erano costretti da corde che mi imprigionavano i polsi, abbastanza strette da farmi quasi male. Dopo un attimo di smarrimento capii che quel demonio si era approfittato del fatto che mi ero addormentato sulla mia scrivania quel pomeriggio per prendermi e legarmi a una sedia.
Quello stesso giorno Sebastian mi aveva detto che doveva insegnarmi una lezione di massima importanza, ma non capivo perché me la dovesse impartire legandomi a una sedia. Era davvero una lezione così spiacevole che già sapeva che sarei corso via?
Comunque almeno la bocca me l’ aveva lasciata libera, così presi fiato e lo chiamai furente.
-Sebastian! È un ordine: spiegami subito cosa sta succedendo e chi ti ha dato il permesso di legarmi!
Non dovetti aspettare molto che la sua voce calda e melliflua mi rispose in modo pacato, ma che dalla tranquillità lasciava trasparire una nota di derisione.
-Bocchan, se ben ricordo siete stato proprio voi a darmi il via libera come vostro insegnante e pertanto sto solo eseguendo un vostro ordine.
-E che razza di lezione sarebbe?!?
Lo sentii emettere un risolino che mi fece correre i brividi lungo la schiena: quando era nelle vesti di mio insegnante, era lui che aveva il potere di comandarmi. Ciò nonostante provai comunque a riacquistare la mia autorità su di lui.
-Slegami subito!
Un altro risolino mi fece comprendere che non solo non aveva intenzione di restituirmi il comando, ma che probabilmente si stava divertendo nel poter esser lui ad avere potere su di me. Ora sicuramente me l’ avrebbe fatta pagare per tutte le umiliazioni che gli infliggevo in veste di mio maggiordomo. Era un gioco tra di noi: ognuno aspettava di poter essere la parte autoritaria per poterci umiliare a vicenda.
Lo sentii avvicinarsi a me e sussurrarmi all’ orecchio:
-Rilassatevi, Bocchan, perché questa lezione le servirà moltissimo in futuro: è una lezione di educazione sessuale.
Deglutii a vuoto, sicuro di non aver capito bene. Ma non feci in tempo a chiedere spiegazioni che una mano guantata mi accarezzò delicatamente la guancia, percorrendone la sua forma con il pollice. Rimasi di stucco a quel contatto inaspettato, ma subito dopo cercai di divincolarmi.
Sebastian ignorò completamente il mio tentativo di ribellione e andò invece ad accarezzarmi i capelli che danzavano come ciuffi d’ erba al vento del suo respiro calmo. Iniziai ad agitarmi sul serio: era troppo vicino, anche se non potevo vederlo la sua presenza mi opprimeva. Mi agitai quindi più forte che potei, cercando di allentare i vincoli ai miei polsi e fu allora che di nuovo il demone parlò, stavolta con durezza:
-Bocchan, devo forse ribadirvi che sono un insegnante severo? Io vi avevo avvertito di questo, ma voi mi avete comunque dato il via libera come vostro tutore. E adesso calmatevi e lascatemi svolgere il mio lavoro.
Non sapendo cosa dire o fare, rimasi immobile, coi muscoli tesi e all’ erta, aspettando la sua prossima mossa.
La sua mano percorse morbidamente la linea del collo e andò a slacciarmi il fiocco elegante. Poi fu la volta delle labbra del demone che si posarono piano sulla mia gola, posandovi un leggero bacio, per poi percorrere un percorso invisibile scendendo sullo sterno, man mano che la sua mano slacciava i bottoni della mia camicia. Mi morsi il labbro quando lo sentii arrivare al mio ventre, in preda a sensazioni mai conosciute prima d’ ora. Si fermò solo quando fu arrivato ai pantaloncini e si allontanò da me. Rimasi in attesa per qualche secondo, col respiro affannato e le guance arrossate.
Poi le sue dita, stavolta prive della stoffa del guanto, mi sollevarono delicatamente il mento, e il suo pollice andò a delineare il mio labbro inferiore e infine sentii le sue labbra sulle mie.
Voltai di scatto la testa, sorpreso e contrariato a quel contatto, sottraendo le mie labbra a quella tortura alla quale non avevo intenzione di sottoporle. Lo sentii sbuffare, stizzito, per poi afferrarmi il mento stavolta con maggior forza costringendomi nella precedente posizione. Di nuovo la sua bocca si posò sulla mia, ma stavolta con più prepotenza e nuovamente cercai di negargli un bacio che non volevo. Sebastian parve arrendersi alla mia determinazione perche liberò il mio mento dalla sua morsa e mi lascò in attesa. Aspettai diversi secondi prima di un suo nuovo attacco, mentre l’ agitazione mista a curiosità mi divorava il cervello impedendogli di pensare e si insinuava nel mio ventre facendolo contorcere piacevolmente per quella strana situazione in cui mi trovavo. E poi la sentii, la sua mano, ad accarezzarmi decisa il cavallo dei pantaloncini. Aprii la bocca in segno di muta sorpresa e il subdolo demone ne approfittò per infilarci dentro la lingua e sigillare le mie labbra con le sue, guidandomi in un bacio carico del suo desiderio e della sua lussuria al quale non ero capace di tener testa, tanto la sua lingua si muoveva veloce e famelica. Mi ritrovai una sua mano sulla mia nuca, a stringere ciocche dei mie capelli tra le dita e spingendomi con passione verso il suo viso, mentre l’ altra vagava per la mia schiena, il mio petto, i miei fianchi e il mio ventre donandogli carezze delicate e sensuali. Troppo confuso per la rapidità dei suoi movimenti che non mi stava concedendo il tempo di realizzare cosa stessi provando, iniziai trovarmi senza più aria nei polmoni e tentai di ritrarre indietro la testa. Lo sentii staccarsi dalla mia bocca per lasciarmi il tempo di riprendere fiato, mentre mi accarezzava i capelli con premura. Poi si riavvicinò sfiorandomi le labbra con le sue, catturandole in un altro bacio. Di nuovo non sapevo come rispondere a quel gesto. Iniziò a slacciarmi i pantaloni e lo lasciai fare, accaldato e piacevolmente in balia di quelle nuove sensazioni. La sua voce i riportò alla realtà risvegliandomi da quel che consideravo il più bello dei sogni che stavo vivendo.
-è naturale che alla vostra giovane età non sappiate come si dia un bacio, ma dovete muovere la lingua… in questo modo, seguite e memorizzate i miei movimenti.
Dischiusi le labbra timidamente per riaccoglierlo in un altro bacio, ma la sua lingua si posò sul mio collo, disegnando cerchi immaginari di saliva. Gemetti e lui continuò a muovere quel muscolo caldo e umido per tutto il mio collo, passando poi al mio petto e infine su un mio fianco. In quegli istanti l’ aria si riempì di versi che mai avevo emesso in vita mia, ma che parevano invece compiacere e deliziare Sebastian. E infine accadde tutto velocemente: senza aspettare il mio permesso, mi imprigionò in un bacio passionale per farmi tacere eventuali parole di protesta mentre mi prese saldamente il bassoventre con una mano accarezzandolo. Spalancai gli occhi per lo stupore e tentai di dire qualcosa, ma il demone era stato più furbo e mi metteva a tacere con movimenti repentini della sua lingua ai quali tentavo di rispondere nel migliore dei modi. Il sangue mi si incendiò nelle vene mentre con avido desiderio cercavo di muovere il bacino verso la sua mano per ricevere di più. Mugolai la mia approvazione mentre Sebastian mi assecondava e aumentava il ritmo col quale stava muovendo il mio organo sessuale. Con una sua mano dietro la schiena, mi strinse il più possibile al suo enorme petto e si staccò dalla mia bocca per portare il suo respiro caldo a solleticarmi il collo prima di posare lì l’ ennesimo passionale bacio, lasciandomi libero di urlare quelle sensazioni sconvolgenti che mi avevano invaso tutto il corpo. Infine venni e posai stancamente la testa sulla spalla di Sebastian che aveva smesso di baciarmi avidamente per potermi accarezzare dolcemente i capelli in attesa che il mio respiro si calmasse. Quando mi ripresi, sentii la benda sciogliersi e così anche le corde ai polsi e il mio maggiordomo mi prese delicatamente in braccio. Fissò compiaciuto il mio volto soddisfatto ed estasiato, prima di sorridere e sussurrarmi parole che si confusero nella mia mente che iniziava ad abbandonarsi al sonno:
-Lezione di educazione sessuale finita, Bocchan.
ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti! Vi ringrazio per aver letto la mia fic e spero che non siate rimasti troppo delusi nello scoprire che Sebastian e Ciel non fanno qualcosa di più approfondito, ma essendomi ispirata a quando erano ancora all’ inizio del contratto, Ciel nella mia storia ha 10 anni e mi sembra esagerato anche per un demone fare l’ amore con un bambino così piccolo. Comunque se vi è piaciuta potrei anche fare un secondo capitolo dove Sebastian riprende questa lezione quando Ciel è più grande e può mostrargli qualcosa di più. Spero l’ abbiate comunque gradita!!
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Lezioni private
FanfictionMi sono ispirata ai capitoli 61,62 e 63 del manga dove Ciel e Sebastian sono ancora all' inizio del contratto e il piccolo Ciel assume il suo demone come insegnante privato trovandosi così ad assistere a una lezione molto singolare...