【With December comes the glimmer on her face】

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Play it

Era un freddo inverno, quando ci conoscemmo. L'aria era piena di smog, gelida ed umida.
Tu, dopo la scuola, eri solita andare in un negozio che vendeva vecchi CD e cassette dimenticate dal mondo.
Quello era il posto che preferivi per ascoltare musica.
C'eri sempre e solo tu in quel vecchio negozietto, mi raccontavi, e il proprietario aveva fatto l'abitudine nel vederti sempre lí.

Un normalissimo giorno come gli altri, ti recasti nel negozietto, ti sedesti sulla solita sedia in legno, appoggiando i gomiti sul tavolo in legno come la sedia, mettesti le tue adorate cuffie e cominciasti a rilassarti.
Dopo qualche secondo entrai nel negozietto, un nuovo cliente.

Osservai per bene il negozio, e girai per gli scaffali spolverando con la mano qualche disco.
Il proprietario mi guardava sbalordito, mentre tu non ti eri nemmeno accorta della presenza di uno sconosciuto.
Mi sedetti sull'unica sedia libera, affianco alla ragazza, la ragazza che amo, misi le cuffie nelle orecchie e chiusi gli occhi per rilassarmi, anche se rilassarmi era difficile essendo accanto a te.
Dopo un tempo indeterminato passato in completo silenzio, il proprietario si avvicinó a noi due.
Era ora di chiudere.

Si avvicinó al tavolo dove eravamo seduti e ci chiamó alzando la voce per sovrastare la musica nelle nostre teste.
Non sapevamo di stare ascoltando la stessa musica.
Non sapevi che io ti guardavo ogni giorno uscire da scuola, mentre la gente ti indicava e parlava male di te. E poi ti vedevo andare in quel negozio.
Aprimmo gli occhi contemporaneamente, sentendo la voce del proprietario, e tu ti accorgesti finalmente della mia presenza.

-Scusate ragazzi ma devo chiudere, è tardi per un anziano come me-

Annuimmo e ci alzammo contemporaneamente dalle rispettive sedie ed uscimmo dal negozietto.

Stavi ancora andando per la sua strada quando ti fermai.

-Ti va una cioccolata calda?-
ti chiesi.
Finalmente avevo trovato il coraggio di parlarti, finalemente avevo capito come conoscerti meglio.
Non ero uno studente, avevo finito la scuola da tre anni, mentre tu eri all'ultimo anno.
Non mi interessava ció che pensava la gente di te.

Ti girasti verso di me, con una faccia a dir poco scioccata, come se ti avessi chiesto una cosa tremenda. Eri cosí, ti imbarazzavi per delle schiocchezze, eri come una bambina, non avevi mai vissuto il mondo. Avevi da sempre vissuto in una bolla di sapone, che appena scoppia, ti fa cadere verso il basso.

Non avevi mai avuto amici, i tuoi genitori si erano suicidati, lasciando sola al mondo una creatura come te.

Guardasti la mia mano, in mano avevo un CD fatto da me, e sopra c'era scritto 'COLDPLAY' a pennarello.

Non eri innamorata, non era un colpo di fulmine: è che avevi notato nella mia mano il CD dei Coldplay.
Fu quello ad attirare la tua attenzione, mi dicesti.
Anche tu ascoltavi i Coldplay, ed eri affascinata dal fatto che, anche qualcun altro avesse i tuoi stessi gusti musicali.

-Va bene andiamo-
dicesti, infine, arrendendoti alla curiositá.

Entrammo nel bar piú vicino e ci sedemmo.

-Come ti chiami?-
ti chiesi, anche se lo sapevo.
Mia sorella mi parlava dei problemi che avevi avuto e di come le persone ti prendevano in giro a scuola.
Mia sorella diceva che le facevi pena, ma doveva continuare a prenderti in giro, perché apparire era piú onorevole di essere.
Stavo male per questo, non potevo credere che un mostro del genere fosse mia sorella.

-Yuki-
rispondesti fredda.

Aspettavo con impazienza che facessi la stessa domanda e quindi rimasi in silenzio.

Yuki༄Park ChanyeolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora