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Dieci metri mi separavano dal sapere qualcosa dei miei genitori, solo dieci miseri metri. Ai miei occhi il corridoio in cui stavo si allungava a dismisura, ad ogni passo che facevo verso Jennifer e il dottore in camice bianco. Più la distanza si accorciava, più i miei occhi allungavano il corridoio; sembrava che qualche forza esterna non mi permettesse di raggiungere la mia migliore amica e l'uomo che le stava accanto. Quindi mi fermai e Samuel, che camminava poco avanti a me, se ne rese conto immediatamete.

«Keyla?» mi chiamò lui, avvicinandosi a me e prendendomi dolcemente le mani. «Perché ti sei fermata?»

Lo guardai negli occhi e mostrai un sorriso nervoso e tirato, prendendo poi un respiro profondo e quindi cambiando il soggetto del mio sguardo. Il pavimento era bianco, pulitissimo, a quadretti. Alzai il capo e incrociai il viso preoccupato di Samuel: dalle occhiaie che aveva sotto agli occhi, sembrava non dormisse da giorni; il viso era più pallido del solito; i capelli castano chiaro sempre arruffati, proprio come piacevano a me.

Per un secondo allungai il collo e vidi Jennifer che aveva ripreso a parlare col dottore, ora fitto fitto, e i suoi occhi che diventavano sempre più lucidi. Mi preoccupai immediatamente, se Jennifer stava avendo quella reazione, voleva dire che non c'erano buone notizie da darmi. Il mio cuore, infatti, prese a battere più velocemente e il mio respiro si fece più corto.

«Keyla, adesso guardami.» disse, stringendo più forte le mie mani; quindi io feci come mi era stato detto, incontrando le sue iridi scure e profonde, quelle che amavo con tutta me stessa. «So benissimo come ti senti in questo momento, d'accordo? C'ero io dall'altra parte quando ti hanno investita, ricordi?»

Io annuii. Come potevo dimenticarmi? Alla mente riaffiorò quel mondo parallelo in cui ero capitata, quel posto così magnifico che mi teneva lontana dal mondo reale, e sopratutto dalle persone a me più care.

«Ho davvero creduto di averti perso quella sera. Mi sono detto che non avrei più rivisto i tuoi occhi, il tuo sorriso, che non avrei più sentito la tua voce.» confessò lui, intrecciando poi le nostre dita. «Ho passato delle ore orribili sapendoti distesa su un letto d'ospedale, Keyla. Credimi, tutti ci hanno provato, ma nessuno è riuscito a mandarmi a casa neanche una notte.»

«Samuel,» lo interruppi io, dando un'ultima occhiata al dottore alle spalle di Samuel. «arriveresti al punto?»

«Keyla, tu sei una ragazza forte, lo sei sempre stata. Guarda tutti gli ostacoli che hai superato, guarda tutto quello che è capitato a NOI e a come tu sei riuscita ad andare avanti.» disse lui tutto d'un fiato, sottolineando quel noi. «Quello che sto cercando di dirti è che tu puoi superare anche questa situazione, va da quel dottore e sii la forte Keyla che ho sempre amato.»

Per quell'ultima parola il mio cuore perse un battito, ma allo stesso tempo tutto il suo discorso mi aveva fatto quell'effetto. Lo ringraziai e, prima di raggiungere il dottore e Jennifer, lo abbracciai. Dopodiché Samuel tornò dagli altri nella sala d'attesa, accompagnato anche da Jennifer; quindi mi ritrovai davanti ad un uomo calvo e di mezza età, il dottore che aveva in cura i miei genitori. Jay Berry, questo era il suo nome, mi disse che i miei genitori erano rimasti in sala operatoria per più di tre ore a testa, ma ancora non mi aveva detto né dove stavano né come stavano.

«Dottor Berry, io non mi sono fatta quattro ore di macchina per girare in tondo ad un argomento. Mi dica dove e come stanno i miei.» dissi schietta, bloccando il suo ennesimo racconto delle operazioni.

Lui prese un respiro profondo, poi finalmente mi guardò negli occhi. Erano di un marrone misto al verde scuro, malinconici e segnati da tutti quei pazienti che aveva visto durante la sua carriera; mi chiesi quanti di questi fossero morti sotto i suoi occhi, quanti avessero lasciato questa terra per un'altra. Alla fine, la parte negativa di me, si chiese se anche i miei genitori facessero parte di quelle vittime che non avevano trovato la forza di sopravvivere, di lottare.

Qualcosa di nuovo (#Wattys2016) || COMPLETATA ✅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora