Vittima

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È tutto chiaro, Scott c'entra qualcosa: c'era il nome di Noemi e il suo in quel computer.
Magari tutta quella roba apparteneva al padre e Scott non sa nemmeno della loro esistenza.
Non posso dare conclusioni affrettate perché non c'è niente di sicuro in questa situazione.
"Che hai?" Mi chiede e mi limiti a sorriderle.
"Torniamo in classe. Non voglio farti finire nei guai." Mi alzo e poi le prendo la mano e la aiuto ad alzarsi. Appena è in piedi smetto di tenerle la mano e lei mi rivolge uno sguardo confuso. Pensava che le avrei tenuto la mano?
Oh è vero, lei non sa di Noemi e di tutta questa storia.
Dovrò parlare con Cam riguardo Shawn e sono sicuro che non sarà facile.
Attraversiamo il corridoio e ci salutiamo.  Ognuno entra nella propria classe: i miei compagni mi squadrano e pure il professore.
"Finalmente si è degnato di farsi vedere Hemmings." Dice il prof con aria seccata.
"Mi scusi. Sono mortificato." Mi siedo al mio banco dove non vedo né Cameron né Scott. Vedo Noemi da lontano e le faccio un largo sorriso; mi saluta e non faccio altro che guardarla per vari minuti; cercando di interpretare le parole che dice.
Per tutta la lezione non presto attenzione a nulla di ciò che dice il prof.
Poco mi importa.
Appena questa giornata estenuante finisce io mi alzo di scatto per andare da Noemi che mi sta aspettando.
"Ciao." Mi dice stampandomi un bacio sulla guancia.
"Ho scoperto troppe cose oggi." La informo con un sorrisetto. Si mette lo zaino in spalla e usciamo.
"Ora mi accompagnerai a casa e accompagnerai a casa anche lei." Faccio un'espressione stupita e mi strappa un sorriso.
"Okay, mi dirai il perché più tardi."  La cerco con gli occhi e appena mi vede mi sorride. Mi avvicino con Noemi e lei si imbarazza.
"Vuoi un passaggio?" Le chiedo e lei fa cenno di sì; Noemi si presenta con la sua solita ironia.
"Imparerai a sopportarla." Le dico e Noemi mi dà una piccola spinta.
Ci dirigiamo verso la sua macchina che ormai, penso, che sia diventata mia anche se l'ho usata solo negli ultimi giorni.

"A domani." Le dico appena esce dall'auto. Noemi si precipita davanti scavalcando dal sedile dietro.
Il suo cervello è morto molto tempo fa.
Metto in moto e prendo la strada più lunga così io e Noemi possiamo chiacchierare.
"Cosa hai scoperto?" Mi chiede appena mi fermo ad un semaforo.
"Shawn era il fratello di Matt e Scott, non so davvero chi gli abbia sparato."
"La domanda è: perché? Chiunque sia stato voleva far del male a Scott, credo che siamo ad un punto morto." Dice mettendosi le mani nei capelli. 
"Io direi di scoprire qualcosa su Jessica." Propongo e lei mi guarda pensierosa.
"Okay, ma dobbiamo tornare in quella casa." Mi dice ed io freno di colpo in mezzo alla strada e la gente mi suona il clacson. Riparto subito e mi dirigo in un parcheggio per realizzare ciò che ha appena detto.
"Non ci ritorno laggiù!" Dico prendendo a pugni il volante.
"Luke, dobbiamo: se non vuoi che non le capiti nulla dobbiamo andare in fondo a questa storia."
"C'è anche il tuo nome lì. Non deve capitarti nulla." Dico con tono freddo, nessuno deve permettersi di farle del male. Appoggio la schiena al sedile e sospiro, sono stanco e sento che potrei esplodere da un momento all'altro.
Quello che voglio è solo la morte di Scott.
Vedere il suo cadavere disteso con in una pozza di sangue e vederlo bruciare sotto i miei occhi.
Almeno tutta questa storia avrà fine.
Perché è iniziato tutto da quando ho ucciso Matt.
"Luke, andrà tutto bene. Promesso." Mi rassicura ed io le sorrido.
"Che facciamo ora?" Chiedo e sento che le mani mi tremano.
"Dobbiamo parlare con Cameron." Dice ed io, senza esitare metto in moto la macchina e mi dirigo a casa sua.

Faccio cenno a Noemi di restare in macchina: non so come andrà a finire in quella casa.
Cammino deciso verso casa sua.
Le opzioni sono due: o mi dice la verità o muore.
Suppongo che ci tenga alla sua vita.

Lui mi apre subito e mi fa un largo sorriso falso.
"Devo parlarti." Dico subito e lui mi invita ad entrare.
"Cosa c'è?" Mi dice quasi seccato, una volta arrivati in cucina.
"Voglio sapere la verità: chi ha sparato a Shawn?"
"Come posso saperlo?" Chiede mostrando palesemente che sta mentendo.
"Shawn era il fratello di Matt e Scott e ora mi dirai la verità." Dico a denti stretti e parecchio incazzato.
"Altrimenti?" Mi stuzzica.
"Altrimenti morirai." Lo minaccio e lui sorride maliziosamente, ha qualcosa in mente.
"Caro Luke non hai ancora imparato che metterti contro di me non è una buona idea. Comunque... dopo che hai ucciso Matt hai iniziato a scoprire tante cose." Mi informa avvicinandosi a me.
"Continui a cercare la verità. Quella che non avrai mai." 
"Sapevo che eri coinvolto." Dico mentre lui si avvicina ancora di più.
"Da quando quella ragazza è entrata nella tua vita, tu sei diventato talmente ossessionato da non accorgerti di quello che stavamo facendo. Sei sempre stato così cieco da non accorgerti che in realtà noi possiamo essere molto pericolosi." Ho il cuore in gola, mi salta addosso facendomi e mi fa sbattere la testa contro il muro.
"Non uscirai da qui vivo Dallas!" Dico mentre lui tenta di aggredirmi, ma schivo i pugni.
Mi alzo in piedi e gli do una serie di calci per poi farlo alzare e fargli sbattere la testa al muro, perciò cade a terra stremato... o almeno così sembra.
"Sarebbe più facile se mi dicessi la verità!" Dico allontanandomi da lui che è immobile steso sul pavimento.
Tiro fuori il coltellino ma tutto d'un tratto sento prendermi per le spalle e la mia arma cade a terra, esattamente come me.
Noto da lontano il coltellino, potrei prenderlo, dato che Cameron non lo ha notato.
Allungo il braccio, ma lui mo da una serie di pugni nello stomaco.
"Quella puttana che ti piace tanto non avrà una lunga viva." Mi dice e quelle parole fanno più male e più rabbia dei pugni che sto continuando a ricevere.
"Quella morirà molto prest..." non riesce a finire la frase perché infilzo il coltello nel suo collo, lui si leva da me subito e muore dopo pochi secondi.
Gli levo il coltello dal collo: sono sporco di sangue ovunque; sia il mio sia quello di Cameron.
Scrivo un messaggio a Noemi e le dico di venire qui al più presto, lo schermo del mio cellulare è sporco di sangue perché le mie dita sono diventate rosse.

"Che cazzo è successo?" Grida Noemi vedendo il corpo di Cameron e le mie condizioni.
"Mi ha aggredito, era coinvolto nel rapimento di Jessica." Lei mi abbraccia sporcandosi di sangue pure lei.
"Nella casa stasera?" Chiede lei.
"Nella casa." Replico deciso e lei mi sorride.
Il telefono squilla, lo tiro fuori dalla tasca e appena io e lei leggiamo il nome rimaniamo di stucco.

Sul display c'è scritto Matt.

I'M NOT DANGEROUS ||LUKE HEMMINGS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora