Distesa per terra indebolita ed è palesemente senza forze. Quello che dovrebbe essere teoricamente un ufficio, in realtà è una specie di stanza che sembra essere uscita da un film dell'orrore.
Sembra una prigione dell'Ottocento, c'è un letto con sopra delle siringe: qua dentro è sporchissimo.
"Non ce la faccio Luke." Ammette Noemi mettendosi una mano sopra la bocca per trattenere un urlo.
Sta per andarsene ma la prendo per un polso e tengo salda la presa.
"Io non la lascio qui. Ti prego, devi dirmi le sue condizioni. Studi medicina." Le lascio il polso, metto il coltellino in tasca e mi avvicino a quella ragazza. È stesa a pancia in giù e la faccia è piena di graffi, fa paura.
Le sento il polso ed è ancora viva, noto i suoi buchi su entrambe le braccia.
È stata drogata.
La prendo in braccio e faccio cenno a Noemi di andare, usciamo e faccio le faccio cenno di andare dietro con Jessica.
"Lasciala distesa. Analizzo le ferite intanto." Lascio quella ragazza distesa sui sedili con molta cura, la sua testa è appoggiata sulla gamba della Noemi.
Mi metto al volante con le mani che mi tremano.
"Dove andiamo ora?" Mi chiede con lo sguardo fisso su Jessica.
"All'ospedale, non è sicuro che stia a casa nostra e devo già proteggere lei. Cosa ha subito Jessica?" Chiedo ancora più nervoso perché c'è troppo traffico e ho paura di quello che ci aspetterà in futuro.
"Ha subito violenze. Non può essersi drogata da sola perché sul suo corpo ci... ci... sono... segni di stupro."
"Stupro? Ma che cazzo? Giuro che Scott muore!" Grido cercando di deviare il traffico e accelerare.
"Non sappiamo ancora chi è stato a creare tutto questo. Matt ti chiama e lui è morto! Non ci sto capendo più niente." Dallo specchietto retrovisore vedo che, con il pollice accarezza la guancia di Jessica.
"Cosa sono quei graffi?" Chiedo.
"Quando si ribellava per non essere... drogata... probabilmente la picchiavano oppure non mi vengono in mente altre risposte." Replica mentre svolto nella via dell'ospedale e cerco in fretta un parcheggio.
Scendo velocemente dalla macchina e la prendo in braccio, posso solo camminare per evitare di farle del male.
"Andrà tutto bene." Dice Noemi un po' diffidente nel vedere Jessica in quelle condizioni.
Appena entriamo in quella stanza l'infermiera ci vede e chiama subito i medici e loro mi ordinano di mettere Jessica sul lettino.
"Voi chi siete? Suoi parenti stretti?" Ci chiede l'infermiera, ma sia io che Noemi non prestano attenzioni.
Guardiamo quella barella sempre più lontano.
"Ragazzi?" Ripete l'infermiera.
"Le spiego io." Dico con tono avvilito.
Lei si siede dietro al bancone e comincia darmi una serie di moduli da compilare.
"Lei chi era in particolare?"
"Un amico. Lei è Jessica Prescott: la ragazza scomparsa." Lei resta a bocca aperta.
"Cosa...? Lei è Jessica Prescott? Mi scusi ma ho bisogno dei suoi genitori qui e ora." Dice con tono decisamente più serio.
"I suoi genitori si sono suicidati." Dichiaro e lei si mette le mani nei capelli.
È vero: i suoi genitori si sono uccisi dopo sei mesi dalla scomparsa della figlia.
"Compili i moduli e quando ha finito me li consegni. Non divulghi la notizia di Jessica Prescott." Mi dice.
"Ah guardi di certo divulgherò la notizia in modo da fare l'eroe della situazione." Dico con tono sarcastico e poi mi allontano da quella donna.Appena finisco di compilare quella pila di fogli inutili mi metto a fissare Noemi che sta messaggiando con qualcuno.
"Vuoi una foto?" Mi chiede ridendo e mi fa sorridere pure a me.
"Quindi stasera si va in quella casa?" Chiedo anche se vorrei che mi dicesse di no e che non se la sente di rischiare.
"Abbiamo trovato una persona scomparsa, Matt ti chiama e lei è in pericolo. Suppongo di sì Luke." Mi dice sorridendo.
"Se non ci danno notizie di Jessica io da qua non me ne vado." Dichiaro aggrottando la fronte.
"Compromesso accettato." Dice con aria orgogliosa.Passano le ore e io e Noemi no facciamo altro che guardare YouTube. Non riceviamo alcuna notizia riguardo Jessica e ci siamo promessi di non andarcene.
"Dovresti dirglielo." Mi dice riferendosi a lei. Tiene la testa bassa e guarda lo schermo del cellulare.
"Non credo sia il caso, poi non so come chiamarla." Ammetto facendo spallucce.
"Ho il suo numero." Dice e poi mi invia il suo contatto.
Che ha fatto?
"Va bene, la chiamerò." Commento salvando il suo numero in rubrica.
"Che hai?" Le chiedo cercando di incrociare il suo sguardo.
"Niente sono solo stanca." Risponde con un mezzo sorriso.
Le faccio un cenno e poi vado di fuori per chiamarla e spero che mi risponda, almeno in questo caso.Fa abbastanza freddo, il vento soffia forte questa sera: verrà sicuramente a piovere tra qualche minuto.
Ovviamente ho solo una stupida maglietta e non una felpa che potevo benissimo prendere in quella casa.
Accendo una sigaretta e lascio che il fumo mi faccia rilassare in qualche mondo prima di chiamarla.Mi feci largo tra folla, la stavo perdendo: sapevo che tra qualche minuto sarebbe sparita dal nulla.
Avevo bisogno di lei, con ogni fibra del mio essere.
Non riesco a stare lontana da lei neanche un attimo.
Lei era come l'aria, indispensabile.
La seguii come se lei mi attirasse peggio di una calamita.
La proteggevo quel giorno, non doveva farsi del male.
Mentre lei ballava io stavo letteralmente in piedi, fermo, a guardarla.
Non avevo mai notato quanto fosse bella e quanto quel sorriso mi facesse ipnotizzare.
Ero come il suo angeli custode, la seguivo e mi assicuravo che stesse bene.
Ero malato, una brutta malattia che non mi faceva allontanare da lei.
Volevo solo... lei... lei era tutto per me.
Dopo qualche minuto non la vidi più; la cercai per ore e non la trovai, non mi accorsi che piano piano mi stavo distruggendo.
Senza accorgermene.
E questo fu uno dei miei tanti errori.
Seguirla.Improvvisamente mi ricordo che devo chiamarla, butto via la sigaretta che ormai è finita e prendo il cellulare.
Quando cerco il suo numero in rubrica da lontano, nell'ombra noto qualcuno. È una persona che sorride in modo inquietante.
Ci metto un po' a capire chi sia quella persona nell'oscurità e quando schiarisco le idee lo riconosco.
Quello è Matt.
È palesemente lui.
È tutto nella mia testa però, non è vero! Lui è morto cazzo! Non esiste più!
Faccio piccoli passi verso quella persina: cuore a mille e paura ecco come mi sento.
"Matt?!" Esclamo e quell'ombra va verso il retro dell'ospedale.
"Matt!" Lo chiamo urlando il suo nome più volte e rincorrendolo.
Non c'è più, è svanito.
Dove può essere andato?
Non era lui!
Ho avuto un'allucinazione sicuramente.
"Matt!" Grido ma non lo vedo.
Continuo a dire a me stesso che è morto, ma ho seri dubbi ora.
Come ha fatto a scappare?
L'ho visto bruciare!
Corro dentro l'ospedale e mi siedo vicino alla Noemi, nel posto in cui ero prima.
"Meno male che sei qui." Dice sospirando ed io cerco di riprendere fiato per lo spavento.
"Non immagini ciò che ho visto." Dico passandomi la mano che mi trema TI i capelli.
"Non dirmi che pure tu hai visto Matt."
Cosa? Lo aveva visto anche lei?
Quindi è davvero vivo!
Ora siamo decisamente in guai seri.
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I'M NOT DANGEROUS ||LUKE HEMMINGS||
Mystery / ThrillerUna sera tra amici si trasforma in un incubo dopo che Luke Hemmings uccide Matthew Espinosa. Dopo la sua morte si accorge che la vita delle persone che ama è in pericolo.