Capitolo 28

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Albert Einstein una volta disse ci sono solo due modi di vivere la tua vita. Una è pensare come se niente fosse un miracolo, l'altra è pensare come se tutto fosse un miracolo

Taylor's P.O.V.

"Hai fatto cosa?!" esclamai mentre portavo le mani davanti la bocca

Lui sembrava esserne divertito perché si lasciò sfuggire una lieve risata "Mi dispiace, dovevo"

"Non è divertente Jay, hai solo peggiorato le cose"

Siamo tornati ieri da New York; questa mattina dobbiamo lavorare, ma Jay è venuto a casa mia presto in modo da poter parlare di quello che voleva dirmi, il che ci porta qui

"Lo so e mi dispiace, ma non mi è piaciuto quello che ha fatto" la sua espressione cambiò in una seria "Ti ha spezzato il cuore"

Io sospirai "Già, parte di questo è stata colpa mia"

"Si, ma nessuno lo sa. Lui ha rotto con te non il contrario"

Mi grattai la fronte "Si, beh quel che fatto è fatto. Ed ora le cose tra di noi saranno probabilmente ancora più imbarazzanti per quello che hai fatto"

"Lo so e mi dispiace. È solo che non mi è piaciuto quello che ha fatto"

Stetti in silenzio per un paio di secondi "Forza, andiamo a lavoro" presi la mia giacca e le chiavi mentre aprivo la porta

Lui mi guardò ma uscì "Va bene" io uscì e chiusi a chiave la porta dietro di me

Ci dirigemmo a lavoro ed arrivammo in poco tempo. Io e Jay entrammo e raggiungemmo il piano superiore, mentre lo stavamo facendo il mio cuore batteva forte. I miei occhi andarono alla scrivania di Antonio ma trovarono una sedia vuota. Sospirai lievemente per il sollievo, ma era solo mattina. Andai alla mia scrivana e mi chiesi dove fosse Mouse, mi ricordo di aver visto la sua macchina questa mattina. Mi alzai e mi diressi verso la stanza della sorveglianza. Dopo essere arrivata lì lo vidi seduto sulla sua sedia

"Hey" dissi mentre attraversavo la porta e mi sedevo sulla sedia accanto la sua

"Hey, com'era New York?"

Scrollai le spalle "La stessa. Grazie a Dio sei qui, non voglio ritornare di sopra"

"Perché no?" mi chiese prendendo la sua acqua e prendendone un sorso

"Perché, so che Antonio sarà qui presto e non voglio incontrarlo"

Si appoggiò allo schienale della sedia "Beh, non so cosa è successo tra voi due ma lo dovrai affrontare prima o poi"

"Ci siamo lasciati" gli dissi in modo piatto "Perché sono una bugiarda che mantiene segreti anche se dovrebbero rimanere segreti"

Lui stette in silenzio mentre faceva una silenziosa faccia per dirmi 'okay' "Beh ti perdonerà" finalmente disse "Il ragazzo è pazzo di te"

Io sospirai "Già, spero lo faccia. Mi sento come al liceo: tutta depressa perché il mio ragazzo di lunga durata mi ha lasciata" mi appoggiai allo schienale della sedia per un secondo, poi ritornai seduta

Lui si lasciò scappare una lieve risata "Beh, potrei parlargli io se vuoi" suggerì

Gli sorrisi velocemente "Grazie Mouse ma-"

"Hey" disse Jay bussando alla porta e sporgendo la testa "Ci servite di sopra"

Mouse annuì e lui andò via. Guardai Mouse e mi alzai "È tempo di affrontare le conseguenze" annunciai. Lui ridacchiò "Ti copro le spalle"

Gli sorrisi mentre andavamo nella stanza principale. Mentre entravamo, andai alla mia scrivania a testa bassa. Solo quando alzai la testa per vedere Antonio i nostri occhi si incontrarono. Deglutì difficilmente e tutti e due distogliemmo lo sguardo quando Voight iniziò a parlare

"Oggi sarà un giorno difficile e mi serve la concentrazione di ognuno di voi. Una bomba è appena scoppiata, dieci minuti fa"

"Come sappiamo non sia accidentale?" chiese Adam

Lo guardai quando lo disse e tornai a guardai Voight

"Perché cinque minuti dopo ne è esplosa un'altra poco lontano dalla prima" spiegò

"Potrebbe essere terrorismo o solo qualcuno che odia il mondo" parlai

Voight aveva le mani in tasca, annuì davvero lentamente che pensai al massimo fosse un segno con la testa "Preparatevi, anche voi due" disse puntando me e Mouse "Avremo bisogno di voi, sarete sul campo con noi"

Tutti iniziarono a sparpagliarsi mentre erano diretti giù in quello che io chiamo seminterrato che è anche una sala sorveglianza. Io e Mouse ci aiutammo a mettere i giubbotti antiproiettile. Quando andammo nell'atrio del distretto trovammo il caos: i telefoni squillavano e tutti erano ovunque. Guardai Platt che sembrava volesse strappare la testa a qualcuno. Lasciammo il distretto e in poco tempo arrivammo sulla scena. Era orribile: persone ovunque, detriti ovunque

Voight e il resto della squadra di avvicinarono a Boden mentre io e Mouse eravamo dietro

"Dannazione" disse Mouse

Mi guardai intorno e vidi Kelly aiutare qualcuno e parlare con lei. Gli corsi incontro "Hey, cos'è successo?"

Lui si alzò con la donna e mise il suo braccio intorno a lui "Stavano facendo una raccolta fondi di beneficenza per l'ospedale pediatrico quando una bomba è scoppiata in una macchina vuota. Circa 5 minuti dopo un'altra bomba è scoppiata un paio di macchine più giù" spiegò mentre camminava verso l'ambulanza. La lasciò lì con altri due paramedici

"Qualche parola sul numero dei feriti fin ora?" chiesi

Mi guardò "Circa 4 morti e una dozzina di feriti, ma ci sono ancora persone intrappolate sotto le macerie" stava indossando il suo beanie e, ovviamente, l'uniforme dei pompieri "Trovate chiunque abbia fatto questo"

Mi girai quando sentì chiamarmi da Mouse "Lo faremo" dissi rigirandomi verso di lui "Vacci piano" colpì una sua spalla mentre mi giravo ed andavo via "Che succede?"

"Hanno bisogno di mani extra, mentre la squadra trova delle informazioni noi aiuteremo"

Annuì "Okay, andiamo" mi guardai intorno ed iniziai a camminare verso le macerie per aiutare a scavare

Continuai a scavare togliendo dei massi pesanti. Sentì un debole lamento venire da vicino a me, alla mia destra. Tutti quelli che stavano scavando lo facevano alla mia sinistra. Mi mossi ed iniziai a togliere pietre finché non vidi un ragazzo

Lui si lamentò di nuovo e mi guardò "Oh grazie a Dio"

"Ti farò uscire" c'erano solo un paio di rocce. Ci volle tutta me stessa per toglierle ma alla fine lo feci. Dopo aver tolto l'ultima lo aiutai ad alzarsi, sembrava avesse solo una ferita alla gamba

"Forza" dissi mentre mettevo il suo braccio intorno a me e lo portavo in ambulanza. Una volta fatto lo feci sedere sul retro

"Grazie" disse guardandomi con un accenno di sorriso

Io annuì "Prego" fu come se avessi sentito una strana sensazione riguardante lui. Poi mi girai e ritornai alle macerie. I miei occhi non volevano staccarsi da Antonio che stava parlando con Boden

Holding On [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora