Su uno sfondo rosso come il sangue... lentamente galoppavano... ombre di cavalli montati da violinisti mascherati che, coperti da un manto scuro, seguivano l'andamento dell'apparente lenta melodia... quand'ecco che, ad un tratto, cominciarono a dare impulso al loro ultimo spettacolo con il crescendo delle loro note, e della velocità dei loro destrieri. In tre erano i musicisti, 2 in groppa, l'altro in disparte, tutto solo se ne stava... abbracciando il suo violino... accarezzando il suo equino. Il suono di una batteria diede inizio a quella stravagante magia. Come forsennati, cominciarono a correre come matti eppur in armonia con quella folle melodia, tant'è che non sul vermiglio suolo trottavano, ma su quelle note, su quelle veloci e agghiaccianti... note. La musica si calmò e il gruppo rallentò. Lasciarono per un po' suonare delle chitarre ma poi ripresero. Pian piano camminavano per rispettar le note, ma solo i due in sella, l'altro, in ginocchio, fissava aree vuote. Egli era assente mentre stringeva le redini del suo cavallo che giammai sfiorò appena ...paradossalmente... perché le uniche corde che usava per dirigere il mezzo animale non eran le solite ma... quelle del suo violino. Al rincalzar della musica, il tristo violinista, come a farsi coraggio, salì in sella al suo destriero e prese anch'egli parte alla follia di cui non una comparsa o spettatore ambiva ad essere, ma... il protagonista. Dopo il via della batteria, a correre e a suonare cominciò e davanti agli altri due si piazzò, come a voler dirigere quello spettacolo or macabro, or ipnotico, e questi dal canto lor ci stavano e lo seguirono imitandolo in una spettacolare coreografia: acrobatici salti, piroette maestose, eleganti inchini e quant'altro, eseguivano alternandosi schizzofrenicamente, giacchè folli suonatori potevan sembrare, eppure nulla era lasciato a caso andare... E di nuovo le batterie, di nuovo le chitarre, di nuovo i frenetici alti e bassi delle bacchette sviolinanti... Più veloce! Più veloce! E poi basta! Basta con tutto questo sfrenamento. La calma tornò rinvigorita da quel riposino e sola non fu: andavan, proseguendo a piedi scalzi, due giovani e arzille fanciulle, non si può dir se brutte o belle poiché anch'esse come sfogate sagome nere apparivano. Ma non disperate per la pochezza di dettagli: una era bassa e goffa, l'altra alta e posata... Non c'è tempo per parlar di loro... la furia tornò a minacciar la calma obbligandola a darle il cambio. Questa dapprima resistette, poi si arrese, come uno struzzo allo schiamazzo, come i violinisti al ritmato andazzo! Ora non sarà per voi difficile saper cosa accadrà adesso poiché il suono della furia è sempre lo stesso! Le ragazze cominciarono a danzare, tenendosi per mano, mentre quei fantini filarmonici riempivano l'aria della loro sinfonia. Lo spettacolo s'ingrandiva e, in mezzo al soave frastuono, una sagoma immobile, impassibile, se ne stava appoggiata allo sfondo, brandendo un'enorme falce. S'incamminò verso una meta sconosciuta e, nel frattempo, il tristo violinista si era impalato al centro della scena. Gli altri due, ancor suonando, gli giravano intorno. Più VELOCE! Più VELOCEEEEEEE! Correvano all'impazzata mentr'egli stava di nuovo in ginocchio, col violino conficcato nel suolo, come a volerlo bucare con rabbia funesta... strisce azzurre scendevano dal suo viso... delle lacrime che, col flusso di cascate, scendevano impetuose, anche dalle teste degli altri due cavalli che cercavano l'altro loro amico che più non c'era... Per un attimo, solo per un attimo , sempre in groppa ai compagni equini, allentarono il ritmo. Esplosero le penultime note, tra i nitriti, le alzate erette, gli scalpiti degli zoccoli e la danza matta delle ragazzine che tra loro si facevano volteggiare. La vista e la musica cominciarono a struggersi insieme. Quelle non erano più note ma un gemito e, mentre la canzone piangeva, con le lacrime che piovevano sul pentagramma, questo s'illuminò sull'ultima nota che fu pianta dal violinista talmente forte che come a voler segare il violino con l'archetto, lo fece roteare con vigor tale, da farlo mutar in vortice, assorbendo il palcoscenico e i teatranti.
"IO NON MI FERMERÒ MAI!".
Quella frase rimbombò nella testa di un fanciullo ponendo fine alla sua visione notturna e al suo sonno. "Tonk!", qualcosa cadde a terra dall'altro lato... Si svegliò di botto. Nel suo stato, il ragazzo era incapace di controllare lo stato della situazione e quindi... "Mamma! Papà!". Si svegliarono di botto anche loro e corsero nella stanza del figlio,"Papà!".
"Che succede?", chiese quest'ultimo.
"E' caduto qualcosa dall'altro lato", rispose l'altro affannato.
"Cosa?", chiese cercando di cavargli di più che una descrizione vaga, il padre.
"non lo so... ha fatto come una botta... come se qualcosa fosse andato a terra violentemente!", I genitori si guardarono negli occhi e subito pensarono cosa potesse essere accaduto. Non volevano crederci...
Ciò che videro dall'altro lato fu la conclusione perfetta di quella giornata, quella che, forse, dati i già tristi eventi, sarebbe stato molto meglio che si fosse verificata più in là... molto più in là...
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Unstoppable: storia di un ragazzo insedibile
FantasyROMANZO A EPISODI- La storia è ambientata in un paese immaginario chiamato Altorre, dal nome dell'enorme torre presente proprio al centro di esso. Il cielo notturno, in questa storia, per qualche motivo non è nero, bensì di un blu scuro con cui la d...