L'amore ha il tuo nome. Capitolo 28

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Roma.

Emily.

Gerry, in vestaglia di raso rosa con pois bianchi in netto contrasto con la sua pelle color caffè, poggiato con un fianco pigramente al muro e a braccia conserte, con le labbra carnose atteggiate con un broncio che appare sexy e non annoiato, mi fissa con aria quasi trepidante in attesa che inizi a raccontare. In altre circostanze mi sarei fatta una risata per la sua curiosità ma continuo a controllarmi perché ho tutte le emozioni troppo vicine alla superficie, pronte a esplodere tutte insieme. Matteo, invece, con indosso la stessa vestaglia, accavalla una gamba sull'altra, si passa una mano nel ciuffo biondo, un gesto che serve a spettinarlo come piace a lui, mi domanda <<allora farfallina, perché hai l'aria di chi è appena stata a un funerale>> <<forse perché ho condannato Eric>> e anche me stessa. Gerry, viene a sedersi al tavolo vicino a noi esclamando <<Santa Madre! Qui la storia si fa interessante! Forza racconta>>. Matteo lo fulmina con lo sguardo rimproverandolo <<non la forzare>>. Poi volgendo gli occhi su di me <<farfallina che hai combinato?>> <<sono andata a letto con lui>> dico abbassando lo sguardo. Sto per andare in pezzi! Gerry batte le mani entusiasta, <<voglio sapere i particolari>> <<caro, un po' di tatto oppure taci>> lo rimprovera ancora Matteo poi mi chiede <<ed è stata una cosa brutta?>> scuto la testa <<non l'atto. Gli ho fatto gli auguri per il compleanno. Lui era appena uscito dalla doccia, il suo profumo mi ha annebbiato, e c'è stato il richiamo del sangue>> m'interrompo per prendere fiato. <<Ho capito! Il maschione mezzo nudo ti ha fatto sangue e gli sei saltata addosso poi dopo avete litigato>> <<no! Dopo mentre mi addormentavo, mi ha detto: tu sei mia>> <<oh! Che bella frase, sa di carnale>> esclama Gerry invece per me era stata una sentenza. In quel preciso momento ero tornata in me rendendomi conto dell'errore che avevo fatto. Quel fiume di champagne che avevo bevuto mi aveva fatto agire senza cognizione di pensiero e la forza del legame di sangue mi aveva attirato tra le sue braccia. Dopo la frase: sei mia, mi è tornata la ragione. Quello che c'era stato non era reale, neppure le sue lacrime, facevano parte dell'incanto del Vampiro. <<Ero ubriaca e lui ha creduto che l'avessi perdonato>> dico dando voce ai miei pensieri. Matteo trae un respiro <<e lui come l'ha presa quando glielo hai detto>> <<molto male>> e credo che me la farà pagare per quello che ho fatto. Ho ancora davanti agli occhi la sua espressione prima di smarrimento perché non si aspettava di sentirmi dire quelle cose. Poi supplica perché stavo mettendo in pericolo suo fratello Tom il vero, assassino di Margaret. In fine dolore mentre arrestavano tutti i tre fratelli. Io invece ne ero stata felice di quel colpo basso perché mi aveva dato la possibilità di minacciare Rose, di mettere anche lei all'angolo. Adesso che ho tutta la famiglia in pugno una parte di me è persino esaltata ma l'altra parte ne è sofferente perché ho tolto il padre a mia nipote. <<Beh, la rabbia di lui ci sta, ma non capisco perché ti ha lasciato partire senza provare a farti cambiare idea>> mi domanda Gerry, <<non ha avuto la possibilità perché l'ho fatto arrestare>> <<ma che stronza!>> <<Gerryyy>> urla Matteo rimproverandolo mentre le lacrime mi colano dagli occhi: l'amore fa schifo.

Sto male! Vomito tutto quello che mangio, il mio stomaco si rifiuta di reggere il cibo, pretende solo liquidi, ma no si appaga perché nulla ha la densità e il sapore fresco e dolce del sangue di Vampiro. Sudo fredda tremo e in preda alla disperazione urlo. Lui mi manca ed io mi sento come un drogato in piena crisi di astinenza che smania per iniettarsi in vena la sua dose di droga preferita. Sopporto tutto questo come punizione per essermi accoppiata con lui. Con il Vampiro che manipola con il suo fascino, crea incanti con la sua voce, ti annienta i sensi con il suo odore e in fine ti lega a lui con il sangue. Sono passate due settimane, per sopravvivere alla sua assenza ho rammentato il suo tradimento con Adriana, e credo che proprio lei, lo stia consolando facendolo infilare in mezzo alle sue gambe e la rabbia mi da quella scintilla per andare avanti. Matteo in smoking, si sistema una maschera bianca che gli copre metà viso io ne indosso una nera di merletto a forma di farfalla, accessorio d'obbligo per la serata. Ho accettato di venire con lui a questa festa di una sua cliente perché è giunta l'ora di rifarmi una vita e perché il suo compagno essendo infermiere, è di turno in ospedale. A braccetto entriamo in una villa. Tutto è sfarzoso, stravagante, dal mobilio al buffet. Su ogni tavolo, sistemati in modo che tutti gli ospiti potessero servirsi da mangiare, c'è una ragazza nuda ricoperta di cibo mentre i drink sono serviti da altre ragazze in perizoma luccicanti di lustrini e con le tette a vento, solo i capezzoli sono coperti da pon-pon dorati. Mi viene da sorridere mentre Matteo, riponendo il telefono, mi dice <<scusami farfallina ma devo andare in soccorso alla mia cliente. Le si è incastrata la chiusura dell'abito>>. E sparisce tra gli invitati. Non conoscendo nessuno, non mi devo sprecare tra saluti e convenevoli e mi aggiro liberamente nel salone curiosando sui tavoli o meglio sulle ragazze distese sopra. Improvvisamente una mano si poggia sul mio braccio, un tocco gentile che non mi mette sulla difensiva e mi giro <<spero non sia allergica alle fragole e voglia accettare questo drink>> e mi porge un fluit. Lo prendo pensando: che male c'è ad accettarlo e fare due chiacchiere con qualcuno mentre aspetto Matteo. Lo porto alle labbra e ne bevo un sorso fissando l'uomo che ho di fronte. Come tutti i maschi anche lui ha la maschera ma gli occhi verdi mi scrutano mentre mi dice con voce carezzevole <<mi chiamo Simone e lei?>> <<Emy>> rispondo bevendo metà del contenuto del fluit che trovo veramente buono. <<Bene! È la prima volta che vieni a una festa di mia cugina, Emy?>> poiché è parente della padrona di casa, e cliente del mio migliore amico, credo sia bene accettare il tono confidenziale ed essere gentile, gli sorrido annuendo. <<Sei venuta da sola?>> mi domanda sostituendomi il fluit vuoto con il suo pieno, <<con un amico. E tu?>> <<Con amici>>. Chiacchieriamo consumando altri drink e aggirandoci per il salone. Questo Simone è carismatico e sa davvero come intrattenere una donna, è simpatico ed è piacevole parlarci, mi fa addirittura ridere con le sue battute semplici. Ci ritroviamo in un'altra stanza e lui mi consiglia <<oltre quella porta c'è uno spettacolo davvero interessante vuoi vederlo?>>. Annuisco incuriosita e con le gambe mal ferme a causa dell'alcol, ma è talmente buono che non riesco a rifiutare il brindisi che lui mi propone. Entriamo in una stanza piccola e resto a bocca aperta per lo stupore. C'è un enorme letto con due uomini e una donna nudi e in maschera e stanno facendo sesso. Simone stando dietro di me mi sussurra <<c'è ne andiamo se lo spettacolo ti disturba>>. Non rispondo ho gli occhi fissi su quel letto e i versi appaganti di quei tipi mi danno una strana sensazione, un calore nel basso ventre che scende giù. Mi coglie un giramento di testa e sbando andando con la schiena contro il torace di Simone. Chiudo gli occhi pensando: Oh! Il calore di un uomo! Lui mi sfiora le braccia, risalendole con le dita <<vuoi giocare Emy?>>. Il tono mi seduce, il membro duro premuto contro il mio sedere mi tenta e l'odore di sesso che c'è nella stanza mi tramortisce e le dita abili nelle mie mutandine mi stanno facendo impazzire. La mia parte bassa è vicinissima al culmine. La donna scende dal letto e ancheggiando viene da noi. M'insinua la lingua in bocca esplorandomi, strusciandosi contro di me e spingendomi di più contro Simone. M'irrigidisco per la sorpresa. Non ho mai baciato una donna ed è una sensazione strana, ed eccolo che arriva il piacere, come una bomba che mi devasta il cervello e le viscere. <<Voglio assaggiarti>> la sento dire mentre il buio m'inghiotte. Sento caldo! Il mio corpo è avvolto da lingue di fuoco e sento dolore, qualcosa si sta facendo strada dentro di me! Mi assale l'apprensione e cerco di aprire gli occhi. Con la vista offuscata vedo le mie tette al vento e la donna e un uomo mi stanno dedicando ai miei capezzoli succhiando e mordendo. Simone mi tiene sulle sue gambe infilandomi a fondo il suo membro, stordita, vedo l'altro uomo fissarmi con occhi di lussuria il sesso esposto. In panico cerco di chiudere le gambe ma l'uomo me le tiene aperte dicendomi <<sei così succosa>> e infila la testa in mezzo alle mie cosce. Ansimo forte! Mi stanno facendo troppe cose insieme. Oh mio Dio! È così intenso il piacere che mi spaventa, ma allo stesso tempo il mio corpo è colto da una strana frenesia e godo fino allo sfinimento. Gli uomini, non mi danno il tempo di riprendermi e a turno, mi lavorano il corpo dentro e fuori portandomi a un piacere che sfiora la follia e mi annienta. Vedo tutto nero! <<Tagliategli quel coso che hanno attaccato alle palle>> sento comandare con un tono inferocito. Poi qualcuno mi avvolge in un tessuto fresco e due braccia poderose mi sollevano dal letto. 

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