Matt non può essere vivo, l'ho visto morire: l'ho ucciso io. L'ho buttato io giù da quella collina e il suo corpo è polvere ora. Se Mike fosse qui potrebbe confermare tutto: lo abbiamo visto bruciare e scomparire piano piano.
Di sicuro non era Matt.
"No, lui è morto!" Esclamo con la speranza che lei mi confermi ogni cosa ma la sua espressione diventa subito seria e mi fa capire che tutto quello che abbiamo creduto finora è sbagliato.
"Dobbiamo andare in quella casa, ormai sono tutti coinvolti. Scott, Matt, Shawn e Cameron. La maggior parte di loro sono morti perciò agiremo da soli." Dice e mi guarda con quei suoi meravigliosi occhi di ghiaccio.
Le faccio cenno di andare e lei mi segue.Ci metto poco ad arrivare a casa Espinosa, lascio la macchina nel retro in modo che non dia nell'occhio.
Sono letteralmente confuso da tutto.
Così lontano e così vicino dalla verità.
Ma anche spaventato da conoscerla e ancora sono allibito dal fatto che è partito tutto dalla mia ossessione. Forse se non mi fossi "ammalato" sarebbe andata diversamente.
"Come entriamo?" Chiedo dato che la porticina è chiusa.
Lei si dirige verso un capanno che c'è da sempre in giardino.
Apre la porta e fa luce alla stanza con il cellulare: si vedono solo ragnatele e degli scaffali con sopra dei vasi con delle piante.
"Era qui da qualche parte." Dice cercando con gli occhi qualcosa di cui non so l'esistenza.
"Eccole! Scott le metteva sempre qui!" Esclama tutta contenta di aver trovato delle... tenaglie?
"Ma cosa vuoi fare con quelle?" Dico mentre usciamo dal capanno e ci dirigiamo verso quella famosa porticina.
"Cerco di scassinare la porta." Dice alzando gli occhi al cielo e tenta di aprire la serratura.
"Non ci riuscirai mai." Dico sedendomi a terra aspettando che capisca.
"Hai ragione di qui non si passa." Ammette alla fine ed io faccio un sospiro di sollievo.
"Dopo dieci minuti e ventiquattro secondi lo hai capito." Replico ridendo mentre le mostro l'orologio; lei mi dà un colpetto sulla spalla e poi cerchiamo un'altra entrata.
"Quella finestra!" Esclamo indicando la finestra del bagno, lei mi rivolge un sorriso e si guarda intorno per capire come fare a salire: dato che la casa degli Espinosa è parecchio grande.
"Mi arrampicherò e ti verrò ad aprire okay?" Mi chiede facendomi cenno di aiutarla a salire sul bancone, che è un po' in alto rispetto a noi.
Lei si arrampica facilmente e riesce ad affermare il davanzale per poi entrare nel balcone, dove deve arrampicarsi in modo più difficile.
"Ce la fai?" Le chiedo mentre prova a restare in equilibrio sopra il davanzale.
"No, a meno che tu non sappia come alleviare l'ansia." Ribatte e fa appello a tutte le sue capacità e forze per non cadere e morire.
"No mi spiace." Dico e lei afferra il davanzale che porta alla finestra del bagno.
"Vai alla porticina! Muoviti Luke!" Dice e corro verso quella porta.Dopo qualche minuto lei mi apre la porta ed entro senza esitare; mi dirigo verso il garage.
Subito dopo vado in quella stanza assolutamente inquietante.
Mi sembra cambiata: ci sono varie confezioni di droga o medicinali sulla scrivania dove si trova, ovviamente, il computer con quelle immagini che abbiamo visto le altre volte.
Il set fotografico è diverso: qualcuno è stato qui recentemente perché le luci di posizione e tutte quelle altre attrezzature sono in posti diversi.
Pure la droga o i farmaci era negli armadietti senza un minimo di disordine e, invece ora sono quasi tutte vuote e sulla scrivania.
Sentiamo arrivare qualcuno dal fondo della stanza; io e Noemi ci nascondiamo dietro da delle tende dove, dietro a esse c'è... una vasca da bagno; non riesco a capire il senso o il nesso con tutta questa stanza.
"Muoviti Aron, dobbiamo fotografarla!" Grida una voce che non riconosco; ho il batticuore: Noemi sta stringendo la mia mano ed io faccio lo stesso. Da una piccola fessura riesco a vedere ciò che accade.
Un ragazzo abbastanza alto dai capelli biondi con un camice tiene per le braccia una ragazza spettinata.
È mora, vestita di nero ed è tutta sudata per non so quale motivo; si vede palesemente che è debole e, infatti, non si regge in piedi. Se fosse per quel tizio a quest'ora potrebbe svenire.
La fanno sedere su quella sedia e il ragazzo di cui non so l'esistenza comincia a fotografare.
"Aron tirale indietro il collo: sarà perfetta per la prossima foto." Dice quella specie di animale. Lei oppone resistenza e vedo Aron che indica al fotografo qualcosa che non è nel mio quadro visivo.
Lui scocciato va a prendere una siringa e improvvisamente mi viene la pelle d'oca.
Quella ragazza urla quando le infilano l'ago nel collo; un urlo di dolore. Sento la mano di Noemi stringere di più.
Quanto vorrei che fosse qui; fortunatamente non sta assistendo allo spettacolo.
"Okay, le ultime foto e poi che si fa?"
"Ma sei proprio un coglione, questa è l'ultima fase." Replica lui e vedo che gli fa cenno di portarla via.
Sto per vomitare.
Appena quelle due persone se ne vanno io e Noemi usciamo allo scoperto e ci guardiamo per un momento.
"Non voglio vedere cosa c'è di là." Dico indicando il punto in cui quei due ragazzi se ne sono andati.
Ho ancora la pelle d'oca.
Lei mi prende la mano e mi guarda negli occhi.
"Potremo scoprire tante cose." Replica a testa bassa; le prendo delicatamente il viso e le sorrido.
Poi la bacio.
"D'accordo andiamo." Dico infine, il mio essere testardo era solo una scusa per baciarla.
Sono un ragazzo estremamente perfido.
Entriamo con cautela e ci ritroviamo in un enorme corridoio che porta chi sa dove.
Quanto è grande questo posto?
Alla fine del corridoio c'è una stanza rivestita di piastrelle bianche; c'è una enorme vetrata dove posso vedere tutto l'interno.
Ci sono quei due tizi con la ragazza che hanno narcotizzato; lei è stesa su un lettino con una flebo nel braccio, io e Noemi prestiamo molta attenzione affinché non ci vedano.
Mi tiene stretta la mano quando quei due mettono su un lettino la ragazza. Accendono una lorda perpendicolare al lettino e sembra una scena stile film horror.
Sento i brividi scorrere lungo la schiena; sta per accadere qualcosa, lo so.
Le legano i polsi e le caviglie e il tizio... che credo si chiami Aron fa un cenno all'altro ragazzo.
Cosa cazzo è questo posto?
"Noemi non ce la faccio." Dico mentre ci nascondiamo in un angolo.
"Cosa cazzo fanno qua dentro?"
"Non lo so e non lo voglio nemmeno sapere, voglio solo andare via da qui." Deglutisco, non posso vedere quella ragazza mentre le fanno cose inimmaginabili. Noemi mi fa cenno di andare via, ma appena facciamo un passo sentiamo delle grida: ci inginocchiamo e guardiamo con gli occhi cosa sta succedendo in quella sala.
La ragazza mora si contorce come per liberarsi da quelle cinghie.
Il ragazzo che fotografava, almeno penso che sia lui, sta continuando a premere dei bottoni e ogni volta che lo fa la ragazza si contorce di più.
Finalmente toglie le mani da quei fottuti tasti e la ragazza si placa improvvisamente facendo dei profondi respiri.
È nervosa, impaurita ed esausta.
La stanno torturando.
"Luke andiamocene, non possiamo restare qui." Dice Noemi mentre quel tizio fa ripartire la macchina.
"Andiamo, muoviti!" Replico tirandola per un polso nel set fotografico di prima.
Vediamo una piccola agenda, che prima non c'era, appoggiata sulla scrivania.
Noemi senza esitare e senza paura la apre e dopo aver letto si mette le mani nei capelli.
Mi lascia leggere fortunatamente e appena finisco sento il cuore esplodermi.
C'è scritta la data di oggi e un orario: le due di notte per essere precisi.
Poi un nome.
Il suo.
Lei è nei guai.
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I'M NOT DANGEROUS ||LUKE HEMMINGS||
Misterio / SuspensoUna sera tra amici si trasforma in un incubo dopo che Luke Hemmings uccide Matthew Espinosa. Dopo la sua morte si accorge che la vita delle persone che ama è in pericolo.