Il mio fidanzato

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Lui rise e disse:"non preoccuparti, non c'è nessuno ,Aurora, io ti amo,voglio stare con te,per sempre"

Io risposi : " anch'io amore mio,avevo così paura di innamorarmi"

Lui rispose : " ma di cosa?sei bellissima, dolce, gentile, sensibile, attraente e chi più ne ha più ne metta, hai così tanti pregi, che non capisco la tua paura"

Io risposi : " solo che sono stata pugnalata due volte, e non voglio illudermi ancora "

Lui rispose : " no, ora è diverso, ora ci sono io,e nessuno potrà farti nulla"

Io risposi sorridente :"grazie di esistere, senza te sarebbe uno strazio, Approposito, come mai mi hai notata?"

Lui rispose : " come ho fatto a non notarti prima casomai "

Tornammo a baciarci, ogni volta , durante le pause lavorative , scendevo e lo trovavo giù, ad aspettarmi per parlare ,per coccolarmi, era così dolce,finalmente ero felice.

Guardavo Mark che fingeva di non vederci o di non essere interessato, ma tutte le volte capivo che era uno sforzo perché gli faceva male,credo che fosse perché mi ero allontanata definitivamente da lui, senza dargli una spiegazione o dirgli qualcosa, ammetto che un pò mi faceva pena vederlo in quel modo,ma almeno avevamo risolto il problema delle liti quotidiane, non ci odiavamo, tantomeno litigavamo.

Durante le lezioni, ci sedevamo alle due estremità della classe,durante il turno di lavoro cercavamo di non incontrarci affatto,era triste come cosa,avrei voluto essere sua amica per sempre,condividere tutto con lui,tutti i bei eventi degli ultimi tempi, ma non aveva senso,non più oramai.

Max e Carl mi stuzzicavano alle volte chiedendomi perché avessi lasciato Mark, io sempre gli rispondevo che non gli interessava e che comunque dovevano farsi i fatti loro.

Almeno una volta al mese , nonostante tutto, i miei o i genitori di Mark invitavano me o lui a casa a pranzo o cena, ma in quei momenti non lasciavamo trapelare nulla,stavamo per ore in stanza, muti a leggere,guardare un film o ascoltare la musica, senza mai rivolgerci la parola.

Non sapevo come uscirne,tanto prima o poi avrebbero scoperto che non saremmo mai stati fidanzati.

Dopo qualche giorno, Mark passeggiava in corridoio con Nadia, mano nella mano, poi si fermarono davanti gli armadietti e si baciarono, con una passione inaudita, io rimasi bloccata, al centro del corridoio, mentre ognuno usciva dalle aule e si riversava in corridoio, spingendomi, e dirigendosi verso gli armadietti o le classi delle lezioni successive.

Ammetto che  ,dopo che la folla si fu dilaniata, come il mio petto, portandosi con essa la mia felicità e loro due,mi scese una lacrima lungo il volto, iniziai a singhiozzare e per evitare di essere sentita corsi in bagno,li vi era Elizabeth, quando mi vide disse : " Hey, ma perché piangi così "

Io risposi tra I singhiozzi : " Io, sono una stupida, non mi ero accorta di una cosa,ma ormai,ormai è finita,per sempre,davvero, sono una stupida, non mi sono accorta di nulla,io...io ... a che pensavo, che mi è preso, non ci credo "

Temo che lei non avesse capito molto,era così preoccupata per me, quindi mi disse : " vieni siediti e spiega"

Io risposi : " no, non importa, mi calmo, vai in classe o rimproverano pure te!"

Lei disse furiosa :"e pensi che me ne importa? La mia migliore amica, sorella acquisita sta male ed io mi dovrei preoccupare di seguire la lezione, assolutamente no, scordalo! "

Annuii, e cercai di smettere di piangere, era difficile, ero scossa, più di quanto pensassi, più volte lo avevo immaginato tra le braccia di un'altra, ma la prima impressione era stata devastante, aveva il mio stesso diritto di trovare quella gusta, ma ciò non significava che sarei stata indifferente, in questo istante desiderai che l'estate arrivasse presto,per correre in Galles e non tornare.

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