Il debole dubita prima di prendere una decisione, il forte dopo.ʼ
Karl Kraus, Pro domo et mundo.
Piove. Non senti la pioggia, non vedi le gocce scivolare sui vetri delle finestre, ma sai che piove.
Al tavolo dietro di te un gruppo di goblin ubriachi ha intonato Odo the Hero, nell'angolo in fondo una Megera tenta vanamente di soggiogare un uomo.
Ogni tavolo alla Testa di Porco è occupato stasera e anche il bancone è affollato, evento più unico che raro.
Piove, o il locale non sarebbe così pieno. È per questo che lo hai scelto.
«Che le porto?» ti chiede il barista mentre ancora strofina un boccale sudicio.
Distogli lo sguardo dalla punta del tuo stivale e lo rivolgi all'uomo. È Aberforth.
«Un'Aquaviola, grazie.»
Non ti ha riconosciuto. E come potrebbe? Hai l'aspetto di un giovane mago dell'Oxfordshire, non di un uomo che ha tradito i suoi migliori amici.
Stasera sei Sinead O'Sullivan, apprendista Auror e non Peter Pettigrew, apprendista Mangiamorte.
Peccato, Peter, che la Polisucco oltre che l'aspetto di qualcun altro non te ne dia anche l'anima.
Ti sentiresti meglio, vero? Forse il macigno che da una settimana sembra essersi depositato sul tuo stomaco sparirebbe. Da quando hai preso la tua decisione
sei attanagliato da mille sentimenti contrastanti. Paura, rimorso, vergogna. Orgoglio, sollievo, sicurezza. Un ciclo continuo.
Avevo un'altra scelta? Come posso ancora parlare con James, Sirius e Remus senza vergognarmi?
Hai tradito i tuoi migliori amici. Perché lo hai fatto, Peter? Sei un vile, forse? Un codardo? No, sei solo un debole. Preferisci invecchiare da traditore, piuttosto
che morire giovane da ribelle.
Forse, pensi, se sto dalla sua parte, Voldemort non mi ucciderà.
È questa la frase che ti sei ripetuto per tutto l'incontro con Nott, una settimana fa. È questa la giustificazione che hai dato a te stesso per il tuo immenso tradimento.
Hai accettato di unirti ai Mangiamorte, in segreto, e passare loro informazioni sull'Ordine della Fenice.
Eccoti adesso, seduto al sudicio bancone di un pub ad aspettare McNair per il primo rapporto settimanale. È qui che comincia il tuo vero tradimento, lo sai.
Puoi ancora scegliere, Peter. Puoi andare via e far finta che non sia mai successo nulla. Certo, ti troverebbero. Ti ucciderebbero. Ma non avresti tradito i tuoi migliori
amici, né l'Ordine della Fenice. Però. Però la morte ti spaventa e forse, se stai dalla sua parte, Voldemort non ti ucciderà.
Ti senti l'anima divisa in due così nettamente che potresti anche creare un Horcrux, quell'orribile manufatto a cui una volta il professor Tofty accennò vagamente a lezione.
Non è più tempo per i dubbi, Peter, McNair è arrivato. Vedi il suo riflesso nel bicchierino di Acquaviola che hai appena svuotato. Coraggio, ce la puoi fare.
Nessuno ha sospetti su di te.
Dì al nemico quello che vuole sentirsi dire e tornatene a casa.
****
ʻNell'alta notte la mia anima si contorce e si spezza.
La castigano le fruste del sogno e la scavano.
Per quest'immensità non v'è più nulla sulla terra.
Non v'è più nulla.
Le ombre si sconvolgono e precipita tutto.
Cadono sulle mie rovine le travi della mia anima.ʼ
da Anima mia!, Pablo Neruda.
Un urlo squarcia la notte nel bosco vicino a Godric's Hallow.
Ti risvegli di soprassalto, tremante di paura, e ti rendi conto che è stato il tuo stesso urlo a svegliarti.
Il tuo urlo, l'urlo di Lily? C'è differenza ormai?
Non passa una notte da quando, una settimana fa, Lord Voldemort è svanito dopo aver ucciso James e Lily, senza che i tuoi sogni siano tormentati
dalle sua urla. E urli con lei.
Urli di dolore, di rimorso, di vergogna, di paura.
Dopo quella notte ti sei nascosto in una cavità rocciosa nei pressi di Godric's Hallow, così vicino al luogo della disfatta del Signore Oscuro che nessun
Mangiamorte penserà mai di venire a cercarti lì.
E anche se ti trovassero, Peter? Cosa avresti da perdere, ormai? Hai tradito i tuoi migliori amici. James e Lily sono morti per colpa tua. Li hai uccisi con
la tua debolezza.
Ma tremi ancora, perché non vuoi che ti trovino. Tu... tu non lo sapevi. Non potevi sapere che li avrebbe uccisi, non potevi sapere che... che il Signore
Oscuro stesso sarebbe morto.
E se ti trovano, cosa dirai? Cosa dirai all'Ordine della Fenice? Cosa ai Mangiamorte? Per i primi un Imperio non sarebbe credibile, se ne sarebbero accorti;
per i secondi i "non lo sapevo" non sarebbero abbastanza, non si sono mai fidati.
Cos'altro puoi fare se non nasconderti, Peter?
Eccola la punizione per la tua immensa debolezza, eccola la condanna per il tuo alto tradimento.
Ce l'hai fatta, non sei morto. Voldemort non ti ha ucciso. Hai ancora la tua vita. Una vita che passerai a nasconderti, come il vigliacco che sei. Una vita nell'ombra,
in fuga dai Mangiamorte quando sei sveglio e tormentato dagli incubi quando dormi.
Non più sotto il sole vivrai senza sobbalzare al minimo rumore alle tue spalle, non più sotto la luna dormirai senza che le urla di Lily ti sveglino nell'alta notte.
Come un Crucio scagliato da una bacchetta amata sarà l'esistenza che ti aspetta, tormentato da paura, dolore, rimorso e vergogna. Ecco cosa sarà la tua vita da
adesso, una Maledizione Senza Perdono che ti sei lanciato addosso da solo.
Se fossi stato più forte, se avessi resistito, saresti un uomo libero. E James e Lily sarebbero vivi. Invece... che paradosso, Peter! Per salvarti da ciò che ti rendeva
debole, sei finito prigioniero della tua stessa debolezza.
Non c'è più niente per te. Non avrai famiglia, non avrai amici. Non proverai più gioia, sollievo, tranquillità, sicurezza. Nulla più ti aspetta, se non un futuro che
non è un futuro.
Urli di nuovo, nella notte. Urli di rabbia. Sei condannato, Peter, ed è solo colpa tua.
Il rimorso non è mai per azioni che abbiamo commesso o che
non abbiamo commesso; non è per cio che facciamo; bensì per
ciò che fummo, siamo e fatalmente saremo: non riguarda solo
il passato, ma anche il futuro.
Mario Soldati, La messa dei villeggianti.