«E questo cos'è?» chiesi, più a me stesso che al mio fidanzato. Michael era subito dietro di me, quando mi imbattei in una piccola ragazza del mio anno che distribuiva volantini a tutti gli studenti che le passavano davanti. Lei mi sorrise e mi diede la foto photoshoppata con la scritta "Rimpatriata" in grandi lettere blu stampata sopra.
«Me ne ero completamente dimenticato.»
Michael sbirciò da sopra la mia spalla e guardò il volantino che avevo in mano. «Oh, un ballo!» Sorrise, afferrando il foglietto e guardando la data. «Dovremmo andarci, Luke. Ci vestiremo eleganti, faremo le classiche foto che si fanno durante un ballo, andremo in anticipo a cenare fuori, e poi sgattaioleremo via prima dalla festa e guideremo verso qualche luogo isolato, così poi tu mi succhierai il cazzo nei sedili posteriori della mia macchina» disse Michael con aria di sufficienza, prima di piegare il foglietto e metterlo in una tasca sul retro dei suoi pantaloni mentre camminavamo per andare a pranzo.
«Solo perché hai preso la patente prima di me e i tuoi ti hanno regalato una macchina, non vuol dire che te lo succhierò nei sedili posteriori» roteai gli occhi verso di lui.
Da quel fine settimana al festival di musica tutto tra di noi era andato per il meglio. Avevamo trascorso il mese seguente andando a vedere film o facendo piccole avventure che avevamo sempre detto che avremmo fatto quando saremmo stati più grandi. Michael provò a fare surf, ma finì per essere punto da una medusa ed io dovetti medicarlo. Da allora non voleva più mettere piede nell'oceano nel timore che io dovessi medicargli di nuovo una gamba se una medusa decidesse di avvicinarsi. Michael si era anche beccato una scottatura di secondo grado, che mi costrinse a spalmargli dell'aloe vera sulle spalle per tutta la settimana.
«Certo che lo farai, non riesci a resistermi, piccolo!»
«Chi ha detto che verrò con te? Prima devi chiedermelo. Mi aspetto qualcosa di strabiliante, perché io odio i balli, e questa proposta deve almeno valerne la pena» gli dissi.
Michael mi lanciò una piccola occhiataccia ma mi prese comunque una mano mentre entravamo nella caffetteria. Evitammo la coda per il cibo ed andammo a sederci con Calum.
«Che succede, perché Michael ha quell'espressione stitica?» domandò Calum con sguardo interrogativo e divertito, facendo cenno con la testa verso di lui. Michael si sfregò la faccia irritato e prese il suo cellulare cercandovi qualcosa.
«Gli ho detto che farebbe meglio a chiedermi di venire al ballo con lui nel più strabiliante dei modi, e ora sta cercando su Google dei suggerimenti perché non ha la minima idea di come chiedermelo.»
«Io ho comprato ad Abigail una scatola di cioccolatini e dei fiori e le sono piaciuti. Tu hai troppe pretese, Luke.» Calum ridacchiò, lanciandomi una patatina fritta. La raccolsi dal pavimento, lanciandola indietro al mio migliore amico.
«Trovato!» esclamò Michael, interrompendo la nostra piccola lotta con il cibo.
«Trovato cosa?»
«Devi solo aspettare e vedere, Lukey» mi sorrise con sufficienza, avvicinandomi a se e stampandomi un bacetto sulla guancia.///
«Michael, é mezzanotte, perché stai lanciando sassi alla mia finestra?» gli chiesi con voce assonnata. Mi passai le dita tra i miei capelli biondi scompigliati e guardai il mio fidanzato, che stava sorridendo con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro, con un quaderno tra le mani.
«Posso entrare?»
Annuì, e ritornai a sedermi sul letto, mentre aspettavo che lui scavalcasse il materasso che avevamo messo tra le nostre finestre. Ora non dovevamo più rischiare le nostre vite ogni volta che volevamo intrufolarci nelle rispettive stanze nel mezzo della notte.
Michael scavalcò un po' traballante il davanzale e venne a sedersi con me sul letto. Si mosse un po' per un minuto, cercando disperatamente di essere a suo agio, poi smise e decise che mettersi a cavalcioni sui miei fianchi fosse una scelta migliore di sedersi accanto a me.
«Hai bisogno di qualcosa?» domandai curiosamente, fissando il mio fidanzato.
«Veramente, sì.» Recuperò il quaderno malconcio che aveva portato sul letto ed aprì la prima pagina. Michael si schiarì la voce prima di iniziare a parlare. «Luke Hemmings, mi faresti l'onore di accompagnarmi al ballo di rimpatriata di quest'anno in cambio di questo quaderno?»
Mi sedetti contro la spalliera del letto, Michael era ancora a cavalcioni sulla mia vita quindi mi ci volle un minuto per accomodarmi bene. Gli rivolsi uno sguardo interrogativo prima di prendere il quaderno dalle sue mani. «Che cos'è?» gli chiesi, incontrando il suo sguardo. Michael si stava mordendo nervosamente il labbro inferiore.
«Una storia» disse. «Una storia su di te, su di noi.»
«Hai scritto una storia su di noi?» Passai le dita delicatamente sulla prima pagina. Era un po' sciupata, e vi lessi "Per il ragazzo della porta accanto". Volevo piangere, volevo attirare Michael in un bacio ma rimasi ancora seduto. Non tolsi gli occhi dal quaderno davanti a me. Non riuscivo a farlo. Innumerevoli pagine scritte su di me, sulla nostra amicizia, sul nostro rapporto. Michael mi aveva sempre detto che avrebbe scritto un libro un giorno, ma non pensavo che fosse serio, avevamo solo cinque anni quando me lo disse per la prima volta.
«Sono senza parole, Michael.»
«Posso prenderlo come un sì per il ballo?»
Risi, facendo sì con la testa in risposta. «Certo che sì, sciocco.»
«Solo per essere sicuro. Potrebbe essere imbarazzante presentarsi qui la sera del ballo e scoprire che tu non sei pronto per andarci.» Michael guardò le mie dita sfogliare delicatamente le pagine, e mi diede un bacio sulla fronte. «Spero che ti piaccia il libro.»
«Non vedo l'ora di leggerlo» dissi sinceramente.
«Solo il meglio per te» sussurrò Michael contro la mia pelle. «Solo il meglio per il ragazzo della porta accanto.»~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Ciao, people!!
Ebbene sì, THIS IS THE END OF THE STORY!!!!
Il prossimo capitolo sarà l'epilogo e poi ci saranno i miei ringraziamenti.
Mi sta scendendo una lacrimuccia, un po' perché é la prima storia che finisco (l'ho già detto mi sa ma lo ripeto lol), ed un po' per la tenerezza dei muke, soprattutto di Michael, che nell'ultima frase cita il titolo della storia.
Qui scopriamo finalmente cosa stava scrivendo il nostro Mikey per tutto questo tempo! Una storia su di loro. So cute.
Mi dispiace dedicarvi poco tempo, ma devo proprio scappare adesso.
Se il capitolo vi é piaciuto fatemelo sapere come sempre con un voto ed un commento.Ciao ciao, people! A presto! ❤️
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Luke and the Boy Next Door | Muke (Italian Translation)
FanfictionLuke Hemmings é sempre stato il vicino di casa di Michael Clifford, da quando lui può ricordare. Giocavano insieme all'aperto sotto il sole cocente della California, chiacchieravano fino a tarda notte affacciati alle loro finestre che erano esattame...