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Londra, Inghilterra. Febbraio 1988

<<E poi? Lui tornó, vero?>> mi chiede Sophia con le lacrime agli occhi.

Nego con la testa.

<<È stato un viaggio di sola andata. Molte persone mi hanno continuato a dire, nel tempo, che lui fosse morto, ma a me piace pensare che abbia sconfitto i nemici con il suo sorriso e che adesso stia ancora vagando per le coste del mare del Sud Africa in cerca di nuove avventure. Sapete, Thomas Finn ha sempre odiato la guerra ed essa è finita proprio il giorno del suo compleanno: il trentun maggio millenovecentotré>>

<<Ha una storia veramente commovente, Angie>> mi dice Sophia.

<<E se vieni la settimana prossima ce la racconterà ancora! Lei la racconta sempre>> dice Caroline.

<<Volentieri>> dice Sophia.

<<Si è fatto tardi, mia madre si starà chiedendo dove sono finita>> continua.

<<Buonanotte Caroline. Buonanotte Angie>>

<<Buonanotte>> rispondiamo in coro, mentre esce dalla porta.

<<Vado anche io in camera mia, ho veramente sonno. 'Notte nonna>>

<<Buonanotte tesoro>>

Sono sola nel salotto sulla mia sedia a dondolo, mentre continuo a torturarmi il ciondolo che ho al collo.

Mi alzo lentamente, perché ormai la mia schiena è a pezzi e mi dirigo verso camera mia.

La apro ed è tutto sempre come prima.

Apro le portefinestre del terrazzo e mi avvicino al comodino vicino al mio letto.

Apro il cassetto e tiro fuori un pezzo di carta ingiallito dal tempo.

Esco sul terrazzino, nonostante il freddo: amo il freddo.

Socchiudo le portefinestre dietro di me e apro la lettera.

22 aprile, 1902      Londra

Cara Angie,

siamo appena tornati dalla gita in montagna che abbiamo svolto stamane.
Siamo tornati a casa distrutti ma ne è valsa la pena. Oserei dire che è stato magico.
Sono nella mia stanza, chino sulla mia scrivania mentre ti scrivo.
Non ho mai fatto questa pazzia per nessuna, quindi ritieniti fortunata!
Probabilmente pagherò il postino per farti avere questa lettera il giorno dopo alla mia partenza, così che tu non possa più soffrire, più di quanto non soffrirai in futuro.
Angie, io non tornerò mai.
Non sono abbastanza forte per la guerra, non sono abbastanza scaltro.
Non tornerò da te, e non sai quanto mi dispiaccia.
Non sai quanto ti vorrò abbracciare, quando sarò laggiù.
Non sai quanto pagherei per essere ancora una volta nel tuo letto, mentre ti abbraccio, gioco con i tuoi capelli e ti guardo dormire.
È vero, avevo promesso di restare per sempre con te, ma è meglio disilluderti subito, invece che farti passare un mese nella speranza di rivedermi.
È vero quando mi dici che sto solo andando a morire ed è una grandissima bugia quando ti rispondo che non è affatto così.
Non sai quanto vorrei rimanere sempre al tuo fianco per respirare il tuo profumo, mentre ti bacio.
Non sai quanto vorrò rivedere i tuoi occhi marroni solo un'altra volta.
Non sai quanto vorrò baciare ancora quel tuo sorriso che mi fa impazzire (nel senso buono ovviamente).
Più volte mi hai detto che m'ami.
Più volte io ti ho risposto lo stesso.
Ma non mi stancherò mai di sentirtelo dire e io non mi stancherò mai di dirtelo.
Ti amo, Angie. Ti amo, Angie. Ti amo, Angie.
Oh, non puoi immaginare quanto ti ami.
Spero solo tu perdoni il mio egoismo per non aver saputo dirti addio per sempre, nel modo corretto.
Ma il dolore che provo dentro, sono sicuro valga per tutti gli schiaffi e pugni che vorrai tirarmi dopo aver letto questa lettera.
Vivi a pieno, Angie.
Ama, piangi, odia, respira.
Non pensarmi costantemente, ma non scordarti di me, guarda la luna.
Ti amo più di qualunque altra cosa,

il tuo amore per sempre, Thomas Finn

Chiudo la lettera e me la porto al petto.

Poi alzo lo sguardo, verso la luna.

La mia luna.

<<Ti amo e ti amerò per sempre, Signor Finn>>

Se domani ci fosse la luna ||Taylor Lautner & Demi LovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora