Capitolo 3
Arriva a casa di Gibbs, apre la porta constatando che dopotutto non è cambiato niente nonostante la sua assenza.
Vede una luce accesa in cantina e scende, ben sapendo di trovarlo li a costruire qualche barca o magari una sedia a dondolo.
Scende le scale lentamente, come per godersi ogni attimo prima di vederlo per la prima volta dopo un anno.Stranamente lo vede seduto su un vecchio sgabello a bere Bourbon, in rigoroso silenzio.
Lo vede fissare una foto sul tavolo da lavoro, si avvicina vedendo che quella foto è quella del suo staff al completo, una foto di almeno un anno e mezzo prima.Lui sorride sentendo la sua presenza dietro di lui, quel profumo che tanto gli è mancato in quei giorni infernali.
"Sai, non avevo mai capito quanto era forte il vostro legame. Solo ora, guardando questa foto, mi accorgo che è sempre stato così visibile...sotto gli occhi di tutti.
I vostri sguardi, i vostri sorrisi, i vostri gesti...
Mi sento un pò responsabile della vostra tristezza. Avrei dovuto capire prima.
Siete legati da un filo invisibile e indistruttibile.
Siete fatti l'uno per l'altra... e lo avete capito solo ora, mentre c'era chi già da tempo aveva capito..."
"Chi l'aveva capito?!"
"McGee, naturalmente. Lui aveva visto qualcosa già anni fa, quando scrisse il suo primo romanzo... lo avete tanto criticato, ma quanta verità c'era nelle sue parole..."
"È troppo tardi per noi, Gibbs... è passato troppo tempo. Sicuramente nel suo cuore ci sarà qualcun'altra..."
"Stai sbagliando! Lo ricordi ancora come il bel Don Giovanni che corre dietro alla prima gonna che passa, ma è cambiato molto... anche dopo che te ne sei andata. Sai, McGee, in ospedale, mi ha detto che Tony era strano stamattina... si è arrabbiato quando Tim ha nominato il suo compleanno... ti ricordi che sia mai successo?"
"No... non è da lui...!"
"Infatti... con chi ha passato l'anno scorso il suo compleanno?"
"Con noi... all'NCIS... Dove vuoi arrivare?"
"Quest'anno mancavi tu... per questo si è arrabbiato. Non ha nemmeno festeggiato il Natale con noi, niente film... tutto perchè quello che faceva prima lo condivideva con te."
"Gibbs... gli sono mancata così tanto?"
"Di più, anche ora... è in ospedale con McGee. Non sta molto bene... temo che lui possa..."
"Non lo dire nemmeno Gibbs! Non succederà... lui è molto forte, non si farà abbattere!"
"Tu non hai visto ciò che ho visto io... è distrutto, è infelice... per questo ho chiamato te e non altri. Ora più che mai ha bisogno di te!"
"Non posso..."
"Tu puoi, Ziva... tu non VUOI! Temi che rivedendolo potresti decidere di rimanere... cosa che spero succeda. Non lo voglio veder morire..."Ziva abbassa lo sguardo triste, Gibbs si volta verso di lei, notando solo in quel momento le lacrime che solcano il suo viso.
Con le mani le asciuga il viso e scontra il suo sguardo col suo."Piccola... ha bisogno di te. Non abbandonarlo anche tu, ti prego..."
Quella frase la stupisce, lo fissa insistentemente cercando risposte "Abbandonarlo?! Chi altri lo ha fatto?"
"Suo padre... dopo le feste di Natale. Hanno litigato pesantemente, e..."
"Perchè hanno litigato?"
"Suo padre è comparso alla base con una donna di qualche anno più giovane di lui... dicendogli che lei era sua madre. Si è risposato a Settembre, ma non aveva il coraggio di dirlo a suo figlio. Tony lo ha cacciato a male parole, non ha più parlato con nessuno di noi per un paio di mesi. Parlava a monosillabi e se doveva parlare era solo per i casi in corso.
Niente battute, niente film, niente giochini idioti... niente Tony!
Da un pò di tempo esce con McGee per non farlo sentire solo... Delilah è lontano per lavoro e si vedono poco.
Tony... gli fa un pò da fratello maggiore, capisce quanto possa essere dura la lontananza.
L'ha aiutato molto."
"Io... non avevo idea che soffrisse tanto. Mi dispiace."
"Hai sofferto insieme a lui, è arrivato il momento di riconciliarvi..."Non finisce di parlare che il cellulare comincia a squillare.
"Gibbs..."
"Jethro! Ci sono grossi... enormi problemi!! Devi venire in ospedale, di corsa!"
"Cosa succede, Ducky...?"
"È per Anthony che ti chiamo...
Sembra che la sostanza che ha ucciso i nostri colleghi sia il parassite della Bronchite Acuta Irritativa, per l'esattezza il Chlamydophila Pneumoniae... è molto resistente e persistente, può arrivare ad uccidere se l'organismo è debole."
"Ma Tony non era malato... e nemmeno McGee."
"Non conta! McGee sta già meglio, è fuori dall'isolamento da pochi minuti. Lo hanno curato appena scoperto di cosa si trattava. Il problema è che gli stessi medicinali li hanno somministrati a Tony... ma invece di migliorare sta peggiorando a vista d'occhio.
Ha la febbre a 40 e tossisce sangue... questo ti ricorda qualcosa?"Alla domanda gli tornano in mente le indimenticabili immagini di molti anni prima, quando Tony contrasse la peste polmonare...
"Si, Ducky... mi stai dicendo... che gli è tornata la peste?"
Un brivido assale Ziva a quelle parole, il suo viso preoccupato viene di nuovo segnato dalle lacrime.
Gibbs l'abbraccia forte per darle coraggio mentre ascolta Ducky al cellulare."Ce lo diranno le tac ai polmoni... ma è possibile che la causa del degeneramento sia dato dalle cicatrici nei polmoni, potrebbero essersi riaperte e le conseguenze potrebbero essere davvero gravi... forse questa volta non ce la farà, Jethro..."
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NCIS - Storie brevi
Fanfictionstorie leggere sul fantastico team che tanto adoriamo!!