L'amore ha il tuo nome. Capitolo 30

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Emily.

Mi siedo, facendo una smorfia di dolore, sulla sedia accanto al suo letto: è pieno di tubi dalla bocca alle braccia. Gli prendo delicatamente la mano nella mia, è così pallido che faccio fatica a credere che possa riprendersi. Gli bacio la mano e in lacrime gli dico <<anche tu hai pagato per i miei errori, perché se sei ridotto in questo stato, la colpa è solo mia. Ti ho trascinato nei miei problemi per essere compatita e da egoista non me ne sono fregata di averti portato la morte in casa con la mia presenza. Ho preso da te il conforto, la compassione e ho approfittato della tua amicizia, continuando a mentirti pur di non tradire la famiglia di Vampiri a cui appartengo, e grazie a loro sono diventata una mina vagante di cattiveria, e per colpa di Ludovic finché avrò vita sarò un bersaglio mobile. Perdonami per quello che ti ho fatto>>. Alex mi poggia una mano sulla spalla <<è ora di andare>> mi dice aiutandomi ad alzarmi.

È trascorsa una settimana e Matteo non da segni di ripresa ma è stabile. Gerry, che lavora nell'ospedale dove giace Matteo, ogni sera ci tiene informati sulle condizione del suo compagno, perché a me, per ragioni di sicurezza, non mi è concesso di uscire. Ascolto quella telefonata sempre con il magone attendendo il peggio. <<Ottimismo>> mi ripete Irma, con quell'aria strafottente, vedendomi piangere ogni volta per non aver avuto notizie di ripresa del mio migliore amico. Come posso essere ottimista se sono tenuta prigioniera da due Vampiri per volere di Eric che nonostante tutto continua a esercitare il suo volere su di me. Come posso essere ottimista se mi sento come se avessi una maledizione addosso che mi priva di essere felice! Come posso essere ottimista se quando resto sola con Alex e lui ha bisogno di dormire, mi obbliga a stendermi sul letto al suo fianco, in una stanza senza finestre, ammanettandomi un polso al suo, per timore che potessi scappare. Come posso essere ottimista se la notte i miei demoni mi torturano fino a farmi vomitare in preda al terrore. Come posso essere ottimista se sento lo sconforto che mi attanaglia la ragione e vivo come se stessi ancora sotto effetto della droga. Un altro tipo di droga: Alex e Irma mi tengono sotto il loro potere influenzando il mio volere.

Oggi c'è agitazione in casa, sono abbastanza lucida da rendermene conto e pensando al peggio per le condizioni di Matteo mi assale il panico. Alex mi rassicura sul mio amico e mi spiega che oggi ci sarà il processo ai fratelli Bilmar e che io, lui e Irma, dobbiamo essere presenti. Andare con loro a Montmartre, significa affrontare Eric ed io non me la sento, mi vergogno troppo sapendo che lui tramite il legame ha percepito tutto di quell'orgia.

E poi ho bisogno di stare sola, senza la loro influenza, e invento una scusa proponendo ad Alex <<non mi sento ancora bene, posso stare a casa di Eric? Quel posto ha protezioni magiche e quindi sarei al sicuro>>. Dopo una telefonata e una breve conversazione in francese, lui acconsente. Qualcuno mi ha concesso il permesso e so anche di chi si tratta, Eric!

Libera dai miei carcerieri, senza accendere nemmeno la luce, mi siedo sul divano, dove Eric dormiva nei primi tempi della nostra convivenza, ed ho la sensazione di percepire la sua presenza, come se la sua anima fosse qui con me a darmi conforto. Sto impazzendo! Lui non ha un'anima, l'ha persa in cambio dell'immortalità. Ed io invece c'è l'ho ancora un'anima? Non credo, ho tradito tutto quello in cui credevo compresa l'onestà! Mi rilasso contro lo schienale del divano, la pelle fredda mi procura un brivido lungo la schiena, e chiudo gli occhi. Mi chiedo quale altre bugie s'inventeranno i fratelli Bilmar sull'omicidio di Margaret durante il processo e se sia già iniziato e in che modo si sta volgendo e principalmente se la mia assenza è a loro favore o contro. La curiosità mi divora! Devo sapere. E c'è un unico modo! Faccio ricorso alla magia. Mi concentro su Eric e pronuncio l'incantesimo di fusione. Il mio spirito lo trova e senza nessuna resistenza da parte sua si fonde con lui. Che strano ho la sensazione che mi stesse aspettando! Guardo tramite i suoi occhi: è solo, in una cella fredda, seduto su una brandina, ma percepisco anche la presenza dei fratelli. Sento i suoi pensieri che sono tanti e frenetici, gli accarezzo la mente con la mia, il corpo sussulta e s'irrigidisce: è qui! Quel pensiero mi arriva chiaro. Si è accorto della mia presenza nel suo corpo. No! Non deve avvertirmi. Non voglio che in alcun modo abbia la sicurezza che sono in lui. Mi rannicchio nascondendomi nell'angolo più remoto della sua mente in un posto buio sbarrato da catene intrecciate. C'è qualcosa là dietro. Afferro la catena per scioglierla dall'intreccio, ma si muove ingarbugliandosi e stringendo di più. Sì! C'è proprio qualcosa che lui protegge con tutte le sue forze. Mi muovo cauta per non essere percepita e scivolo tra gli spazzi vuoti delle catene attenta a non sfiorarle. Le oltrepasso contrastando una forza che mi respinge e finalmente oltrepasso il buio trovandomi in un'altra era. Eric è coricato in un letto con una giovane Felicia che lo seduce. Lui cerca di resisterle, la respinge addirittura, ma lei è caparbia. Questo ricordo finisce qui! Il tempo di un battito di ciglia e mi ritrovo un altro. Assisto al momento in cui lui si rivela Vampiro a Felicia, ma lei non ha paura, anzi ne è affascinata e lo accetta per quello che è donandogli la sua verginità e in fine il suo sangue. Questo ricordo ha una cornice lucente ed io stessa percepisco l'amore inconfessato di lui. Avanzo di un passo, i colori lucenti spariscono c'è solo grigiore poi Eric tormentato che confessa a Rose di aver preso sessualmente Felicia. Lei le offre il suo aiuto ma in cambio lo obbliga ad andare a letto insieme. Sul volto di lui, c'è una sola emozione, rabbia. Esegue una lunga prestazione solo per soddisfare lei fingendo di apprezzarne il piacere. Dopo se ne va maledicendosi per quell'atto con la donna del suo creatore. Mi volto leggermente catturata da una scia di colori. Lui deciso a non approfittare più del corpo di Felicia, ma quando la vede non riesce a rinunciare e arriva la resa. Cade ai suoi piedi e i colori prendono forme determinate. I ricordi si susseguono, la loro felicità, il loro amore è così intenso che avvolge il mio spirito. Poi arriva un soffio di freddo e i colori spariscono c'è di nuovo il grigiore. Felicia scivola via dalle sue braccia e corre in quelle di Carl. Eric la lascia andare ma in quel momento il suo cuore si corazza per proteggersi dalla sofferenza. Ed è buio profondo e freddo! Un puntino di luce fioca scintilla in lontananza. Lo raggiungo e l'era cambia ancora. I colori adesso sono sbiaditi appena si riconoscono. Eric cena con una donna dall'aria vivace, poi discutono. Lui la calma, le parla poi le fa vedere il suo essere Vampiro. Lei urla e lo guarda con orrore, la chiama mostro e poi scappa. Eric la lascia andare, ma la corazza intorno al suo cuore diventa una fortezza impenetrabile. Il rosso è predominante in quest'altro ricordo. È sangue la stanza ne è impregnata. Eric stringe a se il corpo sbudellato, mutilato e dissanguato di quella donna che aveva l'aria frizzante. Lei è Margaret! C'è rammarico sul volto di lui, ma dura poco quel sentimento perché deve occuparsi di Tom che sembra impazzito. Eric lo calma ma il terrore sul volto del fratello ritorna appena giungono Felicia, Carl e Tanya. Ed ecco la decisione per salvare il culo al fratello. Eric si assume la colpa di quell'omicidio efferato ma Carl ignaro della verità propone di addossare la morte di quella donna a Ludovic in modo che Eric non fosse punito da Albert. Le tenebre m'inghiottono ma d'improvviso mi ritrovo in un bosco. Eric è lì a braccia aperte, una donna gli corre contro poi si butta sul suo petto. Lui la cinge con le braccia e in quel momento una luce ondulata lo colpisce. Con un sussulto mi riconosco in quel ricordo. Le tenebre man mano spariscono e la luce schiarisce tutto, ogni ricordo che ci riguarda, ma diventa più che brillante nel momento in cui mi prende la verginità sulla scala di casa sua e accecante mentre si svuota in me. Il grigio ritorna con Adriana, non c'è alcun barlume di luce mentre fanno sesso. C'è solo un Vampiro che sfoga la sua rabbia in un corpo di una donna che ha bisogno di cure ed è sempre il Vampiro che inganna simulando amore mentre fa sesso con mia sorella prendendo il sopravvento sull'uomo. Mi ritrovo in un altro tipo di luce. Questa è soffusa è come un faro e illumina solo dei corpi. Ci sono Alex, John, Irma e Adriana dietro di loro Carl e Tom. È la sua progenie ed Eric li guarda con la fierezza di un padre esprimendo ad alta voce quanto li amasse. Poi in un angolo di questo ricordo c'è la foto di Pablo. Avverto del dolore, <<è inumano sopravvivere alla morte dei figli. Non ci dovrebbe essere concesso>> questa frase che Eric rivolge alla sua progenie, va oltre loro. Il suo dolore si estende alle figlie che aveva avuto da umano, uccise da Isse per volere di Ludovic. Affranta per quel lutto che si porta nel cuore e che nasconde al mondo mi volto per andarmene, ma qualcosa mi risucchia e vado a sbattere contro un muro di cemento. Non mi faccio male, ma il contatto con quelle pietre mi stordisce. Avverto troppe emozioni oltre questa barriera, sono potenti, tolgono il fiato. Ho bisogno di vedere cosa nasconde! Striscio in una crepa e lo oltrepasso. C'è nebbia, ma oltre questa c'è la furia, mi arriva come frustrate che mi affettano lo spirito. Cerco di capire in che direzione muovermi ma la connessione con lui mi suggerisce che devo restare nella nebbia. Qui c'è qualcosa che lui protegge persino da se stesso. Mi concentro e con la magia spazzo via la nebbia. Il luogo in cui mi trovo mi spiazza: sono i miei ricordi senza immagini ma sensazioni percepite da lui. Applico un incantesimo rievocando i ricordi dandone forma. Ricordi recenti riemergono limpidi, la notte della festa! Nonostante so che si è trattato di violenza sotto effetto di stupefacenti, li rivivo con la stessa intensità: mi piace il modo in cui Simone esibisce la mia femminilità tenendomi le gambe aperte. Mi piace essere l'oggetto del desiderio di altri uomini e porca miseria come mi è piace tutto quello che mi fanno mentre penso a Eric. Nelle loro mani, godo anche perché lo sto tradendo. Delle voci mi destano da quei ricordi e il mio spirito si muove insieme al corpo di Eric. Lui è agitato e ha fame. Desidera il sangue ha bisogno di nutrirsi. Tramite i suoi occhi vedo il luogo reale in cui ci troviamo. Siamo in un'aula simile a quella di un tribunale presieduta da Albert, Rose è quella che parla <<signori, io ho preso il sangue dei fratelli Bilmar diverse volte in questi ultimi giorni e in loro non c'è menzogna. Margaret non fu uccisa da Tom. Ella, dopo l'aggressione barbara di Ludovic, ricevette la morte per mano di Eric come atto di misericordia per porre fine alla sofferenza. Per questo motivo Albert non applicherà nessun atto punitivo nei loro confronti. I fratelli Bilmar de Fornier sono liberi di ogni accusa. Riguardo a Ludovic, abbiamo notizie che si trova in Africa ed Eric partirà immediatamente alla sua ricerca>>. Rose per sua convenienza ha sistemato questa situazione! Riapro gli occhi nel buio, stanca e con molte consapevolezze. Altro che droga, io l'ho tradito con l'intendo di farlo! Mi sfugge un gemito di disperazione: io non sono così! Come ho potuto cadere così in basso gioendo nel ricambiarlo con la stessa moneta! Ho scatenato una guerra in famiglia e rivelato per vendetta un segreto di Eric e Tom per i tradimenti subiti e adesso mi sento moralmente uno schifo perché l'amore che provo per lui vive ancora dentro di me. Io ho le mie colpe ma tutto quello che ho passato lo devo solo a Ludovic. Tutte le disgrazie della mia vita sono suoi omaggi. Ed io non posso continuare a vivere così! Una furia incontenibile mi assale nei confronti di quel mostro portandomi a una decisione. Raccolgo le forze e salgo in camera. Getto alcuni abiti in un borsone e corro di sotto. Mi reco nello studio di Eric. Sposto il quadro di Amore e Psiche ed entro nella stanza segreta. Inserisco il codice della cassaforte e appena si apre prelevo una buona quantità di banconote sistemandole sotto gli abiti nel borsone, ci metto dentro anche diversi pugnali di varie misure. Adesso mi tocca fare la parte fondamentale del mio piano. Traggo un respiro per calmare il mio cuore e mi concentro sui miei poteri. Applico su di me un potente e complesso incantesimo di occultamento. La magia mi assorbe molta energia e vacillo. Mi asciugo il sangue che mi cola dal naso e velocemente arrivo alla scrivania, apro il cassetto e prendo i passaporti. Scelgo tra i tanti quello con la mia foto ma senza firma. Afferro la penna poggiata sulla scrivania e scrivo: Giorgia Rossi. Lo infilo nella tasca posteriore del jeans, afferro il borsone e con passo spedito esco da casa. Ludovic, sto arrivando.


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