Dream.

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- Si consiglia di ascoltare "Dream" degli Imagine Dragons durante la lettura (video sopra) - 



Buio. Nient'altro che buio.

Non c'era nulla di luminoso in quel mondo, nemmeno una piccola, minuscola cosa. 

Anche quello che all'apparenza poteva sembrare chiaro, una volta che lo si osservava con un minimo in più di attenzione, finiva per rivelarsi scuro, buio, nero.

La gente non riusciva a capirlo, non voleva rendersi conto. Continuavano a sorridere nonostante tutto, andavano avanti come se nulla fosse, ignorando la situazione come se non ne fossero al corrente. Ma era tutto falso, tutta una menzogna, tutta una farsa messa in piedi da loro stessi.

Leila lo sapeva. Sapeva cos'era veramente quel posto: lo aveva visto con i suoi occhi, aveva sentito la sensazione sulla sua pelle. Un'orribile sensazione di tristezza, di dolore quasi soffocante, capace di farti gelare le ossa; perché  quel mondo era solo una gigantesca bugia, capace di portare soltanto delusione ed emozioni negative.

Che senso aveva amare qualcuno se poi lui ti avrebbe abbandonato? Che senso aveva essere sempre onesti se poi la gente ti avrebbe soltanto mentito? Che senso aveva impegnarsi con tutti se stessi per raggiungere un obbiettivo se poi ti avrebbero impedito di riuscirci? Nulla aveva senso in quel mondo. Era tutto un'enorme, gigantesco errore, un disastro.

Leila aveva cercato di fuggire, ma non ci era riuscita. Aveva corso più che poteva, con la pioggia che le cadeva addosso e il cuore che le batteva ad una velocità pazzesca, fino a quando non aveva perso il fiato e si era accasciata a terra. 

Era sicura di aver percorso un bel po' di strada, e in effetti non si trovava più nella stessa zona di prima. Eppure lo scenario attorno a lei non era cambiato affatto: continuava ad essere circondata da emozioni negative, continuava a sentire quella sensazione di vuoto e freddo che quel mondo le aveva sempre dato. 

Aveva cominciato a piangere. E aveva continuato, temendo di non riuscire più a smettere, temendo di non riuscire più a respirare. Era impossibile: non si poteva andare via da quel posto. Ma non si poteva nemmeno restare, lei  non poteva restare, non se quelle orribili sensazioni continuavano ad opprimerla in quel modo, impedendole di stare tranquilla, impedendole di essere felice.

E allora cosa fare? 

Rinunciare alla vita era assolutamente fuori discussione, avrebbe dato soltanto soddisfazioni a quel mondo oscuro e crudele. In preda alla disperazione si premette le mani sulle orecchie e chiuse gli occhi, cominciando a dondolare lentamente avanti e indietro per calmarsi. Si chiuse in se stessa, cercando di non pensare a nulla che avesse a che fare con quel posto, cercando di allontanare tutti i pensieri negativi.

Immaginò un mondo migliore, dove tutti erano gentili e onesti con gli altri, dove nessuno giocava sporco, dove tutto funzionava perfettamente. Un mondo pieno di luce, un mondo pacifico, un vero mondo. Cercò di dimenticare tutta la tristezza che il mondo in cui aveva sempre vissuto le aveva portato, e lentamente le sue lacrime smisero di scorrere. 

Ancora con gli occhi chiusi, Leila si premette una mano sul cuore e cominciò a contare i suoi battiti, nel tentativo di rilassarsi. Respirò l'odore di bagnato che la pioggia aveva lasciato nell'aria e appoggiò la testa sulle sue ginocchia, immaginando di trovarsi nel mondo luminoso che aveva pensato.

Soltanto allora capì.

Esisteva un modo per fuggire da quel mondo. Esisteva un modo per smetterla di sentirsi soffocati dal buio e dal freddo, per evadere dalle sensazioni negative. Stava tutto nella sua mente. Non era necessario che si trovasse nel mondo luminoso, per sentirsi bene, le bastava immaginarlo. La sua immaginazione era decisamente più forte della realtà che la circondava, e grazie ad essa, Leila poteva addirittura cambiare il mondo in cui viveva. 

Come dotata di una nuova forza, alzò quindi la testa. Lasciò che il vento le sfiorasse il volto e le scompigliasse i capelli per qualche minuto, poi si mise in piedi. 

Aveva gli occhi chiusi, e non li avrebbe mai più aperti.

Perché soltanto con gli occhi chiusi riusciva a vedere la luce.



#spazioautrice

Allurz. Dedico questa storia a tutte le firebreather wattpaddiane, in particolare L_Ultimo_HorcruxleovaldezisnotonfireAryaFangirl16mychemicalday_Slytherin_03iltempiodelfantasy (con cui ho sclerato sugli Imagine Dragons nella mia fanfiction "Leo Valdez alla radio") e Reyna_Lerman12 e FireBreatherFede_ (con cui sclero su di loro praticamente sempre, e che mi sopportano).

Come ho già detto nella descrizione, questa roba mi è venuta fuori mentre ascoltavo "Dream". Mi sono sentita inspirata e ho cominciato a buttare giù frasi a caso, da cui è poi saltata fuori una storia. E' un po' corta e abbastanza pessimista, ma mi è piaciuta un sacco quando l'ho riletta, quindi ho deciso di pubblicarla comunque.

Teoricamente la protagonista sarebbe una dei miei OC, ma boh, non credo vi interessi. Quindi vado avanti.

Purtroppo, per qualche strano motivo, noi firebreathers siamo poche. La gente non comprende quando poetiche e magiche siano le canzoni degli Imagine Dragons, che non parlano mai di soldi, amore, droga e le solite cavolate classiche della musica commerciale. Questo, in fondo, ci rende un po' speciali.

E niente, spero la storia vi sia piaciuta.

Keep dreaming <3

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 29, 2016 ⏰

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