Dean si girò verso il padre, sperando che l'immagine del fratello gli fosse scappata, era andata via talmente in fretta!
Invece dall'espressione che aveva, si capiva che non gli era sfuggita. «Dean» domandò con voce glaciale, «l'hai visto anche tu?»
«Ehm... che cosa, papà?»
«Quello era Sam!» ruggì il padre. «Ma io l'ammazzo!»
"Idiota! Non potevi startene chiuso in casa?" «Emh... Forse non è come pensiamo... Ti ricordi quando aveva tredici anni e si era vestito da albero per manifestare contro il disboscamento dell'Amazzonia? So che ha una collega lesbica che probabilmente l'avrà convinto ad aggregarsi.»
«Vuoi dire che qualche cretina l'ha trascinato lì, convincendolo a manifestare con quelli?»
Dean annuì con forza, sperando vivamente che la cosa finisse lì. «E son sicuro che subito dopo avrà detto il fatto suo a quel pervertito.»
«D'accordo, non lo ammazzo. Ma voglio vederlo, voglio parlargli, voglio riempirgli la faccia di schiaffi! Come ha potuto comportarsi in maniera così sconsiderata? E se i nostri operai l'avessero visto?»
«Ma figurati! Si è visto solo per un attimo, non possono averlo riconosciuto.»
«Mi auguro che tu abbia ragione... Però questa faccenda va chiarita subito. Adesso lo chiamo!»
"Sammy, spero che tu riesca a trovare una buona scusa."
«Oh pasticcino! Erano anni che non mi divertivo così a un Gay Pride!» Gabriel saltellò sulle punte, come se stesse accennando a qualche passo di danza. Era ancora vestito da Cupido e le sue ali svolazzavano dietro di lui.
Sam lo guardò sorridendo: il suo entusiasmo era incontenibile! «Vieni qua, mattacchione!» Lo tirò contro di sé e cominciò ad accarezzargli il viso e i capelli.
Gabriel si alzò sulle punte e lo baciò. «Sono così felice che sia venuto anche tu! Ti sei divertito?»
«Beh è stata un'esperienza interessante...» ammise mentre Gabriel ridacchiava.
Il telefonino cominciò a squillare.
«È il numero di casa...» disse Sam. «Non sarà successo qualcosa...»
Aveva appena risposto, quando sentì la voce del padre tesa, la furia a malapena contenuta: «Sam, che cosa diavolo ci facevi a quella manifestazione di froci?»
Si sentì impallidire. «Papà? Co... come lo sai?»
«Sei stato ripreso dalle telecamere! Ti han visto tutti! Perché eri lì? Non sarai diventato uno di quelli?»
Sam esitò, cercando una scusa, qualsiasi cosa, che giustificasse la sua presenza su quel maledetto carro, ma poi incrociò lo sguardo di Gabriel.
John non stava propriamente urlando ma aveva un tono di voce notevolmente alto, perciò il suo fidanzato aveva sentito abbastanza da capire l'argomento in questione, di sicuro non l'avrebbe mai costretto a fare coming out però Sam capì che se avesse inventato qualche scusa, l'avrebbe solo ferito.
«Sto aspettando una risposta» disse il padre con tono minaccioso.
«Senti, papà, prima o poi te l'avrei detto...» "Molto, molto poi." «Mi... mi sono fidanzato con un ragazzo...»
«Sam, prendi le tue cose e torna subito a casa! Tornerai a lavorare nella nostra officina, almeno Dean ed io potremo tenerti d'occhio.»
«Che cosa? No! Ho qui la mia vita, il mio lavoro...»
«Non discutere con me! Hai abusato della nostra buona fede! Avevi detto che volevi fare l'avvocato, invece prima ti sei drogato e ora ti ritrovo in mezzo a un branco di pervertiti e scommetto che hai pure ripreso a farti! Beh, la pacchia è finita! Tu ora torni a casa!» Adesso stava proprio urlando.
«Io non ho ripreso...» Sam avrebbe voluto avere un tono più deciso ma si accorse che stava pigolando miseramente, in più gli stavano anche tremando le mani. Dannazione, non aveva più cinque anni!
Si accasciò sul divano prendendosi la testa fra le mani mentre Gabriel gli prendeva il cellulare, poi sparò dentro con la sua vocetta garrula: «Signor Winchester? Salve, sono Gabriel Novak, il fidanzato di Samuel. Le assicuro che le mie intenzioni sono serissime e stia tranquillo: quando ci sposeremo, non chiederò una dote generosa.»
Un attimo di silenzio. «Voi non potete sposarvi!» esplose John. «Io...» Si sentì come un rumore di lotta e poi la voce di John, come se fosse lontana dall'apparecchio, che sbraitava: «Dean! Ridammi quel telefono! Non ho ancora finito di...»
«Sam, mi dispiace... papà, calmati o ti verrà un infarto...»
«Sono Gabriel, tu sei Dean, vero?»
«Sì, sì... dov'è Sam?»
«È qui, te lo passo.»
Sam riprese il cellulare. «Dean?»
«Sammy, ma che mi combini? Non potevi startene tappato in casa?»
«Dovevo andarci» rispose con voce fioca. "Non avrei mai sopportato che qualcuno tentasse di rimorchiare Gabriel."
«Come puoi immaginare, papà è furioso.»
«Lo so» biascicò Sam.
Gabriel riprese il cellulare: «Senti Dean, mi è venuta un'idea. Che ne diresti se nel prossimo week end venite a trovarci? Così tuo padre vedrebbe che, a parte qualche gita su un carro, non siamo poi diversi dalle altre coppie.»
Dean ci pensò su un po': aveva promesso a Lisa di portarla a un pic-nic ma la curiosità di conoscere il famoso Gabriel ebbe la meglio. «Io ci sto! Spero solo di convincere anche papà.»
«Convincermi a fare che cosa?» si sentì urlare, poi la conversazione venne interrotta.
«Lo sapevo che non saremmo dovuti andare al Gay Pride» disse Sam mogio. «Ora papà sa tutto. Perché l'hai invitato?»
Gabriel gli si sedette accanto, gli passò un braccio intorno alle spalle e lo tirò contro di sé, facendogli appoggiare la testa sul suo petto. «Prima o poi l'avrebbe comunque scoperto. Avere qui tuo padre non sarà poi la fine del mondo, no? Hai paura che venga qui con una mazza da baseball e mi rompa tutte le ossa?»
«Beh, no però... potrebbe dire delle... delle cose sgradevoli...»
«E allora? Sono sopravissuto a mio padre, sopravivrò anche al tuo, in quanto a te non può obbligarti a tornare a casa, primo perché sei maggiorenne e secondo perché abiti già con me. Che cosa piace a Dean?»
«Beh, lui va matto per i doppi cheeseburger con dentro tutto e le apple pie.»
«Nessun problema. Ti dispiace se invito anche Cassy? Lui va pazzo per i miei cheeseburger, così ci conosceremmo tutti quanti.»
«Certo. Penso io all'apple pie. Dove le vendono?»
«Pasticcino, mi spieghi perché, con un cuoco favoloso in casa, tu voglia comprare un prodotto commerciale?»
«Non voglio che ti disturbi più del dovuto...» gli rispose Sam, baciandolo leggermente sulle labbra.
«Nessun disturbo» rispose Gabriel, accarezzandogli il viso. «Se Dean è davvero dalla nostra parte, merita un premio.»
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Tu, la cosa più importante
FanficSam e Gabriel hanno scoperto di amarsi ma diversi ostacoli metteranno alla prova il loro amore.