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Parte narrata

Harry era agitatissimo quel giorno. Quasi non aveva chiuso occhio la notte, tanta era l'emozione che lo animava in quelle ore. In realtà non sapeva neppure perché. Insomma, si incontrava con un ragazzo, un amico conosciuto via messaggio, certo, ma non capiva perché il suo corpo gli continuasse a mandare scariche elettriche che partivano dalla nuca e finivano all'alluce. Respirò profondamente tre o quattro volte. Aveva già cambiato più di cinque camicie, o perché non lo convincevano, o perché aveva sudato così tanto da averle pezzate sotto le ascelle. Si era fatto due docce, di cui una che rasentava l'ibernazione tanto era gelata. E finalmente, ora, alle 16.34 era pronto per uscire.

Saltò in sella alla sua bicicletta e iniziò a pedalare verso Starbucks, luogo dell'incontro. Quando arrivò a destinazione controllò l'orologio, imprecando per il suo ritardo di quasi dieci minuti. Agganciò con la catena la bicicletta e si sistemò la camicia con i fenicotteri rosa. Prese un grosso respiro e tirò fuori il cellulare, scrivendo il suo ultimo messaggio a Mon Cheri.

Harry: Sono arrivato adesso. Scusa il ritardo :(

Non attese risposta ed entrò.

Louis era seduto a un piccolo tavolo accanto alla finestra del locale. Guardò il telefono e notò una nuova notifica: Sweetcheeks.

L'aprì in un nanosecondo e quando alzò lo sguardo incontrò una testa riccia accanto a lui. Aveva uno sguardo perso, con un leggero broncio e le sopracciglia incurvate verso il basso. Lo vide morsicarsi il labbro inferiore in difficoltà, così lo salutò:

"Haz! Hey amico, come butta?"

Harry si girò di scatto, spaventato, ma non appena incontrò quei mari sereni si tranquillizzò all'istante.

"Lou! Che ci fai qui?"

Nel mentre arrivò il cameriere con due bicchieri grandi di plastica, riempiti di yogurt alla fragola e panna per uno, e di frappé al cioccolato con smarties l'altro. Al riccio venne l'acquolina quando decifrò gli ingredienti del primo bicchiere. Era il suo preferito. Mezzo secondo dopo s'intristí, pensando che Louis, il suo amato Louis, stesse aspettando qualcuno che non fosse lui.

"Hazza, siediti!" lo invitò il liscio.

Harry non capì, lo stava aspettando?

"L-Lou... In realtà avevo un incontro con una persona qui... Ma non so dove sia..."

Louis tentò di trattenere un risolino nato spontaneo sulle sue labbra.

"Sai come si chiama almeno?"

"In verità... No. Abbiamo anche litigato su questo punto. Non me l'ha voluto dire" sospirò abbattuto il riccio.

"Prova a chiamarlo" lo incoraggiò il più basso.

Harry lo guardò dubbioso, ma poi cercò il contatto in rubrica e premette il verde.

Le note di "My Sharona" si diffusero rapidamente e Louis sorrise imbarazzato, portandosi una mano dietro la nuca. Rispose.

"Pronto?"

Harry sentì la voce del suo migliore amico rimbombargli nelle orecchie e un pensiero si fece strada in lui.

"L-Lou... N-Non dirmi che... S-Sei tu..."

"Mon Cheri? Sì. Sono io" il liscio si aprì in un sorriso, che volò via alla vista delle lacrime del riccio.

"Perché piangi? Non sei contento?"

"Louis William! Certo che soni contento! Ma ciò non toglie il fatto che mi hai mentito e tu sai quanto odio le bugie" disse con la bocca impastata, calcando l'ultima frase.

"Non riesco ancora ad accettare questa cosa" si espresse, dopo una rapida pausa.

"Mi dispiace Lou" esalò le sue ultime parole prima di andarsene, confuso tra gli avventori di Sturbucks.




N/A: Scusatemi per l'immenso ritardo, davvero. Mi dispiace un sacco, ma capitoli così lunghi richiedono molto tempo, cosa che io non ho ultimamente. Spero vi piaccia e di essere riuscita a ripagare, almeno in minima parte, la vostra attesa.

Vostra,

-DR23.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 22, 2016 ⏰

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