Capitolo 18

15 1 2
                                    

Siamo ancora a Castel Vanità e siamo attirarti da un bellissimo castello, in cui si dovrebbe svolgere a breve una festa, ma quest'anno, il guardiano non ha risvegliato Snorlax. Il che può sembrare irrilevante, ma mentre Snorlax dorme il castello è invaso dagli spettri, e questo non è buon segno. Entriamo leggermente impauriti, tenendoci tutti e tre per mano. Raggiungiamo una stanza buia con le mattonelle dissestate, i muri crepati e una leggera musichetta demoniaca. -Lit_Litwick!- Sentiamo all'improvviso, cadendo a terra per la paura.
Io mi faccio coraggio e mi spingo versa una piccola luce violacea al di sotto del pavimento. Arianna fa per seguirmi, panonazza per la paura. Katsumi capisce che se prendesse un altro colpo come questo minimo entrerebbe in coma, quindi, sembrando il più tranquillo possibile la chiama:
-Heidi, Kid ce la può fare da sola, non ha bisogno di supporto... del resto ha già Pichu.
-Pichu non è il mio supporto!- Dico arrabbiata -È il mio migliore amico- E mentre sono distratta a rispondere la luce si alza sotto i mie piedi facendomi inciampare.
Esce una candelina con un occhietto verde e l'altro coperto dalla cera che emette un'ipnotizzante luce viola. Si avvicina ad Arianna sbandando in ogni direzione, come se fosse cieca. La mia amica è terrorizzata, ma per poco non svengo, e non so in che modo aiutarla.
Per fortuna Zaffiro interviene e lanciando una Pokéball urla:
-Lascia stare la MIA Arianna!
Entrambi arrossiscono. Grazie al cielo sono malandata, altrimenti sarei scoppiata a ridere. Litwick entra nella Pokéball, mentre Katsumi lo guarda disorientato. Prende in mano la sfera e senza capire cosa sia successo inizia a scuoterla. Appena si blocca fa una faccia da ebete, cominciando a sudare freddo. Prende un'altra Pokéball e frettolosamente tira fuori Quilladin.
-Oh no!- Urla con aria patetica.
-Ho sbagliato Pokéball, ora devo tenermi la candelina!-
Poi si alza e si accorge che Heidi, ancora porpora in faccia, l'ha fissato tutto il tempo.
-Vedi, Chespin si è evoluto e io te l'ho tenuto nascosto perch...
-Lo so già.
-Ecco cosa avevo dimenticato di dire a Zaffiro quando stavamo ancora ad Altoripoli!- Penso io, mi sento in colpa, ma Heidi mo distoglie dai miei pensieri continuando a parlare:
-Ma perché?- Grida con una lacrima che le riga la guancia.
-I tuoi pokémon rimangono gli unici non evoluti, quindi mi sarebbe dispiaciuto vederti soffrire per questo...
-Odio i pokémon evoluti- Contrabbatte lei.
Si abbracciano, e anche Zaffiro torna ad arrossire, poi le porge un altro dei suoi fazzoletti. Arianna non lo usa, ma torna a sorridere, quei pezzettini di seta le danno sempre un mucchio di fiducia.
Io tossisco.
-MIO piccolo amico, stai bene?- Dico a Pichu, evidenziando l'inizio della frase.
I miei compagni di viaggio tornano ad avere le guance colorate come il naso di un pagliaccio.
-Volevo dire MIA MIGLIORE AMICA, ma mi sono impappinato- prova ad inventare una scusa il bambino, grattandosi la testa.
Nessuno ci crede, quindi cambiamo discorso.
-È un QUILLADIN OBESO- Dice Heidi facendo offendere leggermente il pokémon interessato.
Il suo allenatore ridacchia poi esclama:
-Aspetta di vederlo in lotta, è diventato una bomba!
-E ci credo, dev'essere il suo cibo preferito!- Continuo io, con le lacrime agli occhi. È la prima volta in vita mia che piango di felicità, i miei amici sono d'oro. Li abbraccio, facendo arrossire Katsumi e facendo arrabbiare la SUA MIGLIORE AMICA. Ancora rido ripensando alla scena.
-Ora però risvegliamo Snorlax- Dico, ancora ridacchiando come una iena.
Saliamo delle scale di ferro arrugginito ricoperte con delle lastre di legno cigolanti.
Sentiamo una risata malefica e urliamo. Una tizia vestita da strega esce dall'ombra seguita da un paio di Dark ci sfida. Io sono la prima a farmi avanti. Mi vedo schierato un Pichu vestito Punk. La riconosco solo ora: è Paulette! Mando in campo torchio che frigge il suo ratto giallo (Che sia chiaro, il suo è un ratto giallo, il mio è un bellissimo Pichu).
Mi guarda snob, non volendo ammettere la sconfitta.
-Rick, prendi la moto- Dice rivolgendosi ad un tipo biondo con  una cresta a forma di motosega per capelli.
Lui annuisce guardandomi arrabbiato, con un sorriso beffardo e vendicativo. Io lo ricambio, lasciandomi alle spalle quella che tutti definiscono l'aria innocente di una bambina di 5 anni e pensando solo al mio orgoglio. Paulette si avvicina a Rick e mette la testa sulla sua spalla, poi si baciano e Rick se ne va.
Paulette sospira:
-Avrai occhio per i pokémon forti, ma io ho occhio per i ragazzi, del resto chi uscirebbe con una pulce come te?
Dice facendo ridere tutta la banda.
-Una pulce della mia edà- Dico senza scompormi.
-Bhé, Rick ha 4 anni più di me.
-Il mio ne ha 5 più di me- Dico per tutta risposta.
-Ci credo!- Dice lei ridendo ancora, da sola questa volta.
È una sfida, e nonostante una stretta al cuore mi aggrappo al colletto di Katsumi e lo bacio.
Arianna sembra su un altro pianeta, la sua faccia si spegne completamente, mentre Paulette non sa come rispondere e scappa via. Ora dovremmo cercare il modo di risvegliare Snorlax, ma siamo tutti e tre un po' perplessi per il mio gesto e usciamo, continueremo le ricerche domani... spero...

La NOSTRA storia nel mondo pokémonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora