Capitolo 1

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"Elly ti prego esci!"
"Hai 16 anni è il momento che tu ti goda la vita."
"Non puoi stare tutto il tempo sui libri."

Darius, il solito che mi tempesta di messaggi. Chi altro poteva essere così meschino da dirmi queste cose? Agli occhi di tutti sono sempre stata la brava ragazza, quella che non va mai alle feste (eccetto quelle di compleanno dei parenti), quella che non esce, quella che corregge se qualcuno sbaglia un verbo...
Lo ammetto, se veramente qualcuno me lo dicesse in faccia mi arrabbiarei. Infatti tutti se lo bisbigliano alle mie spalle...
Ma Darius è il mio migliore amico, quindi lo lascio fare.

"Domani ho un test di biologia"
Mi affretto a rispondergli e silenzio il cellulare sperando di non ricevere risposte.

"Se vuoi usciamo un pó e dopo ti aiuto a studiare. Tanto anche io avevo Collot l'anno scorso, quindi la verifica sarà la stessa."
Eh si, Darius ha un anno in più di me e quindi mi aiuta con le verifiche (anche se il più delle volte lo aiuto io, perchè...ecco... sono un tantino più intelligente).

"Semmai prima studiamo e poi usciamo." Rispondo.

"Ok. Sono da te tra 5 min"

Passiamo due ore a ripassare tutto il programma di biologia, poi mi metto qualcosa di carino, salgo nella macchina di Darius e ci dirigiamo verso il centro.
Ho sempre odiato la gente che lo frequenta, amo il centro di Washington è molto affollato e sempre in festa. Invece le persone non sono così solari.
Odio vedere le ragazze in mini gonna passare sotto tanti sguardi interessati da parte dei ragazzi.
Io invece odio essere guardata dai ragazzi, perchè so che pensano male di me. A volte non solo lo pensano, lo dicono.
Rivolgo uno sguardo di sfuggita a Darius, che sembra così fiero di sè. Lui è sempre stato l'idolo di molte ragazze, il più figo della scuola. Non capisco come mai sia il mio migliore amico...io non sono niente. Pensai.

"Sono il tuo migliore amico perchè ti voglio bene, perchè trovo in te qualcosa che non trovo nelle ragazze che mi corrono dietro. Tu sai ascoltarmi e capirmi. E non è vero che non sei niente. Sei speciale. L'unica a cui voglia bene veramente." Disse dolcemente.
Cazzo, a quanto pare non l'ho solo pensato. L'ho anche detto.
Arrossisco all'istante.

"Grazie" Dico imbarazzara.

Lui mi vuole bene. Ora non ho più dubbi.

Passiamo il pomeriggio a osservare le vetrine dei numerosi negozi, e poi ci sediamo in un bar a bere una Coca.

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