Capitolo 1

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Il pennello passa sulla tela come una barca fra le onde, il bianco della tela lascia spazio al viola scuro , un giorno quando sarò famosa mi servirà lo venderò come una delle prime opere della grandissima artista degna di nota Rachel Parisi . Ovviamente dico tante cazzate , probabilmente finiró a fare la commessa in qualche patetico supermercato come probabilmente un terzo della mia classe, mentre gli altri due terzi finiranno disoccupati. Possibile che nessuno nella mia classe si impegni un po' ?
Frequento l'istituto artistico della mia città, ma ormai di artistico ha solo il nome . Probabilmente le persone a cui interessa l'arte nella mia scuola si contano sulle dita di due mani , le altre persone , sono in questa scuola solo perché pensano che non si faccia nulla. Sono davvero stanca di questa situazione, tutti sono convinti che nella mia scuola non si faccia niente e tutte le altre scuole ci deridono per questo , se fosse per me resteremmo in due in questa scuola. I miei non sono felicissimi della mia scelta ma non hanno obbiettato anche se mia madre avrebbe voluto vedermi al liceo classico e mio padre allo scientifico  , ma io sono un' artista e gli artisti stanno scomodi nei panni degli altri . Mi chiudo nel mio piccolo mondo fatto di grandi progetti e grandi idee, ma ho paura che rimarranno i sogni di un'adolescente credulona . Ho sempre avuto pensieri così diversi da quelli delle mie compagne, pensano solo al ragazzo , a come truccarsi per uscire il sabato , al cantante o l'attoruncolo da strapazzo; tutte preoccupate a cercare l'amore e il loro principe azzurro , che finirà per mettergli un bel paio di corna in discoteca. Ho sempre pensato e penso tutt'ora che l'amore faccia schifo e che non mi tocchera mai come cosa , mia mamma dice che mi sbaglio e che da ragazza la pensava proprio come me prima di conoscere mio padre. Adoro la storia dei miei genitori, é la migliore delle storie . Mia mamma me la racconta sempre e quando accade mio padre ha magicamente qualche scusa per nascondersi. La mamma ha incontrato papà per la prima volta a scuola , in prima superiore, lo ha notato perché passava nel corridoio davanti alla sua classe e tutte le volte mio padre faceva il coglione , beh come sempre, la migliore amica della mamma (non ricorderò mai il suo nome probabilmente ) era innamorata del migliore amico di papà (altro nome che la mia mente non ricorderà ) e quindi li vedevano spesso. Dopo un anno i miei si sono conosciuti ad un corso di recupero di Filosofia ,che non era proprio il loro forte (la cosa é genetica probabilmente ) e cominciarono a parlare . dopo un bel po', tipo 7 mesi mamma gli ha dichiarato i suoi sentimenti ,e mio padre ha fatto finta di nulla ignorandola e smettendo di parlarle, e ha pure cambiato scuola perché lo presero in una scuola importante .(si lo so che pensate, e allora come hanno fatto a sposarsi ed avermi? Non preoccupatevi non finisce qui). la mamma presa dalla depressione decise di migliorare se stessa e perse quasi 10kg andando in palestra nella quale conobbe Michael , che sarebbe stato il primo fidanzato di mamma . Era davvero un tipo particolare , fumava erba , capelli lunghi biondi , occhi verdi, mamma dice che era davvero un figo invece papà sostiene che era bruttissimo e antipatico,beh ho visto le loro vecchie foto e devo dire che mamma ha ragione . Comunque mamma era la ragazza di questo tipo, Michael e erano felici e contenti , ma ovviamente non rimarrà così per troppo tempo perché dopo alcuni mesi che stavano insieme papà ha dovuto rovinare tutto. Mio padre non sopportava l'idea che la mamma si vedesse con qualcuno che non era lui , che lo abbracciasse , che lo baciasse . Si immagino cosa pensate "che stronzo , prima la rifiuta e ora la vuole"  ed effettivamente é così. Fatto sta che papà é riuscito a riallacciare i contatti con mamma grazie al suo migliore amico che si era fidanzato nel frattempo con la migliore amica di mamma, si proprio quei due di cui non ricordo il nome . Comunque la mamma non ne voleva sapere di papà , anche se si era scusato , papà le ha portato rose, cioccolatini , scritto lettere , e ovviamente al ragazzo di mamma non andava bene così lui é papà si sono picchiati ,(questa é la mia parte preferita )papà lo stava per finire , lo aveva ridotto un cencio oramai mamma li vide davanti a scuola in quelle condizioni mentre usciva e li divide , papà comincia a piangere e a scusarsi con mamma, che gli prende la faccia e lo bacia. Insomma questa é la storia dei miei e se proprio dovessi averne una vorrei averne una così . Comunque sia ,dovrei stare attenta alla lezione e non sognare a occhi aperti.
La professoressa mi interpella, "allora Rachel ? " gracchia nuovamente la professoressa di filosofia , era pronta all'attacco ,ma fortunatamente la mia compagna di banco mi riporta alla realtà suggerendomi la risposta.  Così la professoressa si allontana proprio come fa un avvoltoio dopo aver constatato che la preda é viva. Dovrei smettere di sognare , solo che qui , nel mondo reale non c'é nulla di bello .
Quella sensazione di solitudine ,quel buco allo stomaco che mi divora, solo questo provo e non mi lascia mai. Possibile che nessuno mi renda felice? Non ricordo più come ci si sente a stare bene, sono sempre triste o arrabbiata,o peggio , non sento nulla... niente , intere giornate a non provare nulla, ne tristezza, de rabbia o altri sentimenti , e sono sicura che tutti, molti, almeno una volta si sono sentiti come me , ma non so come uscirne, ho paura , paura che non proverò mai più nulla.
"Pensi troppo"mi sussurra quella vocina nella mia testa, quella vocina pessimista che ognuno di noi ha dentro. Sono sicura che molte persone si rispecchierebbero nei miei pensieri, vorrei solo che mi spiegassero come se ne esce , "vorrei solo non sentirmi come se ci fosse qualcosa che manca" citazione del mio gruppo preferito i linkin park, penso sia la frase in cui mi rispecchio di più , le loro canzoni parlano, sembrano parlare di me.
Uscendo da scuola tirò fuori dalla tasca le mie cuffiette infilo in jack nella presa e parte il mio mondo... Numb dei linkin park , era appena ad un minuto e 16 quando mi sento toccare la spalla; irritata levo una cuffietta e mi giro . Un ragazzino ,forse di prima, mi guarda e con i suoi occhietti scuri impauriti mi guarda da sopra le sue lentiggini ,rosso in viso quanto i suoi capelli e mi dice balbettando "F-f-ff-forte la maglia! S-ss-s-sei g-g-grande" e scappa via prima che io potessi realizzare , mi guardo la maglia era una vecchia t-shirt con scritto "music "del babbo, su cui avevo applicato toppe e spille di famose band e cantanti: rock, metal e pop proprio come sul giubbetto di jeans che indosso sempre ,che è venuto benissimo .
Torno a casa,inserisco le chiavi nella serratura e giro ; lo scatto della serratura lascia spazio al cigolio lento della porta . Si apre davanti a me un ampio salone con un divano a isola bianco che crea contrasto con il tappeto nero . Affianco alla porta un attaccapanni con i cappotti riposti con cura e in modo ordinato , dall'altro lato uno specchio sistemato proprio sopra un tavolino, alto,  in mogano con un vaso argento in stile moderno con al suo interno dei fiori finti neri e un posacenere in cui riponiamo le chiavi. A sinistra ci sono le scale che portano al piano notte in fondo alla stanza la porta scorrevole bianca che porta alla cucina. Il salone aveva un piccolo divisorio creato da un muretto basso e al di là la libreria con la scrivania un divanetto nero e una poltroncina abbinata.
Getto lo zaino a terra  e salgo pesantemente le scale , arrivata su vado dritta i camera mia e mi getto sul letto a pancia in giù .
Una voce mi chiama , questo mi riporta alla realtà ; apro gli occhi e guardo verso la sveglia dopo una rapida stropicciata d'occhi; 18:37 , ho dormito per così tanto?
La voce era quella di mamma, mi chiedeva di scendere. Scendo le scale. Mia madre mi aspetta giù davanti alla porta abbraccia incrociate . La guardò  e lei mi fa quante volte dovrò dirtelo? Lo zaino non lo voglio vedere qui Rachel, per favore puoi portarlo su tesoro?". Lei era il capo, e col capo non si discute . Prendo lo zaino e mi incammino verso la mia stanza quando sento alle mie spalle "comunque" io voltandomi gli rispondo "si?" mi guarda e dice "stasera pizza" . Ecco forse quell'istante mi ha fatto provare gioia . "Sempre diavola?" Continua lei , annuisco e la ringrazio mentre torno a risalire le scale .

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⏰ Last updated: Nov 22, 2016 ⏰

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