Capitolo 3

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Ero molto agiato. In quel momento avevo più ansia che sangue. La stavo aspettando a casa nel mio letto, pensando a qualche idea per progetto.

Bugia, stai pensando come provare ad attaccare bottone.

Non è vero

Nooo, figurati

In quel momento suonano alla porta. È arrivata. Oh mio dio. Mi do un'occhiata allo specchio, e mi dirigo verso la porta. La apro, e la vedo con il suo zainetto in mano. È sempre bella. I suoi capelli color limone sono tutti scompigliati, e il fiocco rosa che aveva tra i capelli stava per cedere. Bella. È veramente bella.
Con una mano, le tiro su la molletta con il fiocchetto rosa, e lei mi sorride.
"Ciao" le dico.
"Ciao"
"Entriamo?"
"Certo" chiudo la porta alle spalle, e la guido nel salone. Ci sediamo sul tavolo, e iniziamo a esporre le nostre idee.
"Allora, io farei qualcosa di astratto" mi propone.
"Non sono molto bravo con i disegni astratti, e sinceramente, non mi piacciono" rispondo.
"Come  fa a non piacerti Picasso? È uno degli artisti più bravi al mondo"
"Non ho detto che non è bravo, ma a me non piace la sua tecnica"
"Ok ok va bene, hai vinto tu" mi dice. La vedo camminare, fino ad arrivare al divano, si piega, prende un cuscino, e me lo tira addosso.
"Ma che fai?" Dico ridendo.
"Battaglia di cuscini?" Mi domanda.
"Battaglia di cuscini" e le tiro un cuscino.

"Sai, dopo tutto, non sono ancora stanca" mi dice ad un tratto.
"Vuoi venire nel mio posto segreto?" Le chiedo.
"Dipende" mi risponde.
"Da cosa?"
"Solo se può diventare anche il mio posto segreto"
"Affare fatto" usciamo di casa, e la porto in macchina.
"È così lontano?" Mi domanda preoccupata.
"È fuori città, ti dispiace?"
"No, anzi, meglio, qualche volta, mi piace staccare la spina da tutto e tutti, è come se volessi passare un po' di tempo con me stessa. Capisci cosa intendo?"
"Si, ti capisco benissimo" e la capisco veramente.

Dopo un'ora arriviamo, e parcheggio la macchina vicino alla casetta che ce lì.
"Dove siamo?"  Mi chiede.
"In campagna" rispondo, aprendole la portiera.
"Ma che gentiluomo" sorride.
"Lo so, lo so" sorrido anche io.
"Allora, dov'è questo posto segreto?" Mi chiede guardandosi intorno.
"Lá" le indico con un dito, il campo di girasoli.
"È bellissimo" dice osservando il tramonto che c'è sopra i fiori.
"E i fiori ancora di più. Sai, i girasoli sono i miei fiori preferiti" mi dice, osservando il campo davanti a noi.
"Che coincidenza, anche i miei" non era vero, ho sempre odiato i girasoli, ma adesso ho un buon motivo per farli diventare i miei fiori preferiti.

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