Capitolo 19

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Sono imbarazzata. E da due giorni che non rivolgo la parola a nessuno. Mi vergogno leggermente.
Sono barricata nella mia stanza e piango, corro, rido, progetto, tutto da sola, senza nemmeno i miei pokémon, non c'è nemmeno lui... il mio piccolo Pichu. Mi si riga il volto con una lacrima... È notte e mi sveglio nel nulla, ancora afflitta dai sensi di colpa. Sono di nuovo stata spaventata da un incubo, lo stesso incubo... saranno 11 volte che lo rifaccio. Finalmente mi riaddormento...
-Chiara! Chiara!-
-Che vuoi zanzara fastidiosa?!?- Gli rispondo sgarbatamente.
-Dai fammi entrare!- Piagnucola. Sicuramente sta fingendo come al solito. Non rispondo.
-Hey!- Urla bussando violentemente contro la porta.
-No!- Rispondo secca.
-Kid!- Sto per contrabbattere ulteriormente quando la luce si spegne e nel buio dell'oscurità inizio a muovermi tra le tenebre tracciando con i passi il perimetro della mia camera. Inciampo in uno strano stemma astratto color rosso fuoco... l'ho già visto sa qualche parte! Lo prendo in mano ma mi brucio, e inizio a sentire un sottofondo demoniaco di risate malefiche. Delle mani ossute bussano alla finestra, e si aggiungono delle urla alle lamentele del mio amico. Entra Katsumi che mi prende a schiaffi e un tipo del team flare mi sfigura la faccia con lo stemma. Non vedo più niente, sono cieca. Appena riesco a distinguere nuovamente i colori mi dirigo verso la porta inseguita dal Meawth parlante del team Rocket:
-Miao proprio così, il team Rocket ti ha tolto la vista, Miao proprio così. Ora tocca a me...
-Miao proprio così?- Dico bloccandomi di colpo, facendolo rimanere di stucco. Approfitto della situazione che si è creata e mi catapulto sulla porta:
-Scusami B...-
-Non mi avevi visto?- Annuisco -Ma se sono tre ore che ti chiedo di aprirmi!- Sto sudando freddo, mi giro temendo l'arrivo del Meawth, ma è scomparso. La mia camera e in disordine, le tende graffiate, ma io sono salva!
-Yu_uuuuu...- Rimango basita.
Il bambino, castano con dei capelli a punta, con degli occhi impercettibili, coperti dalle palpebre, e una bocca sorridente, una bocca che è sovrapposta a quella di Arianna. Vorrei scomparire... e mi sveglio. Era di nuovo il mio incubo. Comincio a piangere... VOGLIO DORMIRE!
Provo a riaddormentarmi, ma appena ci riesco... ancora quell'incubo! Esco dalla mia camera e cerco Katsumi. Voglio spiegargli tutto: Che è stato solo un malinteso, che non lo amo, che dovevo solo far capire a Paulette che non ero da meno di lei, che sono stata una stupida, ma spero che tutto si possa sistemare e soprattutto... che... m_mi dispi...ace. È dura, ma devo farlo, devo mettere da parte quel mio orgoglio che crea mille ostacoli, facendoli superare con valore... almeno di solito. Busso alla sua stanza, alla stanza di Zaffiro, un bambino preciso, gentile, educato... NO! La mia migliore amica umana (perché la migliore in assoluto è Pichu) è innamorata di lui, non posso esserlo anch'io. A Platan avevamo promesso che non avremmo più litigato e così sarà! Continuo a bussare, finché non precipito col naso per terra, sfiorando il pavimento. Mi rendo conto solo ora che la porta era già aperta... STRANO! Lui la chiude sempre, è molto meticoloso, preciso, attento... simpatico, attraente, dolce... BASTA! Chiude sempre la porta ed era aperta, tutto qua. Probabilmente se l'è dimenticata, o magari la serratura si è rotta... quest'albergo è così scrauso. In effetti non è vero, è uno dei più belli di Kalos... devo ammettere di essere innamorata di Kats... Non è vero! Cerco di distogliermi dai suoi pensieri e inizio a chiamarlo, con il cuore che mi batte a mille... ma non risponde. Accendo la luce e noto la stanza disordinata, dei teschi alla finestra e... quello stemma! Ho paura!.Il sogno ha provato ad avvisarmi ma... il sogno! Mi prendo a schiaffi, mi do mille pizzicotti, mi butto a terra e piango, poi corro... devo avvertire Arianna...

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