XVI

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Eravamo tutti a casa di Alex, mancava solo Nicholas, che per quel che mi riguardava poteva anche restare dov'era, ovunque fosse.
«Allora, non vai?»
Jason mi guardò con una faccia interrogativa.
«Andare dove?»
«E me lo chiedi idiota?! Vai da Oliver!»
Il biondo sospirò ed indico un punto tra la folla.
«Guarda, c'è Alexia, non mi sembra il caso.»
Alexia era la ragazza del castano.
«Ma chissene frega di quella!»
«Guarda, davvero non mi sembra il cas... Che  ha Cloe?»
«In che senso che ha? Si sta divertendo, no?»
Dopo aver finito la frase guardai verso la bionda che si trovava vicino al bancone degli alcolici e teneva una mano con il telefono semi attaccato all'orecchio, una faccia sconcertata e delle lacrime che minacciavano di uscirle dalle iridi verdi da un momento all'altro.
Mi avvicinai preoccupata, insieme a Jason.
«Ehi, Cloe, che hai?» iniziò lui.
«Niki... Lui...»
Ci guardava con uno sguardo terrorizzato e tremava: nelle mani, nelle gambe, anche  nella voce.
«... É... É in ospedale, ha fatto un incidente.»
Non riuscii a dire nulla, a fare nulla.
«Cosa?! In che ospedale é, Cloe?!»
«In quello di fianco alla stazione.»
Jason sospirò rumorosamente, intanto si passò una mano tra i capelli.
«Nina, Cloe, devo andare da mio fratello. Se volete venire con me ben venga, ma decidete in fretta.»
Cloe si asciugò una lacrima e guardò il biondo.
«Io vengo con te.»
Gli disse, ancora con la voce tremante.
«Io rimango.»
I due mi diedero un'ultima occhiata e se ne andarono di tutta fretta; io rimasi li, in mezzo a quella folla che se ne fregava di tutto. Sola in mezzo a tanta gente.
«Nina! Dove sono gli altri?»
Mi chiese Noah, con ancora il sorriso sulle labbra.
«Cloe e Jason sono all'ospedale. Nicholas ha fatto un incidente.»
La sua espressione cambiò drasticamente.
«Cosa?»
Io mi massaggiai le tempie e chiusi gli occhi.
«Ahm si... Io me ne vado a casa.»
Detto questo presi la borsa e me ne andai, senza ascoltare le proteste da parte di Noah.

Il cellulare squillò una volta, due, tre...
Lo presi e risposi.
«Pronto?»
«Nina... Nicholas non ce l'ha fatta
Risi.
«Jason, se é uno scherzo non é divertente.»
Ero assonnata, e stanca... La mia reattività non era delle migliori.
«COME CAZZO POTREI SCHERZARE SULLA MORTE DI MIO FRATELLO?!»
Realizzai qualche secondo dopo, quello che realmente mi disse Jason.
Rimasi in silenzio qualche minuto, ascoltando i singhiozzi del biondo, che non accennavano a diminuire.
«Scusa, Jason...»
Mi diedi dell'idiota mentalmente, mi misi a sedere e poggiai la mano sinistra sugli occhi.
«Vi raggiungo, restate lì.»
Riattaccai. Mi alzai dal divano il più velocemente possibile; tantoché mi pulsò la testa per qualche istante, ed uscii dopo aver preso io Parka.
Mentre mi dirigevo verso l'ospedale non feci altro che pensare a quanto dolore psicologico Cloe stesse provando in questo momento. Come potevo abbandonarla ora?
Arrivai davanti a quell'edificio grigio ed entrai; davanti alle macchinette c'erano sia Cloe che Jason.
La bionda alzò gli occhi, ed appena mi vide mi saltò al collo, con ancora un fiume di lacrime ad incorniciarle il viso; la abbracciai stringendola il più possibile a me: sentii il suo profumo, il suo tremore delle labbra sul mio collo, le sue mani che stringevano con forza la camicia che indossavo... Sentivo la sua disperazione in quel momento. Sentivo tutto.
«N-Nina... Come faccio adesso?»
Le accarezzai piano la schiena.
«Devi continuare a vivere.»
«Ti prego... Non-Non abbandonarci.»
"CI"?
«Che vuoi dire?»
«S-sono incinta, Nina...»

Capitolo corto... Lo so é da tanto che non aggiorno... Chiedo venia!
Vi voglio bene, lo sapete. <3

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 17, 2017 ⏰

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