CAPITOLO 1
Oggi inizio l'università di Londra con mio fratello che in questo momento prenderei a schiaffi perché si è chiuso in bagno quando io dovrei ancora prepararmi. Ho già preparato tutto, c'è tutta la mia stanza ammucchiata in sette enormi valigie, non so come entreranno in macchina ma tanto io ho la mia e Lena ha la sua di macchina.
<Esci da quel maledetto bagno o sfondo la porta> strillo battendo i pugni sulla porta e due secondi dopo sento la serratura aprirsi.
<esco, esco, so che potresti farlo> dice uscendo dal bagno.
Lui all'università avrà almeno tre amici, mentre io non ho nessuno. Dopo la morte dei miei, non avevo amici, e se la gente mi sopportava a malapena prima ora non mi sopporta più. Entrata in bagno mi faccio una rapida doccetta per togliermi dalla mente il brutto incubo che ho fatto sta notte, non c'è la faccio più, questi maledetti incubi non fanno che tormentarmi.
Dopo essermi asciugata mi vesto alla solita, jeans neri strappati alle ginocchia, una di quelle magliette tumblr, una giacchetta di jeans e le mie adorate superstar, mi trucco, mi metto un po di fard per far colore alla pelle bianca che ho in faccia, sembro un cadavere, poi traccio due linee di eyeliner prima nell'occhio destro e poi in quello sinistro, passo la matita intorno agli occhi e il mascara per evidenziare questi occhi verdi che se potessi userei come laser per sterminare ogni persona falsa a questo mondo.
Quando finisco di preparami vado nella stanza di Lena, ma quando entro la vedo seduta sul bordo della finestra a fumare e la raggiungo.
<fammi posto> le dico intanto che prendo una sigaretta dal comodino e l'unico accendino che ha, mi siedo vicino a lei, accendo la sigaretta e la porto alle labbra.
<perché a noi? Perché doveva succedere proprio a noi?> mi chiede Lena dopo aver fatto un tiro.
<perché questo non è un film, la frase 'vissero felici e contenti' non c'è nella nostra storia> dico buttando fuori il fumo che in questo momento mi starà facendo marcire i polmoni più di quanto non li abbia già danneggiati.
<si, hai ragione, non saremo mai felici> mi dice facendo l'ultimo tiro dalla sua sigaretta e la butta di sotto. <dobbiamo goderci la vita fino a che possiamo> dico passandogli la mia sigaretta perché so che la vuole.
<se continuiamo così, non credo durerà molto> guarda la sigaretta che gli ho appena passato e la getta di sotto.
<fumare non risolve nulla, bere non risolve nulla e neanche godersi la vita aiuta> dice alzando la voce e scendendo dalla finestra, si incammina verso il comodino a prendere il suo pacchetto di sigarette e l'accendino.
<Ehi, non possiamo farci nulla, abbiamo questa vita, vuoi morire?Ti assicuro che non ti sentirai meglio> dico alzando la voce più di quanto dovrei ma nelle ultime due parole abbasso un po la voce.
<già, vieni qui> mi allarga le braccia e io vado ad accoccolarmi a lei. Io e lei abbiamo un rapporto speciale, anche se facciamo una vita da schifo, io le voglio bene. <Nina, sei la persona più importante per me a questo mondo> mi dichiara appena mi stacco dal suo abbraccio.
<Twins> dico sorridendo.
<Twins> dice lei sorridendo a sua volta. La parola 'Twins' è una cosa importante per noi, lo diciamo sempre, è una parola d'affetto.
<adesso andiamo> mi dice Lena e io annuisco, quando usciamo entrambi di casa chiudo la porta a chiave e le metto sotto il vaso di coccio in giardino.
La macchina era di mio padre mentre quella che ha Lena era di mamma, amavamo i nostri genitori, anzi, li amiamo ancora e li ameremo per sempre.
<seguimi, metto il gps> mi avverte Lena prima di entrare in auto.
<okay> le rispondo e dopo entro nella mia auto. Usciamo dal cancello e ci dirigiamo per andare alla OXFORD.
YOU ARE READING
Gemelli salvati
HumorUna ragazza diciannovenne è pronta per andare, con sua sorella all'università di Londra, alla OXFORD. Da quando entrambi i suoi genitori sono spariti dalla sua vita lei e sua sorella si sono chiuse in se stesse. La loro vita è distrutta. Ma chi è le...