Capitolo 5

26 5 0
                                    


Sorridendo all'affermazione di Anna, ritornai a guardare il monitor, notando che la luce dello schermo, essendo ormai le sei di sera, risultava più accecante, considerata la penombra della stanza. Davanti a me c'era una schermata con una piccola tabellina a sinistra per effettuare la registrazione e lo sfondo bene in vista dove molte immagini, che ritraevano coppie sorridenti durante un appuntamento in vari luoghi, si susseguivano ritornando alla prima e ricominciando a scorrere da capo. Diedi un'occhiata verso il fondo della pagina, notando la descrizione del sito costellata da ogni genere di motivazione per cui fosse affidabile e funzionale. Mossi la rotella del mouse verso l'alto e mi decisi ad effettuare l'accesso, avendo già inserito i dati nei due spazi in alto a destra, il tutto in un rigoroso silenzio interrotto dal fine rumoreggiare della televisione nell'altra stanza. Dopo una schermata bianca ci apparve il profilo, sfoggiando la foto di mia madre che avevamo inserito insieme dopo la registrazione. Era circa di due anni prima: La ritraeva con un ventaglio di carte napoletane consumate in mano che le coprivano parzialmente la bocca, lasciando comunque intendere, dalle rughette degli occhi e le linee dell'espressione, che nascondessero un bel sorriso. L'avevo scattata io a Ferragosto, quando eravamo andate in piscina per il troppo caldo e alla fine avevamo più toccato carte che acqua, non per altro si notavano le spalline del costume rosa e la pelle scottata sulle spalle. Mi accorsi dal pallino rosso che seguiva la parola -messaggi- e non esitai a cliccare, però, quando notai, con uno sguardo fugace, che fossero tutti di molto tempo prima, lasciai perdere, non intromettendomi nemmeno con la lettura in vecchie conversazioni, non intenzionata nemmeno a rispondere a persone che le avevano scritto per la prima volta, ma pur sempre non in quel momento. Passai a guardare la presentazione generale del sito, quando Anna si interessò fino a sporgersi con le braccia sulla scrivania e fu proprio lei che mi chiese se ci fosse anche uno spazio per la presentazione. Infatti mi ricordai che Betta mi avesse chiesto aiuto anche per quello, ma non mi ero resa disponibile perché adoravo leggere, eppure scrivere non era proprio il mio asso nella manica, soprattutto se su altre persone o me stessa. Non passò troppo che trovammo la piccola biografia che aveva creato:

Mi chiamo Elisabetta, ma preferisco essere chiamata Betta.

Sono una persona allegra e spiritosa!

Mi piacciono le lasagne, ma non so cucinare molto bene, quindi non le mangio quasi mai.

Stavo scherzando! So cucinare molto bene (avete visto che sono spiritosa?).

Sto cercando un uomo che mi faccia ridere e che rida con me, ma anche che possa amarmi. Contattatemi!

Spostai lo sguardo dallo schermo alla mia amica e anche lei fece lo stesso, guardandomi con incertezza poi indugiò prima di proporre: "Probabilmente se diamo qualche modifica non sarebbe male".

Mi risultò naturale pensare che avesse fatto il mio stesso ragionamento a riguardo di quanto aveva scritto mia madre: era una cosa illeggibile. Pareva scritto da una bambina di sei anni e sicuramente, quella che doveva essere una battuta non faceva ridere per nulla. Non l'avrebbe presa sul serio nessuno leggendo quell'abominio di presentazione che, però, in un certo senso, era alla rinfusa un po' come lei, la rispecchiava un tantino. Era una cosa positiva? Pensavo solo che anche se ci fosse stata una parte di lei tra le righe non potevamo permetterci che gli uomini si spaventassero, quindi "Modifica? Sarebbe meglio riscriverlo da capo" risposi "Dobbiamo attrarre uomini seri ed intelligenti che, però, per colpa di questa roba la giudicherebbero subito male".

Curvai verso di lei la tastiera e la vidi sbuffare leggermente senza nemmeno chiedermi cosa dovesse fare perché aveva già capito che avessi affidato a lei l'arduo compito di aggiustare il disastro. Come volevasi dimostrare, Anna era formidabile in tutte le materie, compreso italiano e, in meno di dieci minuti riuscì a stilare una più che buona descrizione:

Forgotten LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora