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L'ELEMENTO sorpresa era sempre stata una necessità per vivere nella giungla. Predatori che cacciavano prede. Dal momento in cui prendevano la prima boccata d'aria in questo mondo, indicavano che erano soltanto una scia di un momento animato. Ma riguardo l'impulso, e di istinti fiduciosi.
Non esisteva una ragione per dover pensare due volte. I mammiferi le regole le sapevano, dopo tutto, erano nati al di sopra di tutto. Fortunatamente per il mammifero che si era svegliato in questa tranquilla mattinata, l'unica presa che doveva superare in astuzia era la sua frenetica madre.
Accucciarsi, caricarsi, saltare. Il ragazzino stava volando nell'aria con un grido strozzato da elefante che lasciava la sua gola, sbarcando sulle spalle di sua madre che non si aspettava un improvviso baccano, ma il ragazzino stava ridendo selvaggiamente. Il suo stesso sorriso si mimetizzò quando si ritrovò di fronte a lei.
"Sono sicuro di averti spaventata, mamma!" Il giovane Harry, all'età di dieci anni annunciò, guadagnandosi occhiate da delle scimmie appena svegliate nei nidi delle vicinanze.
La madre gli piombò di spalle, facendolo atterrare felicemente nell'abbraccio delle sue calde braccia. "Certo che l'hai fatto." Rispose senza fiato, non riuscendo a contenere i propri risi verso suo figlio così impulsivo. Sicuramente era qualcosa per cui valeva la pena svegliarsi ogni mattina. "Ma non puoi imitare un qualsiasi animale più tranquillo."
Il ragazzino, che ora roteava gli occhi e abbassava le proprie mani fini alla vita rispose: "Oh mamma, non è divertente!"
Questa era sempre stata una cosa di Kala, però. La madre amava il divertimento. Le piaceva raccontarlo ai giovani, in particolare al suo piccolo Harry il quale roteava nel suo mondo. Harry era la sua sfera personale di divertimento: il giorno che il grande universo voleva mettere fine alla giungla, il mondo le aveva regalato lui. Lui pensava che il mondo gli avesse dato troppo, dandogli sua madre.
Kala fece dei passi indietro, il suo pelo rosso brillava al sole. "Perché non ti fai sentire con un tuo proprio suono?"
Il volto del ragazzino si accese subito all'idea, immaginandosi saltar fuori dal suo posto nell'albero. Era ignoto ad un suono che potesse corrisponderlo, pensando ad alcuni giovani che imitavano il suono del paesaggio. La madre, ovviamente, continuava a fissare Harry. Lui imparò ad ignorarla.
Dopo tutto, era solo divertimento.
Semplicemente non c'era altro modo di spiegarlo. Il terreno umido sotto le nocche, la leggera brezza che solleticava la pelle: era tutto ciò che sapeva, e tutto ciò che desiderava per tutto il tempo. Che cosa poteva esserci di meglio?
Harry si incurvò tra gli alberi, i suoi lunghi capelli frustavano dietro di lui violentemente finché non atterrò nella radura poco prima del fiume. Altri membri del gruppo prendevano il proprio tempo a camminare nei bordi dell'acqua, alcuni si impennavano nelle zone poco profonde. Le madri inzuppavano il loro bambino nel liquido chiaro, pulendo la loro pelliccia mentre gli uomini raccoglievano dagli alberi noci e frutti.
L'uomo del gruppo si appollaiò su un masso al centro del fiume, sperando di ricavarne dell'aria fresca. Finché non venne brutalmente interrotto dallo stridio di una voce familiare.
"Inizia il caldo!" Il corpo di Terkina si scontrò con quello del ragazzino, entrambi caddero nell'acqua che in precedenza era stata impennata da salti. Harry risucchiò un respiro profondo, gonfiano le guance quando il suo volto colpì l'acqua.
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Tarzan || h.s. [ita]
Fiksi PenggemarBOOK ONE of the DISNEY SERIES ❝Essi cantano la leggenda di Tarzan. Per molte lune, pensavano che fosse uno spirito maligno; un fantasma tra gli alberi. Parlavano del suo potere sugli animali della giungla perché il suo spirito li stimolava. Egl...