Dicembre

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FEDERICA

Comincia a scendere la neve su Milano e quindi comincia il mio periodo dell'anno preferito. Il problema è che negli ultimi anni la neve non mi ha portato un granchè bene, e vorrei che quest anno fosse diverso, vorrei non trovarmi sbudellata da qualche parte, o cappottata con la macchina o altro ancora. Vorrei essere felice.... Vorrei che la mia vita finalmente volgesse per il meglio. Mentre aspetto che Ric torni con i bambini, mi siedo in veranda, sulla mia poltrona a dondolo e aziono l'iphone che diffonde "Heartbreak story" dei The Wanted per tutta la casa, rendendomi dolcemente malinconica. Canticchio tra me e me mentre guardo la neve imbiancare il giardino e accarezzo i cani che sono accanto a me a dormire.

Settimana scorsa siamo andati a cena fuori ed è stata la serata più bella che avessimo mai passato da molto tempo. Ho ritrovato la vecchia me stessa, ho ritrovato e rispolverato l'amore che provo per lui e che era seppellito sotto quintali di ormoni che mi hanno offuscato il giudizio negli ultimi mesi.

Per quanto riguarda i miei bambini, Chris e Edo, non potrei essere più innamorata e felice di essere la loro madre. Chris sta crescendo alla velocità della luce ed è diventato un bambino bravissimo che mi fa essere fiera di lui ogni singolo giorno. Edo ha 9 mesi e gattona, ma cerca già di alzarsi in piedi e mi sembra che sia un bambino felice, senza traumi dovuti all'abbandono da parte di sua madre, anzi. All'asilo mi dicono che è tranquillo, sorridente, facile da gestire. Pensavo che Ric non si sarebbe mai abituato al fatto che avessi preso questa decisione per conto mio, e, invece, da grande uomo qual è, non solo non me l'ha mai fatta pesare, in più è un padre straordinario, tanto che la prima parola di Edo è stata "papà". Sono felice per il loro rapporto, ma ammetto che ci sono rimasta male quando all'asilo mi hanno detto che aveva pronunciato quella parola. Ho cercato di non dirlo a Ric, per evitare che si vantasse, perché sì, lui è il classico cretino che si vanta di queste cose, ma non appena Edo l'ha visto ha urlato "papà" e Ric dopo averlo coccolato, mi ha lanciato uno dei suoi soliti sguardi, da "sono il più figo, il padrone del mondo, ecc", corredato dal suo sorriso con le fossette. A quanto pare, nella sua mente contorta, questo significava che aveva vinto una qualche gara e che quindi io dovevo onorare la sconfitta, concedendogli ciò che voleva. E chiaramente ciò che voleva e che vuole costantemente è il mio corpo nudo, tra le sue mani. Ho fatto finta di resistergli, giusto per fargli apprezzare di più il fatto che mi concedessi e quando l'ho fatto mi ha resa la donna più felice e appagata che esista sulla faccia della terra.

La canzone cambia e inizia "Skinny love" di Bon Iver che mi fa stringere la coperta che ho sulle gambe e continuare a guardare il mio meraviglioso albero di mele spoglio, che si appesantisce ogni secondo che passa per la neve che gli si deposita addosso. Le bambine che crescono dentro di me scalciano e mi accarezzo la pancia abbastanza pronunciata, nella speranza di calmarle. Si agitano sempre con la musica o con la voce del loro papà, che tutte le sere, prima di andare a dormire, parla, raccontando loro la nostra storia e dicendo quanto le ami. Non pensavo potesse cambiare così tanto mio marito, non pensavo potesse diventare così un padre affettuoso. Credevo che, fino alla fine dei nostri giorni, sarei stata io quella con il cuore diviso per tutti loro, mentre nel suo ci sarebbe stato posto solo per me, e, invece, sono piacevolmente sorpresa da questo suo nuovo modo di essere.

Sono anche felice che il suo lavoro sia diventato più appagante e che abbia stretto una relazione amicale con il suo specializzando, che è davvero un ragazzo speciale. Assomiglia molto a Ric e come lui cerca di nascondere i suoi sentimenti, mascherandoli con l'arroganza, ma in realtà, è solo un giovane uomo con una vita difficile che spero potrà risolvere, anche con il nostro aiuto. Ho infatti trovato una casa che sarebbe perfetta per lui e sua sorella, a due passi dall'ospedale, accogliente, e congrua con tutti i requisiti dei servizi sociali. È stato anche disponibile a curare i miei figli e ha fatto un ottimo lavoro, visto che al nostro ritorno dormivano, come me d'altronde, e che Chris il giorno dopo mi ha continuato a chiedere quanto sarebbe potuto stare ancora con lui.

Io e Te. Terzo capitoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora