Febbraio

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RICCARDO

Mi sveglio con mia moglie tra le braccia che dorme. Siccome è presto e non voglio svegliarla, mi preparo e mi dirigo al lavoro, pronto per un'altra giornata di merda in cui Gabri e Elliot litigheranno e mi renderanno la vita impossibile.

Parcheggio la macchina ed entro senza salutare tutti coloro che mi assillano chiedendomi qualunque cosa e mi dirigo nel mio studio. Ho detto a Elliot di venire da me prima del turno per parlare di questa situazione, sempre secondo i consigli preziosi della Fede che mi dà anche se non esplicitamente richiesti.

Sento il telefono che vibra e vedo un messaggio della mia splendida ragazza: "buongiorno amore. Non mi hai svegliata. Buona giornata, ti amo". Questi suoi messaggi ogni volta mi fanno battere forte il cuore, come se fossero una novità. Mi appoggio allo schienale della poltrona e fisso come un imbecille lo schermo rileggendo quel messaggio dieci volte.

Alla fine decido di risponderle: "buongiorno meraviglia! Mai svegliare il can che dorme. Fai la brava e non fare stronzate. Ti amo più della mia vita, tuo R".

Me la immagino mentre si beve il caffè e legge il messaggio nella nostra cucina

"il cane ti morderà il tuo culo meraviglioso! Le stronzate le farò sempre solo per infastidirti! Baci, non solo tua F".

So che sta scherzando, ma leggere "non solo tua" mi manda in bestia. Mi calmo cercando di pensare al fatto che sia solo una battuta e riprendo a lavorare, notando che quel coglione del mio amico non è ancora arrivato.

Alle 9.30 finalmente irrompe nello studio, trasandato, cosa che non è da lui, con gli occhiali da sole ancora addosso e la camminata da barbone depresso. Lo osservo e senza provare pietà alcuna esclamo

«sei in ritardo!»

«ho guardato la mia esistenza e non sapevo se valesse la pena alzarsi e vestirsi» bofonchia gettandosi sulla poltrona davanti alla mia scrivania

«cos'hai El?» chiedo cercando di respirare per evitare di insultarlo

«mia moglie mi ha mollato e sono depresso» bisbiglia senza togliersi gli occhiali, cosa che mi irrita notevolmente.

«pensa a me che sono circondato da teste di cazzo che si scopano le donne altrui» grido già scazzato

«questo ti ha portato via la luce della vita? Perché lei ha rabbuiato la mia anima» oggi non ascolta, come sempre per giunta, visto che è un egocentrico del cazzo.

«hai provato con il prozac. Chiamo mia moglie, se vuoi» lo prendo in giro, divertendomi

«ho già iniziato» esclama senza nessun tipo di emozioni nella voce.

«beh duplica la dose perché non sta facendo effetto e stai deprimendo pure me»

«sono morto dentro» dice solenne facendomi venir voglia di ammazzarlo sul serio

«ok. Hai vinto. Felice?» queste conversazioni non fanno per me. Parlare di sentimenti, tristezze varie e cose del genere, con gli amici, non mi piace.

«mai stato che io ricordi» che pesantezza

«ok. Cosa posso fare per te?» domando magnanimo e con i coglioni per terra

«Non costringermi a lavorare con quell'uomo.» esclama toccandosi il viso stranamente non rasato

«Posso costringerti a lavorare con i lavavetri, se voglio. E se non lo farai, potresti ritrovarti appeso fuori a dieci piani di altezza.» non mi piacciono i favoritismi e ho sempre pensato che le persone adulte dovessero risolversi i problemi tra loro senza rompere agli altri

Io e Te. Terzo capitoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora