Aprile

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RICCARDO

Mi sveglio il sabato mattina ed è già aprile, ciò implica che le bambine hanno due mesi e che è giunta l'ora di proporre alla mia splendida moglie il viaggio di nozze che ci meritiamo di fare da tanto tempo. Per trovare il modo migliore di proporglielo andrò a fare una corsa con i cani e le marmocchie che sono già sveglie e piagnucolanti. Prima che si svegli la Fede esco dalla stanza e corro da Eva e Mia che appena mi vedono sorridono e smettono di rompere i coglioni. Le cambio, e visto che hanno mangiato da neanche un'ora, le metto nel marsupio, prendo i cani ed esco di casa. Becco Ste che è stato scacciato da Lisa con Leo nel passeggino e mi guarda con il solito sguardo scoraggiato, di chi alle 8 del mattino di sabato viene sbattuto giù dal letto e poi fuori di casa perché la compagna non lo vuole tra i piedi. Scoppio a ridere e scuoto la testa.

«cosa ridi? Vedo che anche tu sei fuori» mi dice avvicinandosi

«mia libera scelta. Tu sei stato scacciato a calci, invece...» rispondo sempre ridendo.

«dai fammi compagnia» esclama, così entro di nuovo in casa, prendo la carrozzina dove ci piazzo i demoni e vado con mio cognato a farmi un giro.

Andiamo in un parco così almeno i cani possono scorrazzare liberamente mentre noi ci sediamo con i bambini. Mi racconta del matrimonio e del lavoro in ospedale che gli piace un sacco e la cosa mi fa piacere, perché da quando c'è lui, il mio impegno si è dimezzato. So bene di aver creato problemi quando gli avevo proposto di occuparsi anche dell'ospedale di Londra, ma fortunatamente è tutto rientrato e riesce ad occuparsene anche a distanza. Ho rischiato di essere sgozzato dalla Fede e da Lisa per la mia proposta, come se l'avessi fatto apposta. Diciamo che non ho pensato alle conseguenze della mia proposta, ma quando sono stato insultato ho capito della cazzata che avevo fatto e ho cercato una soluzione.

Dopo un paio d'ore provo una strana sensazione, come se qualcuno mi stesse stringendo il petto, mi sento male e non so perché. Guardo Ste e dico di tornare a casa perché non sto bene. Si preoccupa ma gli dico di star calmo e muoversi.

Torniamo a casa ed entro: la porta finestra è spalancata

«piccola!» chiamo e compare Chris in lacrime.

«cos'è successo?» domando terrorizzato. Il cuore mi sta esplodendo, cazzo. Mi sento le gambe pesanti, sono paralizzato. «non...volevo....fargli male...» piange Chris.

Corro fuori in giardino «Fede....Fede» urlo e mi guardo in giro.

Vedo il cancello della piscina aperto e mi muovo il più velocemente possibile, contando che ho le gambe fatte di pietra.

Giro l'angolo e trovo la Fede in piscina, completamente vestita che piange con in braccio Edo. Mi tuffo senza pensarci e prendo il bambino in braccio uscendo velocemente dall'acqua.

«non....respira....Ric» urla disperata la Fede, piangendo. Lo appoggio sull'erba e avvicino l'orecchio alla bocca di Edo. Non sento il respiro, cazzo. Gli faccio la rianimazione, stando attendo a non comprimere troppo le costole o rischierei di rompergliele. Mia moglie si tiene il viso tra le mani continuando a piangere disperata mentre cerco in tutti i modi di far respirare Edo. Chris si avvicina rimanendo dietro sua madre, immobile, con gli occhi gonfi e chiari come i miei. Le bambine intanto cominciano a piangere anche loro, ma ora devono aspettare e stare zitte.

All'improvviso Edo comincia a sputare acqua e tossire. Lo sollevo dandogli dei leggeri colpi sulla schiena finchè apre gli occhi verdi e piange anche lui. Che giornata di merda! Allunga le mani verso sua madre che lo prende in braccio stringendolo a sé mentre mi guarda con gli occhi più tristi e sollevati che abbia mai visto. Mi accascio sull'erba esausto e respirando affannosamente. Sentivo che c'era qualcosa che non andava, non sarei mai dovuto uscire di casa. Riesco a mantenere la lucidità e la freddezza in ogni intervento, ma quando si tratta di uno di loro non capisco più nulla. Non so neanche come sia riuscito a farlo respirare ancora. Chiamo l'ambulanza, giusto per farli venire a controllare i parametri vitali e rimango ad osservare il cielo mentre mia moglie è ancora seduta che mi guarda senza parlare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 07, 2016 ⏰

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Io e Te. Terzo capitoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora