capitolo 4

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-Amore sono a casa..
Le urla del marito sorprendevano Marisa tutte le volte.
Ogni giorno Mauro entrava sbattendo la porta e la faceva sobbalzare sulla poltrona nuova di zecca, moderna e alla moda, scelta dall'uomo.
Nonostante sapesse l'ora del suo arrivo, e anche se non aveva il coraggio di ammetterlo, aveva paura di quell'uomo che le aveva tolto la libertà, le scelte, le possibilità. Tutto.
Lei, la ragazza sguaiata e volgare, si mostrava preda nei confronti di Mauro.
La necessità di nascondere la sua paura l'aveva devastata, aveva sgretolato ogni pezzetto di quello che restava della sua persona, vera e solare. 
-Ciao amore, come è andata?
-Non male.. Lucas non era molto convinto, ma alla fine con alcune modifiche si è accontentato anche lui.
-Sono contenta.
Il piano sarebbe iniziato il giorno successivo.
-Hai fame?
-Non tanto.. mangia tu, io mangio dopo.
-Tutto bene? Cosa hai fatto oggi?
Iniziava ad alzare la voce, probabilmente la riunione non era andata molto bene..
-Niente amore, dopo il caffè al bar sono tornata qua, ho pulito un po' il pavimento e mi sono messa a leggere.
-Ah, va bene..
Mauro non le avrebbe fatto niente quella volta, se non avesse trovato la macchia di vino rosso ancora sul pavimento della sala, dalla sera prima.
A quel punto aveva iniziato ad urlare, con le pupille dilatate e i pugni ben stretti; le braccia lunghe, attente e sotto tensione restavano stese, e proprio la loro posizione faceva rabbrividire Marisa.
-Marisa? Cosa hai fatto oggi?
E lei non rispondeva, era pronta a ricevere pugni e manate che poi sarebbero diventati lividi ed anche il motivo per cui non aveva amiche strette, né faceva sport.
Marisa non sapeva mentire. Era questa la verità.

Il braccio di lui le stringeva la vita, le impediva di alzarsi, e come ogni mattina lei lo spostava con delicatezza, dava un bacio al marito che ancora dormiva e si alzava lentamente, per non sfiorare i lividi.
Raggiunse la cucina e gli preparò la colazione.  Poi in fretta si vestì e andò a nascondere l'enorme livido che aveva sotto lo zigomo destro con diversi fard, correttori e terre.
Poi, lui si alzò.

La mattina solitamente era tranquilla, lui non aveva addosso il peso delle preoccupazioni di tutto il giorno, perciò se ne stava composto sulla sedia e mangiava in silenzio, non un grazie, non un prego.
Infine, si alzò e uscì.

Era il suo momento. Marisa finalmente aveva ottenuto quello che desiderava, e uscì anche lei, con la fretta di una scolaretta innamorata.

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