Capitolo 24

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"Avreste dovuto esserci, raccontarlo non rende per niente l'idea" stava dicendo Ash a Nick mentre giocava a ping ping con Justin.

Eravamo tutti insieme in una pizzeria del centro, un locale niente male in cui ci ero già stata diverse volte con i miei.
Dopo scuola eravamo andati un po' in giro per i negozi, con disapprovazione dei ragazzi che volevano vedere un nuovo gioco di qualche videogames.

La serata sta procedendo piacevolmente, dopo la comparsa di Jonathan non sapevo più cosa pensare o come comportarmi. Rivederlo ha riaffiorato dei vecchi ricordi, i suoi occhi così famigliari mi hanno fatto sentire una nostalgia che non provavo da tempo.

È stato strano vederlo insieme a Justin, era come se due mondi  fino a quel momento separati si fossero uniti. Sicuramente dopo averlo incontrato oggi i sentimenti che provavo per lui un tempo forti ora non sono altro che affetto, forse perché l'ho lasciato andare e ora stavo incominciando una storia con Justin.

"Kath sei tra noi? Non starai mica pensando a lui, vero? Questa sera devi pensare solo a divertirti" mi riscuote Rachele dai miei pensieri,passandomi un bicchiere di birra.

"Ben detto, brindiamo ad una serata senza pensieri!" aggiunse Cam alzando il bicchiere e da quanto era raggiante mi sembrava anche abbastanza brilla.

"Comunque, Kath questa è per te" mi dice Rachele con un sorrisetto, porgendomi un sacchetto di carta.

"Che cos'è" chiedo mentre lo sto già aprendo e guardando all'interno" mi hai comprato una maglietta?" chiedo interdetta.

"Ma no scema" dice ridendo" quella è la maglietta da gioco di Justin con il suo numero, indossala domani e vedi come lo manderai fuori di testa, ma non fargliela vedere adesso, deve essere una sorpresa, sapessi lo sforzo che ho fatto per farla prendere da Nick, ma alla fine sono riuscita a convincerlo" mi dice facendomi l'occhiolino.

Ridacchio sorpresa ma dopotutto c'era da aspettarselo da lei.

Abbiamo passato il tempo a raccontarci di tutto, abbiamo giocato a birra pong, idea ovviamente dei ragazzi, riso e scherzato per le figuracce che avevamo fatto a scuola o in generale e infine scommesso su chi avrebbe vinto la partita di basket l'indomani.

Mi ero davvero divertita e per una volta avevo la testa leggera.

A fine serata ci salutiamo e ci separiamo mentre Justin mi tiene la mano e mi accompagna a casa.

"Verranno anche i tuoi genitori alla partita domani?" chiesi curiosa.

"Si mia madre penso che venga, mio padre invece è occupato al lavoro, non credo ce la farà" mi dice camminando lentamente.

" Si certo capisco. Ora che ci penso, sei figlio unico?"

Per un attimo si ferma mentre il suo volto si adombrava e suoi occhi divennero freddi e penetranti.

"Ho un fratello, ma preferisco non parlare di lui, scusami".

"Non fa niente, scusami tu"
Che strana tensione, che cosa sarà mai successo con suo fratello da renderlo irriconoscibile.

"Mi raccomando devi vincere alla partita domani" dico a Justin tirandoli la mano con fare scherzoso, cercando di alleggerire l'atmosfera.

"Se vinco, e vincerò, avrò una ricompensa?" mi domanda con occhi magnetici e nuovamente rilassati, l'espressione di prima è completamente svanita. Possibile che me la sia immaginata?

"Quindi sai già di vincere, non è un po' presuntuoso da parte tua? Se perdi che figura ci fai?" gli chiedo scherzando.

"Se ci sei tu a fare il tifo per me, vinceremo sicuramente" mi dice baciandomi la mano.

Mi fermai e lo guardai negli occhi, stavo così bene con lui tutto succedeva spontaneamente, sono totalmente me stessa insieme a lui e con questi pensieri mi uscirono le parole così, semplicemente, come se fossero un dato di fatto.

"Ti amo" gli dissi, serena.

Lui rimase un attimo a guardarmi in un silenzio che mi parve un'eternità.

"Lo so" mi rispose sorridendomi.

Io annuìi e feci per riprendere a camminare quando mi sentii strattonare e spinta nel suo abbraccio, le sue labbra furono sulle mie in un attimo travolgendomi in quel bacio in cui riuscivo a percepire i suoi sentimenti.

Li strattonai i capelli e lo avvicinai più a me rendendo il bacio più profondo mentre il suo inconfondibile profumo che sapeva di lui mi inebriava. Non potevo sentirmi più felice e fortunata, mai avrei creduto di incontrare un ragazzo come lui.

"Dio per un attimo, ho avuto paura di perderti" disse con la voce roca e stringendomi forte" dopotutto tu non l'avevi dimenticato..avevo temuto che se lui ti avesse detto di tornare insieme, tu saresti corsa da lui. Sono contento..che tu voglia me."

Non riuscivo a credere a quello che mi stava dicendo, non mi era passato di mente neanche un momento che lui potesse avere dubbi su quello che provavo.

"Justin quello che provo con te non è minimamente paragonabile a nessun'altro sentimento che abbia mai provato per qualcuno, nemmeno Jonathan."

"Ti credo, lo stesso vale per me" mi dice accarezzandomi il viso dolcemente provocandomi un piccolo brivido.

Una volta davanti a casa mia mi porge il sacchetto
"L'hai fatto cadere prima ,sai, mentre ti baciavo appassionatamente, spero niente di rotto" mi dice con il suo sorriso sbilenco.

"No, non ti preoccupare, questa è la tua ricompensa" gli dissi con un ultimo sorrisetto lo salutai ed entrai in casa saltellando.

******

La partita era andata benissimo, l'arbitro aveva fischiato il secondo tempo già da un pezzo, e la squadra di Justin era in vantaggio di parecchi punti.

Io e le ragazze avevamo tifato a squarciagola mentre io avevo sfoggiato la mia maglietta con il numero di Justin, l'espressione che aveva in viso quando era entrato in campo e mi aveva vista, mi aveva quasi scendere dagli spalti e saltarli addosso.

Dopo la vittoria era andato insieme ai suoi compagni a festeggiare la loro vincita.

Quella sera dopo aver finito il mio turno serale al bar salutai le ragazze e uscii dal locale. È stata una giornata emozionante e sorridendo mi avviai verso il mio motorino quando notai un ragazzo accanto ad un lampione.

"Justin?" lo chiamai e lui mi guardò.

"Che ci fai qui, non dovresti essere alla festa?"

Lui non rispose ma continuava a guardarmi, la situazione era così strana.

" Justin che cos'hai, ti senti bene?"

"La festa era noiosa, senza di te." mi dice avvicinandosi a me.

"Ah capisco, mi hai spaventata, pensavo ti fosse successo qualcosa" gli dissi più tranquilla" ma non si arrabbieranno i tuoi compagni che li hai piantati?" dissi scherzando e abbracciandolo.

Non rispose, alzai gli occhi e lo guardai, era davvero strano quella sera.

"Va tutto bene, mi mancavi e volevo stare con te" mi disse mettendomi una ciocca dietro i capelli, il suo tocco era un po' diverso, non riuscivo a capire perché provavo delle sensazioni diverse.

" Sono un po' stanco, ci vediamo domani bellezza" mi dice allontanandosi.

"Oh okay, a domani" gli dico guardandolo allontanarsi.

Che diavolo gli era preso?

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 19, 2020 ⏰

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