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Mentre i vigili sparti traffico ci aiutano a parcheggiare ci sorbiamo per la decima volta la storia di come al padre di Matt sia via venuta la brillante idea di regalare a suo figlio e a una ristretta cerchia di amici prescelti un viaggio da poche migliaia di dollari.

- Mio padre ha deciso che per il mio ventesimo compleanno meritavo qualcosa di veramente speciale, qualcosa che mi avrebbe lasciato un bel ricordo impresso nella mente con il passare degli anni, lui disprezza i doni materiali: non scompaiono mai ma non lasciano niente. Così è giunto alla conclusione che ciò che mi serviva era passare del tempo in compagnia di amici e, dato che si avvicinavano le vacanze estive, quale sarebbe stato un buon modo di divertirsi se non quello di fare un viaggio? Così una mattina di marzo, era seduto in poltrona, il sole primaverile filtrava tra le tende e gli è passata per la mente un'idea tanto folle quanto geniale. Ha alzato la cornetta del telefono e ha composto i numeri delle vostre madri...-

Jane si schiarisce la voce, troppo timida per far notare a Matt che è entrato in argomenti non esattamente interessanti ma lui non afferra il concetto è continua a raccontare la storia di suo padre:

- Come dicevo la prima a rispondere è stata quella di...-

-Matt non capisci che non ce ne può importare di meno? -

Kim si volta verso di me fulminandomi con lo sguardo ma, nel momento in cui apre bocca per farmi notare la mia scortesia, Matt le posa una mano sulla coscia:
-No Rose ha ragione stavo divagando... insomma mio padre ha scelto per le nostre vacanze una struttura complessa ma che ci lascerà a disposizione molto tempo libero; per una quindicina di giorni staremo a bordo di questa nave da crociera che, 5 o sei volte a settimana, raggiungerà una nuova tappa del nostro viaggio dove potremo scegliere se visitare il luogo con un gruppo organizzato o spassarcela girovagando da soli per le calde isole o le deliziose cittadine. Il viaggio si concluderà trascorrendo un altro periodo di durata imprecisata  assieme a dei coetanei in un campus  situato in un luogo che non ho intenzione di svelarvi- commenta facendo l'occhiolino a Lewis che deve essere al corrente della meta. 

- È un'organizzazione geniale.- commenta Kim fin troppo entusiasta per sembrare realistica.

-Già, anche la decima volta che ti viene spiegata.- ribatto io con tono sarcastico.

- Sai, dovresti essere un po' più gentile con me!- mi ricorda seccato Matt.

Io sorrido e gli sussurro imitando la voce stridula di Kim e il suo modo di fare smielato.
- Ti voglio bene...- spero di non aver esagerato con le cattiverie ma, fortunatamente, lui ride mostrando i denti perfetti mentre Kim mette il broncio bofonchiando
- La mia voce non è affatto così... -

- No amore la tua voce è il suono più bello che io abbia sentito al mondo.- Matt le sorride.

- Allora o ci senti proprio male o sei un grande ipocrita.- commento io mentre io due si avvicinano per baciarsi.

Kim mi guarda infuriata
- Sai cosa c'è? Secondo me sei solo gelosa! Gelosa! Non hai nessuno che ti vuole perché sei sempre offensiva  e sarcastica! Ma non sai cosa sono i complimenti o le cose carine da dire!? Spero tu non abbia deciso di fare così per tutte le vacanze perché al secondo giorno proveremmo tutti un profondo odio nei tuoi confronti...non che in questo momento tu ci stia esattamente simpatica.-

- Non sarò simpatica ma almeno ho un cervello!-

-Che cretina che sei! Sai rispondere solo con offese... non ti ho mai sentito chiedere scusa in vita mia! È arrivata l'ora di crescere anche per te Rose, non puoi rimanere per sempre una bambina!- a queste parole emerge il lato di me sensibile e una lacrima si fa strada lungo la mia guancia.

Another~ un'altra me negli occhi tuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora