Prologo

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Correvo. Talmente veloce che i polmoni e la gola bruciavano ad ogni minimo respiro e i muscoli delle gambe mi dolevano ma in quel momento non m'importava, l'unico mio pensiero era di uscire viva da quella situazione così surreale. Non sapevo ne come ne perché ma ero finita a correre in un fitto bosco nel bel mezzo della notte e come se non bastasse ero inseguita da un branco di lupi affamati, con la bava alla bocca, che aspettavano solo che mi fermassi per potermi sbranare. Dopo non so quanto tempo riuscì a vedere qualche debole raggio lunare filtrare dalle fronde degli alberi ed  illuminare il terreno. Il bosco si stava diradando, il che voleva dire che finalmente ero arrivata all'uscita di quel labirinto di cespugli, alberi ed erbacce. 

Cercai di correre ancora più veloce, per quanto umanamente possibile, e mi lasciai il basco alle spalle continuando a correre in mezzo all'erba bagnata e tagliata di un prato che sembrava brillare sotto ai raggi lunari. Solo dopo qualche attimo mi resi conto di star correndo in mezzo a delle lapidi e che quindi ero nel bel mezzo di un cimitero. Di bene in meglio! pensai sarcastica senza smettere di correre. Mentre facevo lo slalom tra le varie lapidi scivolai, per via dell'erba bagnata e chiusi gli occhi trattenendo l'urlo che stava per uscire dalle mie labbra. Accidenti !

Quando qualche attimo dopo riaprì gli occhi, sicura che da un momento all'altro i lupi mi avrebbero trovata e uccisa non ero più nel cimitero, invece mi trovavo in una specie di piccola grotta sotterranea mal illuminata. Guardai in alto da dove filtrava un flebile raggio di luce e vidi un breve cunicolo, ne troppo grande ne troppo piccolo, scavato attraverso il terreno. Mi guardai un po intorno e notai due torce accese poste ai lati dell'entrata di un tunnel, ne tolsi una dal gancio senza farmi troppe domande e mi incamminai curvando la schiena per non sbattere la testa. Man mano che andavo avanti le pareti si allargavano poco a poco e lo spazio per camminare diventava sempre più ampio e agevole, mi guardai intorno per cogliere qualche dettaglio e il mio corpo venne percorso da mille brividi, quelle che prima erano delle semplici pareti di roccia erano state sostituite da scheletri di corpi umani e terra solidificata mischiati assieme. Presi un bel respiro profondo e dopo un momento di esitazione ripresi a camminare cercando di evitare di guardare le pareti e concentrandomi solo sui miei passi e sulla strada davanti a me ancora immersa nell'oscurità. Dopo quelle che sembravano ore interminabili di camminata ma che probabilmente erano solo pochi minuti vidi della fievole luce che illuminava debolmente il fondo del tunnel e allungai il passo, quasi cominciando a correre, ormai quello che era un tunnel stretto si era trasformato in un corridoio ampio e dal soffitto altissimo. Man mano che mi avvicinavo la luce che prima era sembrata così fioca aumentò d'intensità, talmente tanto da illuminare tutto il corridoio e  quando arrivai abbastanza vicino vidi delle statue gigantesche tutte uguali che arrivavano fino al soffitto, con entrambe le mani tenevano quella che sembrava una spada rivolta verso il basso con la punta che poggiava sul terreno e indossavano dei lunghi mantelli, avevano il cappuccio sollevato quindi mi era impossibile riuscire a vederli in viso, la fonte di luce proveniva da delle torce identiche a quella fra le mie mani che avevo usato fino a quel momento per farmi luce durante il tragitto ed erano poste dopo ogni statua in entrambi i lati del corridoio. Lasciai la torcia in un gancio vuoto e continuai a camminare passando in mezzo alle statue, mettono un po' in soggezione.

Camminai fino ad arrivare ad un gigantesco portone interamente fatto di legno che alla luce delle torce sembrava quasi dorato, era pieno di segni strani e al di sopra c'è una strana scritta di cui al momento mi sfuggiva il significato, dovrebbe essere latino se non sbaglio, pensai assorta. Alcuni dei simboli intagliati nel legno li avevo già visti ma non ricordavo dove o in quale contesto, misi una mano sul legno e la feci scorrere sulle scanalature che delineavano alcuni di quei simboli. Sentii dei rumori provenire da dietro di me e mi girai di scatto con il respiro accelerato e il cuore che batteva a mille.

"Mi hanno trovata!" sussurrai, dopo nemmeno due secondi li vidi spuntare dall'ombra, uno dopo l'altro, cinque lupi enormi dal pelo di colori diversi, si misero uno di fianco all'altro a pochi metri di distanza da me e mi circondarono cominciando a ringhiarmi contro mettendo in mostra i bianchi denti affilati. Mi guardai intorno freneticamente, cercando una via di fuga che sapevo perfettamente non esistesse, Non posso più scappare, sono in trappola!!  Indietreggiai fino a toccare con le spalle il legno del portone e loro scattarono all'attacco.

Mi sveglio di soprassalto sudata e ansimante, guardandomi intorno riconosco la mia camera, la scrivania cosparsa di fogli e la sedia girevole quasi al centro della stanza rivolta verso il letto, l'armadio in legno scuro alto quasi fino al soffitto con i suoi ghirigori dorati come decorazione ed i muri blu e rosa della camera cosparsi di fogli, con tutti i miei disegni e poster il tutto, illuminato dalla flebile luce della luna che filtra dalla finestra, sospiro sollevata, era solo un sogno.

Un nuovo mondo(Sospeso Temporaneamente)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora