Fuga

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Sono libero, devo solo uscire da quella porta e andarmene: fingere che ho visto la verità.
Però devo scoprire chi ha causato tutto questo.
Di sicuro Matt è coinvolto ma qualcuno lo paga per fare questo: per avere questo posto in casa sua nel caso la polizia scoprisse questa roba. Però perché torturare queste persone?
Perché voleva Noemi?
L'ha avuta e ora? Come faccio senza di lei?
Tengo il coltello ben stretto pronto ad infilarlo senza pietà nella tempia di chiunque; ora sono diventato cattivo, pericoloso e sadico. Non ragiono più: voglio la persona che ha ucciso Noemi.
Giro la maniglia senza fare rumore, mi guardo intorno e poi chiudo la porta: sento dei passi... non è Matt perché lui indossa delle scarpe da tennis invece questo è un rumore di anfibi.
Mi nascondo in un angolo pronto a conficcargli il coltello in testa, facendolo morire dissanguato mentre soffre.
Lui entra nella stanza dove ero io prima; lo seguo senza farmi vedere e poi appena si accorge che non sono sul lettino sia gira.
Lo prendo per le spalle e lo scaravento contro il muro, gli prendo la testa e lo faccio sbattere di faccia contro il muro e lui cade a terra. Lo uccido perforando il coltello nel suo collo e poi lo riprendo come se niente fosse e mi pulisco con il camice che aveva addosso quel ragazzo.
Esco con la maglietta sporca di sangue, devo scoprire qualcosa riguardo questo assassino e salvare quella ragazza.
Perché ha detto Scott?
Poteva dire Matt perché Scott non sa niente di tutto questo.
Cammino per il lungo corridoio con il coltello ben saldo in mano. Trovo la stanza dove c'era la ragazza mora e dal vetro vedo che è sempre lì legata, come un animale.
Mi ricordo questo posto: qualcuno mi aveva colpito, ma non so ancora bene chi: non poteva essere Matt perché lo avrei riconosciuto subito.
Lui non sa essere indiscreto, lui appena cammina fa rumore.
Mi avvicino a quella ragazza che mi fissa in modo inquietante.
"Ti ricordi di me vero? Quello che non ti farà del male." Chiedo dicendole le parole che le dissi prima di essere colpito.
"Ti porto fuori da qui." Ha le stesse cinghie che avevo io; in un attimo è libera, ma non riesce a camminare.
Noto i segni arrossati sulle sue braccia... l'hanno drogata da poco.
La prendo in braccio, fortunatamente, è leggerissima.
"Chi... chi... sei?" Mi dice con voce rotte mentre si appoggia al mio petto, non ha nessuno forza.
Vedo una porta.
Lei non saprà dove conduce, ovviamente. La apro con un movimento del braccio e poi vedi la pioggia che cade.
Siamo liberi.
Corro con lei in braccio nel retro; dove so che probabilmente non ci sarà nessuno.
Trema di freddo così la aiuto aiuto scavalcare il cancello e poi vedo in lontanaza una macchina.
È quella di Noemi.
Ma la stessa macchina non era andata distrutta a causa dell'incidente?
Non ci capisco più niente, però cerco di non pensarci.
Ora sono veramente da solo.
Senza nessuno.
Solo.
Aiuto a salire in macchina la ragazza che ho tra le braccia.
Le chiavi sono inserite nella serratura così accendo e me ne vado anche se non riesco a prestare attenzione alla strada.
"Dove stai andando?" Mi chiede con la testa appoggiata sul finestrino.
"Non lo so... non ho posti dove andare." Ammetto e lei non risponde.
Non posso andare all'ospedale, è troppo scontato e Matt non ci metterà molto a scoprire che sono scappato uccidendo una persona.
La porto a casa mia, spero che i miei siano andati da qualche parte a fare delle cose da vecchi. Non devono scoprire niente.
Se Matt parla io sono spacciato.
In un modo o nell'altro ci convideremo una bella cella fresca.
Prendo in braccio la ragazza mora che si è addormentata lungo il tragitto.
In casa si sente solo il rumore dei miei passi e quando la porto di sopra vedo che qualcosa è cambiato.
Qualcuno è stato qui.
La faccio stedere sul letto e si rannicchia in un angolo appena la copro con le coperte che erano a terra.
Per quanto tempo sono stato in quel posto?
Mi lavo la faccia e pulisco il labbro superiore che mi stava sanguinando per colpa del pugno di Matt.
Mi tolgo la maglietta insanguinata, la appallottolo e poi la butto a terra. Resto a guardarmi per qualche minuto, riesco quasi a vedere il mostro che sono diventato.
Mi faccio una doccia sperando che questa sensazione di abbandono sparisca, ma non lo fa.
Mi vesto e poi vado sul terrazzo a fumare una sigaretta, anche se non ho mai provato la sensazione di essere morto dentro mentre sto facendo qualcosa che ti fa sentire vivo dentro.
Mi chiedo ancora come Matt possa essere sopravvissuto, l'ho buttato giù da una collina. Come ha fatto ad organizzare tutto senza sapere nulla? Perché mi ha provocato quella sera? L'ha insultata e ha fatto di tutto per farmi salire la rabbia.
Ma perché?
Cosa sapevo ai tempi che non poteva essere svelato? Iniziavo a capire qualcosa ancora prima di scoprire tutto?
Che Matt voglia farmi capire che dopo averlo "ucciso" ero in seri pericoli?
Forse lui... non è il cattivo della situazione ed io ho giudicato un libro dalla copertina?
Ho troppe domande e troppe risposte che annunciano la mia mente; non volevo diventare così è soprattutto non volevo vivere senza le parti che mi completavano.
Ed ora non ci sono più.
Sento suonare alla porta, sicuramente un'altra vittima sta arrivando probabilmente.
Metto il coltellino di Noemi in tasca e vado ad aprire la porta. Mi ritrovo immerso in un abbraccio di lei, di una delle ragazze che dovrebbe essere morta.
"Ma dove sei stato?" Mi chiede quasi piangendo e le sue braccia mi stanno strozzando con le sue stesse braccia.
"Quanto sono stato via?" Chiedo prima della domanda che voglio farle da quando è entrata: dov'è Noemi?
"Settimane, non ti trovavo da nessuna parte." Dice quasi disperata.
"Dov'è... Noemi?" La sua felicità si spegne ed ora sono più nervoso di chiunque altro.
"È sparita, non so dove, ma non la trovo. Ho paura che le sia successo qualcosa." Il vuoto che avevo nel petto è ritornato, non posso crederci: in quel posto c'era pure lei?
Ora sanno che sono scappato!
Useranno Noemi come trappola per farmi ritornare.
"Sì, è in pericolo." Le dico e lei si porta le mani sulla faccia.
"Andiamo a cercarla." Dice prendendomi per un polso, ma mi libero subito e lei mi guarda stranita con quei suoi occhi meravigliosi.
"So dove si trova, ma non posso tornarci. Devi sapere una cosa okay? Sono stato rapito e forse pure lei... sicuramente mi hanno drogato facendomi dimenticare la condizione del tempo. Mi hanno fatto credere che eravate morte!"
"Chi ha fatto tutto questo?"
"Non lo so, però morirà: lì c'era l'altra tua amica e l'ho salvata. Però ora siamo tutti in pericolo!" Lei mi guarda negli occhi e si avvicina, sono ipnotizzato dai suoi occhi e dalle sue labbra.
"Hai salvato Miranda?" Mi chiede.
"Sì, ma non sapevo ci fosse pure Noemi, io pensavo di essere stato laggiù un giorno o due. Non settimane."
"Ma cosa stai dicendo? Hai salvato una delle mie migliori amiche?" Chiede ancora stupita ed io annuisco.
"Dove... dove si trova ora?" Le faccio cenno di andare di sopra e lei corre finché non si trova nella mia stanza e vede lei mentre dorme a sogni tranquilli.
"Ora... che farai? Se l'hai portata via se ne accorgeranno prima o poi." È intelligente, come se non ci avessi pensato.
"Devo trovare l'assassino altrimenti moriremo tutti." 

I'M NOT DANGEROUS ||LUKE HEMMINGS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora