Taylor Caniff

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Dalila si contorceva dal dolore, mentre mordeva quel pezzo di stoffa giallo ocra per non urlare.
Lo stomaco sembrava volesse esplodere, più respirava più sentiva un dolore atroce, inoltre sembrava non volesse fermarsi. Non poteva emettere alcun suono o Taylor l'avrebbe sentita e li ci sarebbero stati i veri problemi.

Strinse nei pugni le lenzuola, mentre delle lacrme solcavano il suo volto, dover sopportare tutto ciò senza sostegno del suo ragazzo faceva ancora più male, ma non sapeva come avrebbe potuto prendere tutto ciò, cos' preferiva tenerlo all'oscuro. Dei passi si fecero vicini alla sua camera da letto e per un attimo temette il peggio, perciò trattenne il respiro che rilasciò quando sullo stipite della porta apparirono Lox e Madison, le sue migliore amiche che sapevano di tutto.

Entrarono e, sapendo cosa stesse succedendo, una le andò a stringere la mano, mentre l'altra le spostava i capelli dal viso. Dalila non riuscì a pronunciare neanche mezza parola per ringraziarle che il bambino continuò a scalciare, facendola contorcere. Un gemito le scappò, ma non troppo alto da poter essere udito da Taylor che era sotto la doccia.

Dopo dieci minuti tutto era passato e poté di nuovo respirare e comunicare con gli esseri umani.

-Dal, glielo devi dire. Potrebbe aiutarti col dolore, non è giusto che tu soffra da sola.- disse Madison accarezzandole la spalla scoperta dalla canotta rosa cipria che stava indossando. Lox l'appoggiò e la castana si ritrovò da sola a pensare di poterla farcela anche da sola, ma infondo sapeva che il sostegno di Taylor le sarebbe servito, e doveva rischiare.

-Non è detto che ti butti fuori casa.- disse cercando di sdrammatizzare Lox, ma fece solamente aumentare la sua preoccupazione, che non faceva affatto bene al bambino che aveva esattamente tre mesi e cinque giorni. Sorrise accarezzandoti la pancia che inizia a crescere, ma non eccessivamente. Le sue amiche le dedicarono un sorriso compassionevole.

-Dalila, sono uscito dalla doccia!- urlò Taylor, visto che precedentemente la ragazza gli aveva comunicato che avrebbe fatto anche lei un bel bagno caldo. Inutile dire che Taylor cercò di portarla con se sotto la doccia, ma a Dalila non sembrava il caso, così declinò l'offerta con la scusa delle mestruazione. Anche se in realtà non le arrivavano da un bel pezzo.

La castana guardò con terrore le altre due, che le fecero cenno che quello era il momento adatto per parlare con il ragazzo.

-E se...- la ragazza iniziò con le sue duemila insicurezze e con i suoi duemila dubbi che la fermavano dal dire tutto a quel dolce ragazzo americano. Lox e Madison la fecero ammutolire con degli sguardi agghiaccianti, così la castana si ritrovò costretta a dover prendere quel coraggio che aveva messo da parte.

Si alzò dal caldo letto e si diresse verso la porta chiusa a chiave, si voltò verso le due e nel farlo urtò la libreria attacca al muro da un color giallo non troppo acceso. Cadde un libro che Dalila aveva completamente rimosso dalla sua memoria, il titolo era Non aspettare la notte. Solo quando lo riprese tra le mani tutti i ricordi collegati ad esso tornarono a galla. Aprì la prima pagina e trovò la dedica da parte del ragazzo.

Dalila, per il tuo diciottesimo ho voluto rigarti questo libro perché ricordo quanto tu ami sfogliare le pagine di carta e immergerti nelle parole e navigare in un altro oceano. Spero possa piacerti, sai che non sono molto bravo con i regali, ma voglio che quando prenderai questo libro, se tra noi dovesse finire (cosa che non voglio assolutamente), tra le mani ti ricorderai di quell'idiota incapace con i regali, ma terribilmente sexy.
Con affetto e bandane, Taylor.

Un sorriso si impadronì delle rosee labbra di Dalila che ricordava perfettamente il giorno in cui il suo amato le aveva donato quello splendido libro. Lo aveva letto oltre dieci volte, e non si sarebbe mai stancata di farlo. Quando non poteva vederlo quel libro la faceva sentire come se Taylor fosse al suo fianco.
Riposò quel piccolo ricordo sulla vecchia libreria, aprì la porta, e con coraggio e forza, si diresse verso il bagno. Entrò e notò il castano specchiarsi come era suo solito fare, ridacchiò davanti a quella scena.

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