«Sono Gabriel Novak» disse tendendo la mano a John. «Sono molto felice di conoscervi.»
Dean, vedendo che il padre non stava ricambiando il saluto e stava guardando con evidente schifo il fidanzato di suo fratello (chi avrebbe immaginato che avrebbe usato una perifrasi del genere?), si affrettò a mettersi fra i due stringendo quella mano che veniva ostentatamente ignorata.
«Così tu saresti il famoso Dean-o» lo salutò allegramente l'altro, dandogli anche una pacca sulla spalla. «Sammy mi ha parlato tanto di te.»
«Veramente è Dean» replicò strofinandosi la spalla dolorante.
«Sì, come vuoi. Sai che abbiamo una cosa in comune?»
«E sarebbe?» domandò sospettoso.
«Entrambi abbiamo un fratellino che ci ha superato in altezza.» E indicò Castiel.
Ah, ecco chi era.
«Che cosa hai fatto a mio figlio per fargli cambiare orientamento? L'hai forse obbligato a...?» sbraitò John.
«Papà, per favore...» lo interruppe Dean.
«Le assicuro, signor Winchester, che non l'ho obbligato a far niente» rispose Gabriel freddamente. «Gli ho solo esternato i miei sentimenti e lui ha deciso di ricambiarli. E ora se volete seguirmi alla piscina...» S'incamminò verso una porta a vetri da cui si vedeva il giardino.
«Sam svolge la professione per cui ha studiato tanto» disse Castiel fissando John, «e ha trovato qualcuno che lo ama davvero. Credevo che, come padre, ne sarebbe stato felice, invece sembra arrabbiato.» Scosse la testa con aria perplessa. «Proprio non capisco...»Trovarono Sam a bordo piscina, seduto a un tavolino alle prese con un esercito di pinguini su un vassoio, controllando che tutti avessero il becco rivolto nella stessa direzione. C'era anche un altro vassoio con sopra dei funghi che sembravano quelli dei puffi.
«Vergognati, Sammy» disse Dean, tentando di alleggerire la tensione. «Grande e grosso come sei, giochi ancora con i pupazzetti?»
«Dean!» Sam si alzò per stringerlo in un abbraccio stritola-ossa. «Papà, son... son contento che tu sia venuto.»
«Davvero? Se non ti avessi visto in tv, non credo proprio che mi avresti invitato. Quando avevi intenzione di dirmelo, eh?» domandò acido.
«A dire il vero, è colpa mia» intervenne Gabriel. «Gli ho detto: "È inutile che i tuoi comincino a stappare lo champagne per il nostro fidanzamento, quando siamo ancora in fase di rodaggio."»
«Stappare lo champagne?!» esclamò incredulo John. «Perché mai...»
"Qui ci giochiamo Sammy." Già era andato ad abitare in un altro Stato, tornando comunque a casa per le feste comandate ma se suo padre avesse continuato a comportarsi così, l'avrebbero perso del tutto... «Papà, hai visto che i pinguini sono in realtà delle mozzarelline con delle olive infilzate e... e i funghi sono uova sode, sormontate da metà pomodoro?» sparò Dean a raffica, facendogli vedere il contenuto dei vassoi.
«Li ha fatti Gabriel» disse Sam orgoglioso.
«Siccome sareste stati nostri ospiti, abbiamo voluto preparare qualcosa di speciale.»
«Ma non io ho fatto niente» si schermì Sam.
«Invece sì: hai decorato i funghetti e hai aperto i barattoli delle olive. A volte possono essere così duri!» disse sfarfallando le ciglia e con lo stesso tono che avrebbe usato una donzella appena salvata al suo cavaliere.
«Bah» sbuffò John, «il cibo è fatto per essere mangiato, stare a decorarlo è un'inutile perdita di tempo.»
«L'unica perdita di tempo è stata...» incominciò a dire Sam furioso.
«Che ne direste se, per raffreddare i bollenti spiriti, facessimo un tuffo in piscina?» lo interruppe Gabriel.
«Io ci sto!» esclamò Sam, allontanandosi di scatto dal padre e cominciando a spogliarsi nervosamente.
«D'accordo allora. L'ultimo che si butta dal trampolino è un macaco puzzolente!» declamò Gabriel.
Sam finì di spogliarsi e si lanciò in acqua.
Dean era indeciso se partecipare o no. Il fatto era che si sentiva quasi obbligato a compensare l'assoluta mancanza di cordialità del padre, perciò cominciò a svestirsi, rimanendo in boxer, stava per correre verso il trampolino, quando si ricordò dell'amuleto che gli aveva regalato Sam: non voleva rischiare di perderlo per una stupida gara, così lo tolse e lo posò sul tavolino facendosi battere da Castiel.
"Poco male, non sono l'ultimo" pensò tuffandosi.
Gabriel, infatti, si stava spogliando come se avesse tutto il tempo del mondo, si voltò verso John e gli chiese: «Signor Winchester, non vuole partecipare?»
«Grazie, no» rispose secco stappando una delle bottigliette di birra che erano in un contenitore termico insieme a dei ghiaccioli, sotto il tavolino.
«Come vuole» e scese tranquillamente dalla scaletta.
«Gabriel, hai perso, sei entrato per ultimo» rise Dean.
«Certo che no!» replicò sornione. «Che cosa ho detto? "L'ultimo che si butta dal trampolino." Io sono entrato in acqua con la scaletta, perciò il macaco sei tu, Dean-o.»
Fregato alla grande.
«A me non sembri un macaco puzzolente» gli disse Castiel avvicinandosi e fissandolo con attenzione.
«Grazie, lo apprezzo molto» gli rispose sarcastico.
«Oh, prego.»
Forse avrebbe dovuto dirgli che il suo senso dell'umorismo faceva schifo ma c'era già suo padre che faceva di tutto per rovinare quello che avrebbe potuto essere un allegro sabato che non se la sentì di contribuire a quel massacro. Se la storia fra Sam e Gabriel fosse continuata, ci sarebbe stato tempo più avanti.
Osservando Castiel nuotare gli venne da pensare che se Sam si fosse messo con lui, avrebbe anche potuto capirlo, insomma con quelle labbra carnose, quel fisico asciutto, quella pelle color avorio, quegli occhi blu intenso... invece Gabriel era basso, con il naso lungo e la pancetta.
"Dicono che l'amore sia cieco ma a tutto c'è un limite!"Gabriel si avvicinò nuotando a Sam. «Pasticcino» gli disse a bassa voce, «cerca di non dare troppo peso a quello che dice tuo padre. Mostragli che le sue parole possono ferirti, e non sarai più libero dal biasimo.»
«Tyrion Lannister, giusto?» chiese Sam rammentando una puntata de Il Trono di Spade che avevano visto qualche settimana prima.
«Come vedi mi rifaccio sempre alle fonti migliori» replicò strizzandogli un occhio.
«Cercherò di ricordarlo. Mi dispiace per il suo comportamento...»
«Ehi, pasticcino! Ti assicuro che il mio era anche peggio e poi perché devi dispiacerti tu? Le figuracce dei padri non devono ricadere sui figli.»
Leggermente a disagio, Sam guardò Gabriel allontanarsi sguazzando: ormai si era abituato al suo "stile" ma quel giorno gli sembrava che nuotasse ancora più goffamente del solito o forse gli pareva così perché c'era suo padre che lo stava esaminando e sapeva che ogni suo gesto strano, ogni battuta fuori luogo, ogni chilo di troppo, ogni piuma del suo tatuaggio sarebbero stati giudicati e condannati e solo perché non aveva una doppia X nel suo DNA.Anche Dean stava osservando lo strano modo di nuotare di Gabriel: sembrava che sapesse a malapena reggersi a galla. Ma suo fratello doveva proprio mettersi con un coglione che aveva una super piscina soltanto per vantarsi? Però pensandoci, potevano aver comprato quella casa insieme oppure Gabriel aveva fatto costruire la piscina per far felice Sam...
Più tardi gliel'avrebbe chiesto.
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Tu, la cosa più importante
FanficSam e Gabriel hanno scoperto di amarsi ma diversi ostacoli metteranno alla prova il loro amore.