Capitolo decimo

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Decisa a dare una svolta decisiva alla mia vita torno sui miei passi e, per fortuna, il musicista è ancora là. Ma non è più quello moro e strafottente. E' un altro. Diverso. Tanto per cominciare è biondo. E bellissimo. Mi arresto sul marciapiede dall'altra parte della strada ad osservarlo. Ha un'aria più matura e affidabile, pur essendo molto giovane. Ha appena attaccato una canzone di Passenger, lo ascolto estasiata: è davvero bravo. Più bravo di quell'altro. Lo studio con attenzione, non riesco a distogliere lo sguardo: la sua mano sembra un prolungamento della tastiera della chitarra, le sue dita sfiorano le corde di metallo facendo acrobazie. Il suono è pulito e perfetto. Noto un gruppetto di gente che ascolta. Gli va decisamente meglio che a quell'altro.

Attraverso e mi nascondo tra la folla, ma lui ad un certo punto s'accorge di me e mi sorride. Sorride a me. Oh mamma. E' un sorriso pulito e per nulla volgare come quello del ragazzo dei giorni scorsi, che mi spinge ad aprirmi come sapesse che voglio qualcosa da lui.

Quando termina l'esecuzione del brano appoggia la chitarra al muro del palazzo e si sgranchisce. La gente fa per andarsene mentre io, mio malgrado mi avvicino.

- Sei bravo - commento.

- Grazie - mi sorride di nuovo, cordiale. Sento che è sincero. Osservo che non fuma per ammazzare il tempo come tanti musicisti che incontro nei backstage o ai ritrovi mondani, si limita a dondolare sulle scarpe da tennis con le mani in tasca e ad osservare la gente che passa.

- Non suoni più? - domando.

- Mi riposo per cinque minuti.

Stiamo zitti per un po', non mi decido a chiedergli quello di cui ho bisogno.

- Senti, come ti chiami? - dico alla fine.

- Nat.

Gli osservo la mano sinistra arrossendo e noto che porta la fede. Caspita, è giovanissimo e già sposato! Lui nota la direzione del mio sguardo e sorride ancora di più.

- Se è per quello, ho anche un figlio - ridacchia.

Arrossisco come una mela matura. - Scusa - dico imbarazzata.

Si schernisce con la mano. - Figurati.

- Perché suoni qui oggi? Gli altri giorni c'era un altro musicista.

Si appoggia al muro con una gamba piegata. Sembra la naturalezza fatta persona.

- Sì, infatti lo sostituisco. Diciamo che ho perso una scommessa e questo è il pegno.

Strabuzzo gli occhi e mi scappa una risata. - E cos'hai scommesso?

Ridacchia anche lui. - Questo non posso dirtelo.

Resto ammutolita. Poi quando riprendo la favella, mi decido a porgergli la fatidica domanda.

- Senti - inizio muovendomi come sui carboni ardenti. - Sono una stilista e anch'io ho preso degli... impegni con qualcuno... che mi ha spinto a mettere il mio tempo a disposizione di chi ne ha bisogno. Fare del volontariato, intendo. Dispensare consigli sulla moda, e possibilmente a delle ragazze. Immagino che incontri tanta gente nel lavoro che fai... ecco, se vieni a conoscenza di un'associazione per minorenni o qualcosa del genere, m'informeresti? - E gli allungo il mio biglietto da visita.

Ommiodio come mi sono spiegata malePenserà che sono tutta matta.

Ma lui mi ha ascoltato attento, senza fare una piega, senza scomporsi. Anzi, continua a sorridermi gentile. 

- Riassumendo, cerchi un'attività di volontariato, possibilmente per ragazze, dove vogliano una stilista.

Al mio sì di conferma, lui aggiunge: - Interessante, - e piega la testa in maniera lenta, sensuale. Assolutamente non riesco a staccare gli occhi. Mi accorgo che è di una bellezza sconcertante. Per fortuna sono abituata a trattare con vip e attori perché faccio fatica a non restare folgorata. Se Ruben mi vedesse ora, passerei seri problemi.

- Appena so qualcosa ti faccio sapere - dice scoccando un'occhiata al biglietto da visita che tiene in mano. Se lo ficca in tasca. Poi mi allunga la mano e gliela stringo.

- Piacere, Carol Becker.

- Natanaele Sforza.

L'ho già visto da qualche parte, penso. Ma non riesco a mettere a fuoco dove.

- Ci si vede allora - gli dico.

E quando mi allontano, mi pare di avere appena parlato con un angelo.


SPAZIO AUTRICE

Salve care lettrici, intanto mi scuso per il ritardo nell'aggiornamento e per la brevità di questo capitolo. Piuttosto che non pubblicare, ho preferito postare un altra parte della storia. La novità è che è un CROSSOVER, vediamo se indovinate con quale altro mio romanzo :-)

La storia la sto scrivendo man mano, i rallentamenti dipendono da questo.

Infine vi domando una cosa: quanti di voi hanno Instagram? Mi piacerebbe proporvi di condividere sui vostri social (pensavo appunto a Instagram, ma anche Facebook o altri) le copertine delle mie opere che più preferite. In cambio, tra tutte quelle che lo faranno, ne sceglierò qualcuna (non so ancora se 1, 2, 3...) da pubblicizzare sui miei canali. Questo perché il traguardo che ho ottenuto pubblicando i miei romanzi su Amazon e ora con Rizzoli è tutto merito vostro, di voi lettrici che mi avete sempre sostenuto e accompagnato lungo i miei passi. Ovviamente è solo un'idea per ora, attendo che cosa ne pensate, a presto! Bacissimi!

Elisabetta


Il mio adorabile dilemmaWhere stories live. Discover now