4. Be careful

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Sistemò il colletto della sua camicia bianca, prima di guardarsi allo specchio ed aggiustarsi il ciuffo per l'ultima volta. Spruzzò il suo Bleu de Chanel sul corpo ed uscì infine dalla sua camera.

-Io vado- disse, quando fu al piano di sotto, rivolgendosi agli amici che erano sul divano.

-Attento- lo avvisò Fletcher.

Lui si girò appena sentì quella parola, poi fece un sorrisino.

-Non c'è bisogno di dirlo-

Prese le chiavi della sua macchina sul mobile, dopodiché uscì di casa, chiudendo la porta alle sue spalle. Entrò in fretta nella sua Maserati e partì per il Club Monroe. Dopo dieci minuti uscì; sbatté la porta e si avviò verso l'entrata del locale.

-Ehi amico- lo salutò il buttafuori.

Lui alzò il mento in segno di saluto ed entrò all'interno del locale, dirigendosi poi verso il bar.

-Un tris di vodka- ordinò al ragazzo che era dietro il bancone.

Proprio nel momento in cui il bicchiere gli venne posto davanti, una figura si sedette al suo fianco.

-Qualcosa di forte- disse quest'ultimo al barman, il quale annuì immediatamente.

Restò in silenzio, fin quando bevve quel piccolo shot. Posò il bicchierino sul bancone, producendo un rumore quasi inaudibile a causa della musica troppo alta che rimbombava nelle loro orecchie.

-Andiamo fuori- suggerì il biondo, alzandosi.

Il castano fu d'accordo, così -dopo aver posato due banconote da cinque dollari lì sopra- camminarono fino all'uscita.

-Prova a chiamare di nuovo mia sorella e sei morto- lo minacciò sottovoce, mentre gli si avvicinò ed afferrò il collo della sua camicia.

Dopo qualche secondo lo lasciò.

-Che c'è? Difendi la tua piccola sorellina?- rise l'altro, beffardo.

Louis strinse i pugni, facendo diventare bianche le nocche delle sue mani, poi chiuse gli occhi e respirò profondamente. Riaprì poco dopo le sue palpebre e subito tirò un pugno sulla faccia del ragazzo che aveva di fronte. Quest'ultimo posò per qualche secondo la sua mano destra sul naso, che iniziò a gocciolare di sangue, poi fece la stessa mossa del castano.

-Portami quello che devi portarmi- ringhiò all'orecchio di Justin.

-E lascia stare mia sorella- concluse.

Dopo aver detto ciò, si girò ed andò via, ma il biondino lo fermò, chiamandolo.

Allora Louis si girò.

-Cosa vuoi?- gli chiese.

-Sophia sa che il fidanzato di Emily è con me?- domandò lui.

-No, non lo sa, ma sta avviando le sue ricerche- lo avvisò.

-Quindi meglio se ti muovi a portarmi tutto- continuò.

-Se lasci passare tempo, ti scoprirà- gli disse.

-Io ti ho avvisato, poi... se vuoi la guerra, io ci sto-

Fece un piccolo occhiolino e si girò, prendendo dalla sua tasca il pacchetto di sigarette, pronto ad accenderne una.

...

La tazza che aveva tra le mani fumava, mentre lei era intenta a soffiare verso il liquido che c'era al suo interno. Proprio in quel momento sentì il rumore delle chiavi che giravano nella serratura, per poi vedere suo fratello entrare dalla porta principale.

-Ancora qui?- le chiese lui, togliendo il giubbotto e poggiandolo sull'attaccapanni.

-Un po' di camomilla non fa male a nessuno- rispose lei, bevendo finalmente un po' di quella bevanda giallognola.

-Come mai stai bevendo la camomilla?- si sedette sul divano, di fianco a lei.

-Un po' nervosa- gli disse.

Louis posò il suo braccio intorno alle spalle di Sophia, poi la strinse leggermente, schioccando un piccolo bacio sulla sua tempia.

-Andrà tutto bene- le sussurrò.

...

•the next morning•

I suoi occhi si aprirono a causa di qualche rumore che risaltò al suo orecchio. Portò la sua mano destra davanti la bocca ed emise un piccolo sbadiglio, poi si alzò a metà busto sul letto. Prese il cellulare che era sul suo comodino e vide l'orario: 9:45. Scese dal letto e scelse i vestiti da indossare per quella giornata. Prese dall'armadio un pantalone nero a vita alta ed una felpa grigia con il cappuccio.

Indossò il tutto dopo aver fatto una doccia, poi scese giù, dove salutò suo fratello ed i ragazzi, ed andò in cucina a bere un caffè

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Indossò il tutto dopo aver fatto una doccia, poi scese giù, dove salutò suo fratello ed i ragazzi, ed andò in cucina a bere un caffè.

Dopo ciò, andò a sedersi sul divano -di fianco a Davis- , con l'intenzione di guardare un po' di tv.

-Allora? Avete informazioni su ciò che ho chiesto?- domandò al ragazzo, voltando il capo verso di lui.

Proprio nel momento in cui il moro stava per parlare, Louis uscì dalla cucina e rispose al suo posto.

-No, purtroppo non hanno trovato ancora nulla- disse, accomodandosi sulla poltrona.

-In realtà...- Davis stava per finire di parlare, ma ancora una volta il fratello di Devil lo interruppe.

-In realtà gliel'ho chiesto proprio cinque minuti prima che tu scendessi- fece un piccolo sorriso e rivolse uno sguardo fulmineo al ragazzo che aveva di fronte.

-Sì, è vero- rispose cupamente quest'ultimo, avendo capito cosa intendeva l'altro.

Il cellulare di Devil squillò in quel momento, indicando un messaggio da parte di Jacob.

From Jacob:
Baby, stasera sii pronta verso le 10. Passo a prenderti con la macchina.
Xx

Lei alzò gli occhi al cielo, infastidita dal fatto che quel ragazzo desse sempre tutto per scontato, senza nemmeno chiederle se voleva uscire o meno.

To Jacob:
Smettila di essere così irritante. E se non volessi uscire?

From Jacob:
È un obbligo, piccolina.
Xx

To Jacob:
Delle volte sai essere più irritante di mio fratello. A stasera.

From Jacob:
Sii gentile stasera con me, mi raccomando.

To Jacob:
Io gentile? Hahahahahahah, credo tu abbia sbagliato persona.
Xx

•At the same time•

To Isabelle:
Baby, stasera sii pronta per le 10, vengo a prenderti con la macchina.
Xx

From Isabelle:
Ricevuto, piccolo.

Devil || Justin Bieber Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora