Capitolo 7

25 5 0
                                    

Avevo avuto davanti fino a poco prima l'uomo che avrei presentato a mia madre, se fosse andato tutto bene, ma, in quel momento, il solo immaginarlo rendeva tutto così strano e complicato. Mi diedi della stupida per non aver associato la foto del sito alla sua persona istantaneamente, eppure il vago sospetto mi era passato per la mente, ma in modo così fulmineo che avevo dato per scontato che non potesse essere vero. Però era inutile rimuginare su quello che ormai era passato, l'importante da quel momento in poi era vedere oggettivamente i fatti prima di prendere una decisione, sedersi davanti ad una cioccolata calda e pensarci su, pesare con calma le opzion-

Sbattei il pugno sulla scrivania accompagnando il rumore ad un verso di frustrazione. Avevo seguito alla lettera il mio ragionamento... bhe magari avevo preso un tè caldo e non avevo riflettuto per nulla, però sapevo che i fatti erano chiari: se avessi continuato a scrivere a quella persona lo avrei fatto perfettamente cosciente di chi avrebbe ricevuto il messaggio.

Sentivo una gran fame, come tutte le volte che, facendo rientro, mangiavo solo un misero panino a pranzo oppure un trancio di pizza, e ciò non aiutava la mia lotta interiore. Volevo chiudere quella faccenda sparendo come un fantasma per un fattore egoistico che mi imponeva di cercarmi una strada più semplice. Trovavo semplicemente innaturale cercare informazioni personali su qualcuno, con cui avevo già parlato, fingendomi un'altra. Magari sarebbe stato un po' più lecito se ero sicura della mia scelta, che fosse l'uomo che cercavo per mia madre, ma non potevo saperlo, quindi mi pareva solo di star architettando una grande presa in giro. Battevo le unghie macchiate da smalto argenteo sul tappetino del mouse, mordendomi il labbro, mentre guardavo lo schermo del computer con la pagina principale del sito di incontri aperta, senza ancora i dati di accesso di mia madre inseriti. Lei non era in casa. Lavorava come cassiera in un centro commerciale e, quando aveva il turno la mattina, pranzava lì e faceva una scappata a casa per poi uscire di nuovo per fare compere, stare con mia nonna, uscire con la sua cotta di turno, oppure vedersi con le sue amiche, il ché succedeva circa ogni due settimane. In ogni caso non avevo troppo tempo a disposizione prima che tornasse, quindi potevo accedere in quel momento oppure aspettare il giorno dopo. Iniziò a frullarmi per la testa che, in fondo, non stavo facendo nulla di male, che volevo raggiungere un fine lodevole e che, se l'avessi conosciuto meglio, avrei capito come comportarmi.

Mi basterà ancora una conversazione, pensai, solo qualche altra parola.

Misi una canzone a volume basso e feci il mio ingresso sul sito come HappyBetta.

HappyBetta : Sai che non so affatto cosa voglia dire xoxo?

Avevo dato un rapido sguardo alla fine della conversazione del giorno prima e mi fu naturale usare il dubbio che avevo avuto su quella sorta di messaggio in codice per rompere il ghiaccio sulla mia imbarazzante chiusura di discorso. Notai che il messaggio gli fosse arrivato, ma lui non era collegato al sito, così decisi di non occupare il mio tempo solo con l'attesa e continuare la mia ricerca verso altri fronti.

Vidi nuovi messaggi da parte di altri uomini, arrivati tra l'una di notte e le tre del pomeriggio. Alcuni proponevano subito un incontro, altri mi facevano domande per sapere più sul mio conto e altri ancora mandavano solo un saluto. Decisi di guardare tutti i profili, mentre ciondolavo con la testa a ritmo di musica, nemmeno del tutto conscia di quando avessi iniziato a farlo. A quelli che mi avevano chiesto di incontrarci dissi che fosse troppo presto, non li conoscevo neppure e poi, se dovevo essere sincera, non mi era piaciuto che fossero arrivati subito al sodo. Per quanto riguardava gli altri, risposi genericamente a domande e ricambiai i saluti in attesa di una conversazione interessante o semplicemente qualcuno che continuasse a scrivermi. Lo fece un uomo con i capelli nero corvino, naso adunco e guance lievemente incavate, intraprendendo un discorso apparentemente profondo, ma molto ripetitivo sull'amore, le scelte della vita e il suo passato con donne che lo avevano abbandonato. Ero un po' assonnata, mentre masticavo senza ritegno la cannuccia con cui avevo bevuto, anche se non era esattamente normale usarla per il tè caldo, ma non mi importava... quando ne avevo la possibilità lo facevo con qualunque bibita. Un'altra persona si interessò alla mia presenza e mi scrisse, iniziando a parlare dei suoi interessi, del tempo, del più e del meno. Portai avanti le due conversazioni in maniera poco convinta e leggermente annoiata, finché, guardando l'ennesimo messaggio, mi accorsi che Evan.S aveva risposto e improvvisamente la mia attenzione si rivolse a lui. Andai freneticamente a leggere, mollando la cannuccia e asciugandomi le labbra leggermente umide.

Forgotten LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora