※ 1 ※

90 10 10
                                    

※※※

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

※※※

Per l'ennesima volta, per l'ennesima volta assistetti a quel gesto ormai quotidiano a cui né io né i miei compagni sembravamo dare più peso, eppure, sopra i nostri sguardi bassi quella scena di ripeteva più e più volte incontrastata, quasi monotonamente.

"Se ti ritrovo un'altra volta in questo posto a fare il teppista conto i miei uomini, sappi che la tua vita sarà finita." Disse quell'uomo con voce fredda, quasi glaciale, contro il ragazzo se non suo figlio.

"Siamo intesi?" Asserì quest'ultimo alzando il tono di voce a cui l'altro non poté fare a meno che rispondere con un cenno a testa bassa mentre si prendeva un'altra scalpellata, prima d'essere lasciato finalmente libero dallo sguardo ammonitore del padre.

"Hyungwon, una volta che la nostra compagna militare sarà iniziata, sappi che non avrai vita semplice. Ti trascinerò in esercito, volente o nolente."

"Come faccio a non saperlo, se continui a ripetermelo mille volte?" Rispose con un filo di voce. Non era la prima volta che veniva ridicolizzato così davanti tutti i presenti e malcapitati da parte dell'imperatore, che era costretto a ritenere come un familiare.

Il sovrano richiamò i suoi e si congedò lanciando, adesso verso noi sei, degli sguardi non troppo amichevoli.

Mi assicurai di avere campo libero prima di potermi avvicinare a Hyungwon, poggiai una mano sulla sia spalla.

"Ehi, è tutti a posto?" Chiesi.

Lui si voltò verso di me, nascondendo il viso tra l'incavo della mia spalla e con un filo di voce mi rispose "Va tutto bene, non preoccuparti... solo, fammi rimanere così ancora per un po'."

Iniziai ad accarezzargli dolcemente quei capelli così morbidi e scuri, che con i miei formavano un contrasto incantevole.

"Bene, piccioncini!" C'interruppe Wonho, guardandoci a braccia conserte.

"Se non vi dispiace, noi andiamo." Continuò Kihyun "...e vedete di non fare tardi, fra non molto scatterà il coprifuoco."

Il coprifuoco! Me n'ero completamente dimenticato! Da quando ha avuto inizio questa maledetta dittatura ogni nostro singolo passo è controllato da quell'uomo, Chae.
La città ormai è costretta fra mura, gli scambi commerciali si stati pressoché interrotti e per questo la città s'è impoverita in modo significativo. Il nostro mondo non è diventato altro che un'immensa prigione a cui noi miserabili sudditi è stato negato qualsiasi diritto.

Ma io, in cuor mio, trovo una forza in un mio desiderio remoto che ormai è diventato quello di riuscire a fuggire, infrangere le barriere e portare via con me Hyungwon, far perdere le nostre tracce e vivere una vita felice.
Lo ammetto a me stesso, ho sempre avuto questa specie di cotta nei suoi confronti, lo considero quasi come un innocuo cucciolo bisognoso d'attenzioni e di cure, sono completamente rapito da lui, sotto ogni aspetto.
Diamine! Ma che vado a pensare! Come se Hyungwon fosse mai disposto ad accettare una risposta del genere del genere da una persona come me, ridicolo. Starò delirando.

"Beh, allora io vado." Torno in me, notando che Hyungwon s'era appena allontanato da me ed aveva iniziato a fissarmi con aria preoccupata.

"Dimmi che starai bene." Insistetti.

Mi sorrise ma ero certo che fosse uno dei suoi tanti sorrisi finti, di quelli che fa per non farmi preoccupare.
Sbuffai e prima di poter dire altro mi sentii tirare va da Jooheon.

"Eh insomma! Ci farai fare tardi, vuoi che ti lasci qui!?"

"Scusatemi tanto! A domani, Hyunhyun!" e raggiunsi gli altri, con la tristezza ed il rimorso di dover lasciare solo Hyungwon, in quanto abitasse dall'altra parte del villaggio.
Avrei voluto passare ancora più tempo con lui.

Io e gli altri sei membri del Clan eravamo abituati a tornare a casa insieme, dato che abitavamo più o meno tutti nello stesso quartiere scalcinato, di certo non uno dei migliori, un posto che ovviamente non sarebbe mai potuto essere all'altezza del nostro amico.

Appena arrivato a casa mi sfilai di dosso gli stivali che buttai in un angolo dell'ingresso, salutai velocemente i miei, corsi su per le scale fino a raggiungere la mia stanza che più che altro era la mansarda.
Mi sbattei la porta dietro le spalle, incurante del fatto che sarebbe potuta cadere da un momento all'altro a causa dell'eccessiva forza.
Saltai sul letto che scricchiolò a sua volta sotto il mio peso, afferrai le cuffie e chiusi gli occhi appena partì una delle mie canzoni preferite.
La musica era l'unica cosa che riusciva a farmi tranquillizzare, era come una specie di droga.

Pian piano iniziai a cullarmi tra le braccia di Morfeo, facendo scivolare via tutti i miei problemi, lasciando spazio solo ai sogni.

※ ※ ※

Annyeong~ 💕 dopo varie minacce della cara Taetae_127  ho finalmente iniziato a pubblicare questa bella storia... abbiate pietà di me! ><
*Va a nascondersi dentro l'armadio.*

〉I'm all into you|lmy+chw〈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora