Ritorno a Pompei

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                                                              8 anni dopo

Avevano pensato a lungo se tornare o meno nella città dove tutto era iniziato...

Avevano pensato a lungo, ma, alla fine, avevano deciso di rivedere Pompei, di rivedere la città dove si erano conosciuti.

Harry, ormai vicino ai quarant'anni e Louis, che aveva superato di gran lunga la ventina,
erano arrivati a Pompei un giorno di fine giugno e avevano preso alloggio in una locanda appena costruita, edificata con i soldi che l'impero aveva fornito a chi aveva accettato di creare nuove attività nella città vittima dell'eruzione di otto anni prima.

I due uomini avevano deciso di fermarsi un paio di settimane, non di più e di rivedere i luoghi che avevano caratterizzato la loro vita precedente.

" Passerotto, hai finito di mettere a posto i tuoi vestiti?" chiese Harry, uscendo dal bagno annesso alla camera.

" Sì " rispose il ragazzo, finendo di sistemare sul letto la sua trottola e la sua bambola.

" Ma hai portato anche loro?" domandò il riccio, abbracciandolo da dietro e posandogli un bacio fra i capelli.

" Certo, avrebbero sentito la mia mancanza" cinguettò, imitando la voce che aveva quando era più giovane.

Harry sorrise e gli baciò il collo...gli mancava il Louis così bambino, ma sapeva che, sotto il suo essere diventato uomo, si nascondeva ancora il suo piccolo passerotto.

I due uomini, vestiti elegantemente, uscirono poco dopo dalla locanda e si avviarono per le vie di Pompei.

Ovunque si guardasse si scorgevano ancora i segni che aveva lasciato l'eruzione del Vesuvio.

Molti edifici erano crollati su se stessi e pochi erano stati ricostruiti, le strade erano dissestate e piene di avvallamenti e i negozi aperti erano davvero in numero minimo.

Passarono vicino alla piazza in cui Harry aveva avuto la propria attività da banchiere e la trovarono pressoché deserta.

Anche la villa in cui l'uomo era vissuto era completamente distrutta e solo parte delle mura di cinta erano rimaste in piedi.

Più ci si avvicinava alla zona in cui Louis aveva lavorato, più nel giovane dagli occhi blu cresceva l'angoscia.

Aveva paura di rivedere il forno, aveva paura di ricordare quella che era stata la sua vita....

I due sbucarono nella via in cui era collocato il panificio e si bloccarono stupiti.

L'attività era ancora aperta e l'edificio che l'ospitava, seppur lesionato, era ancora in piedi.

" Harry, non avviciniamoci, magari il mio vecchio padrone mi vede e mi riconosce..." balbettò Louis.

" Amore, è impossibile che quel bastardo sia ancora vivo...vedrai che l'attività sarà stata rilevata da qualcun altro!" rispose il riccio.

Tuttavia le parole del banchiere non furono veritiere, infatti dal negozio uscì il vecchio padrone di Louis che, non appena voltò il viso verso di loro, si bloccò di colpo, corrugando la fronte.

Fu un attimo e ciò che Louis temeva avvenne...

" Tu sei uno dei miei schiavi! Tu sei Louis, uno dei miei schiavi che è scappato durante l'eruzione del Vesuvio!" urlò l'uomo avvicinandosi.

Il ragazzo dagli occhi blu si strinse al corpo del suo compagno e, come prevedibile, iniziò a tremare.

" Come osa dire una cosa del genere del mio fidanzato, un rispettabile cittadino di Napoli e dell'impero?" sibilò Harry a muso duro fronteggiando l'uomo, più basso di lui di almeno trenta centimetri.

Ritorno a Pompei ( sequel di Pompei )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora