Primo capitolo

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Le note della Sonata al chiaro di luna, o meglio Quasi una fantasia, di Beethoven aleggiavano limpide nell'aria. La stanza era pervasa da quella sinfonia suonata magistralmente. Dei timidi raggi di sole filtravano attraverso le leggere tende e dei rivoli di vento s'infiltravano dalla finestra semiaperta rinfrescando l'ambiente. Era presente un ragazzo castano seduto al pianoforte, che faceva quasi volare le mani sullo strumento ed aveva gli occhi chiusi, a bearsi di quella melodia. Pareva che le sue dita accarezzassero i tasti da quanto i suoi tocchi erano lievi, come quelli di un musicista esperto il quale non ha bisogno di sforzarsi per creare un'armonia perfetta.

Comunque, in quel momento di assoluta pace niente importava.

Fino a quando tutti questi buoni propositi vennero interrotti bruscamente dal rumore squillante del campanello, che spezzò l'incantesimo creatosi e di conseguenza il religioso silenzio che pervadeva la casa. E che diede leggermente ai nervi ad un certo musicista di nostra conoscenza, il quale si avviò di malavoglia ad aprire dopo aver capito che chi stava fuori non se ne sarebbe andato.

-Chi... no-
Richiuse, o meglio sbatté, subito la porta quando vide la persona che aspettava dall'altra parte. Quello non era sicuramente il momento di disturbare e lui non voleva essere disturbato. Soprattutto da lui.

Dall'altra parte, invece, il sopracitato, chiuso fuori, non sapeva se innervosirsi o al contrario impensierirsi, così bussò più volte, finché non gli venne aperto di nuovo.

-Pare che alla fine tu ti sia arreso, non potevi resistermi per molto dopotutto- si vantò l'albino. Al che l'altro sbuffò infastidito, chiedendosi per quale assurdo motivo fosse lì.

-Non farti strane idee, sto ancora valutando di sbatterti di nuovo la porta in faccia...comunque dato che sei qui ci sarà un motivo, spero-

-Come sarebbe a dire? Seppur mi diverta molto infastidirti sono venuto perché mi ha chiamato Eliza- Adesso aveva colto l'attenzione del musicista, che era diventato all'improvviso sorpreso.

-Forse allora sei arrivato presto, perché lei è uscita ed al momento non è in casa- spiegò poi sovrappensiero, per tornare subito dopo all'espressione infastidita -Aspettala dentro, è meglio- borbottò prima di lasciarlo entrare e successivamente dirigersi verso la stanza dove si trovava prima.

Lo seguì a ruota pure il Magnifico, non sapendo che fare.

TO BE CONTINUED...

Spazio dell'autrice
Ollie: Ehi!
Non lamentarti, l'hai detto tu che questa volta non centravi.
Ollie: ...
Comunque piacere di conoscervi, io sono Bebe la Magnifica, mentre l'altra è Ollie.
Ollie: Non l'avevano capito...
Passando al capitolo, mi dispiace di averlo fatto così corto: ho finito la fiction, ma dato che è lunga circa quattro pagine aggiornerò poco alla volta molto spesso.
Ollie: Non potevi proprio concludere diversamente, vero?
Esatto. Inoltre spero che vi sia piaciuto l'inizio, mi sto ansiando molto perché non so se l'avete apprezzata.

Lo leggo nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora