Capitolo 37

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"Ci vorrà solo un minuto." assicurò Hiroji. Passò il disinfettante sulla ferita di Jan, che strinse i denti senza emettere un solo lamento. Hiroji cercò di essere il più delicato possibile, attento a non fargli più male del necessario. Il suo tocco era leggero e sicuro, si capiva che, nonostante la giovane età, era un medico esperto.
"Ecco fatto, come promesso!"

Jan cercò di nascondere una smorfia di dolore.

"Era davvero una brutta ferita. Chi ti ha curato è stato bravo, ti rimarrà solo una lunga cicatrice. Ma dicono che le cicatrici rendano gli uomini più interessanti."

"Hanno più storie da raccontare." scherzò Jan. Hiroji rispose con un sorriso compiaciuto. Jan si sorprese, nuovamente, a fissarlo, e si affrettò a distogliere lo sguardo. Hiroji aveva un viso particolare. La pelle, liscissima, rendeva difficile definirne l'età, ma doveva essere poco più grande di lui. Gli occhi neri avevano una piccola pagliuzza dorata all'interno, che li rendeva unici. Erano intensi, espressivi e penetranti. Proprio in mezzo alle sopracciglia, una cicatrice piuttosto profonda solcava parte dell'ampia fronte, altrimenti priva di imperfezioni. Hiroji si accorse che Jan la stava fissando e, a disagio, si allontanò leggermente.

"Hai ragione, ogni cicatrice ha la sua storia." disse mentre riordinava frettolosamente le sue cose. Jan si rimproverò per averlo indispettito.

"Ora devo andare, ci vediamo questa sera per il controllo."

Jan gli fece un cenno con la mano e lo guardò allontanarsi.

Appena fuori dall'infermeria, Hiroji si imbattè in Harry. Rimase per un attimo sorpreso, poi si scusò con garbo.

"Perdonami, credo di dovermi ancora abituare al fatto che voi siate così... uguali! Non ci sono molti gemelli, da dove vengo io."

Harry fece finta di offendersi e strabuzzò gli occhi. "Ma come, non distingui il mio fascino carismatico e la mia sfolgorante bellezza? Tutte doti personali, nulla a che vedere con quell'altro!" alzò il pollice, indicando l'infermeria.

"Hai ragione" Hiroji alzò le mani ", colpa mia, la differenza è evidente!"

"Mi dispiace però, tutto questo popò di ragazzo ha il cuore già impegnato!"

"Oh beh, mi il mondo si dovrà accontentare del mezzo fascino di tuo fratello, allora!"

Harry sogghignò "Forse il mondo dovrà rinunciare anche a lui!"

Hiroji lo salutò scusandosi, doveva visitare altri pazienti ed era già in ritardo. Harry lo osservò attentamente, poi lo salutò a sua volta. Un sorrisetto divertito gli si dipinse sul viso.





Ileene si rigirò nervosamente nel letto. Il piede ingessato che la obbligava ancora a letto le dava prurito e le faceva anche un po' male, le costole fratturate le procuravano ancora delle fitte di dolore lancinante nel petto. Era ormai trascorso qualche giorno dall'operazione. I medici le avevano detto che aveva un polmone perforato e diverse brutte contusioni, oltre ad una frattura al naso. Fara le aveva portato uno specchio e aveva visto che il volto era ancora gonfio e tumefatto. Aveva un occhio violaceo che le pulsava continuamente, infastidendola. Era orrenda. L'idea che Toby la vedesse in quello stato la metteva a disagio, anche se a lui sembrava non importare molto. Quando si erano visti, lei era scoppiata a piangere. Era certa che non sarebbe mai più riuscita ad incontrarlo, invece rivedere i suoi occhi, il suo dolce viso, le aveva riempito il cuore di una gioia mai conosciuta. Il suo Toby. Si erano abbracciati a lungo, lui le aveva continuato a ripetere quanto fosse felice che fosse viva. Le aveva detto che credeva non sarebbe più tornata ormai. Invece lei era lì, finalmente erano di nuovo insieme.

Rebel - Risorta dalle ceneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora