Revisionato
È da settimane che rifletto su come avrebbe fatto quel ragazzo, di cui non ricordo il nome abbia fatto a mettere al tappeto i miei tre assalitori.
Ricordo di non aver sentito rumori di lotta e avrò tenuto gli occhi chiusi al massimo per pochi minuti.
Come avrà fatto? <<È un vampiro e ora sono diventata la sua preda. Mi farà sua quando meno me lo aspetto.>>
Per quanto ami tutto quel che riguarda il fantasy e il paranormale so benissimo che niente di tutto quello può essere reale.
Quindi l'unica opzione che mi resta è...
<<Ok, non me ne resta neanche una.>>"Alisia, sei sveglia?"
Volto la testa verso il comodino alla mia destra prima di rispondere a mia madre: perché mai mi vuole sveglia alle sette di mattina?
Io sono ancora in vacanza.
Fingo di dormire, anche se è da troppo tempo che fatico a dormire. Un sano riposino mi farebbe proprio comodo ora.
"Alisia, alzati dal letto che è tardi."
Qualunque cosa io debba fare qui, in questo paese che non mi appartiene non voglio farla.So bene di essere stata io a insistere e permettere a mia madre di avere la promozione che ci ha portate qui, ma questo non vuol dire che io ora faccia di tutto per integrarmi il prima possibile.
O almeno, non lo farò oggi.
Mi copro la testa con le lenzuola leggere.
"Smettila di fare la bambina solo perché a scuola non avrai Chiara con te." le sento dire da davanti la porta.
È vero che la mia migliore amica mi manca, ma cosa c'entra adesso?
"Alisia, dannazione! Non vorrai perdere il tuo primo giorno di scuola, vero?"
Perché dovrei perdere il primo giorno di scuola se non è ancora iniziata?Aspetta, ma non è che?
Oh, santa vacchettina!
Oggi inizia la scuola!
Esco velocemente dal letto, senza curarmi della testa che gira come una trottola e vado a sbattere contro lo spigolo del comodino.
E che caspiterina è oggi? La giornata contro di me?
Riesco a lavarmi velocemente e indossare la divisa scolastica che tanto mi ricorda una delle mie saghe più amate ed esco di casa di corsa, senza nemmeno fare colazione.
Mentre aspetto lo schoolbus penso alla mia bella colazione lasciata lì sul tavolo senza che avessi la possibilità di mangiarla e mi piange il cuore.
Quando il pulmino arriva, io ho appena messo le cuffie e fatto partire uno dei miei brani preferiti, che serve per spegnere i pensieri nella mia testa.
Claire de Lune.Mi siedo in una fila centrale, dove i posti sono vuoti. Non conosco nessuno e ho voglia di spegnere il cervello per un po'.
Ovviamente qualcuno non è d'accordo e mi picchetta una spalla.
Mi volto verso la persona che mi sta disturbando e in piedi di fronte a me trovo un paio di occhi blu come il mare calmo scrutare i miei con curiosità e divertimento.E intanto la musica continua ad andare.
Poco dopo mi rendo conto di aver perso entrambe le cuffie perché lo sento dire una frase che assomiglia molto <<forse ora, con le orecchie libere, mi risponderai.>>
Con la testa ancora tra le nuvole mi rendo conto che lui è il ragazzo che ha misteriosamente atterrato tre uomini decisamente più grossi di lui.
Peccato che io non mi ricorda il suo nome.
"Are you really here?"
Scuoto la testa per uscire dalle nuvole e gli rispondo che ci sono."Posso sedermi con te? Quello al tuo fianco è l'ultimo posto libero dello scuolabus."
Mi sposto verso il finestrino per lasciargli il posto.
Cerca di attaccare bottone mentre io rispondo per di più a monosillabi perché sto cercando di ricordarmi il suo nome.
"Alisia, ma era una musica così bella che parlare ora con me è così una tortura?" cerca di ridere e rubando le mie cuffie per sentire il brano che mi sono dimenticata di fermare.
Mi aspetto già la solita domanda su che razza di musica ascolto e chi sarebbe questo <<idiota>> che non sa fare musica, invece mi sorprende e inizia a muovere le mani come se la stesse suonando al pianoforte.
"Ti piace Debussy?"
Il fatto che sappia anche il compositore mi fa sgranare gli occhi e alla mia faccia stupita lui replica scoppiando in una fragorosa risata.
Per un momento dimentico dove sono e la mia storia e sento solo la sua risata fin dentro il cuore, poi lui inizia a parlare e torno alla normalità."Sai, in un certo senso sono costretto a conoscere tutti i compositori dei secoli passati, poiché le basi per i pianisti sono su di loro."
Ma per tutte le moquette degli hotel!
"Tu sei un pianista?" chiedo mentre dentro di me spero che dica di no, altrimenti avrebbe un altro punto della lista del mio uomo ideale, scritta dopo una maratona di film romantici insieme a Chiara, la mia migliore amica.
La sua risposta affermativa mi fa tornare la bambina di un tempo che guardava con ammirazione il mio patrigno che suonava per me il pianoforte.
Cerco di fargli promettere che un giorno mi suonerà qualcosa e dopo la sua promessa torno a essere l'adolescente che realmente sono.Cominciamo a chiacchierare sulla musica fin quando non perdo la testa tra i pensieri della mia vita a Milano e lui deve scuotere il braccio per avvisarmi della fermata davanti alla scuola e dello schoolbus vuoto tranne che per noi.
"Potevi scendere senza aspettarmi. Avrei fatto una delle mie solite figuracce." dico una volta scesi dal mezzo.
"Ti avevo detto di che ci sarei stato se avessi avuto bisogno di me."
Un suo occhiolino blocca ogni mia possibile protesta e ogni mio respiro.Ecco il primo capitolo riscritto!
Che ve ne pare? Si vede la differenza tra la precedente versione e quella nuova?
Quale preferite?
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The Her Saga #1 - The Daughter
FantasySTORIA NON DI DOMINIO PUBBLICO, COME INVECE WATTPAD HA SCRITTO! RIPETO, LA STORIA È SOLO MIA, NON DI DOMINIO PUBBLICO. OVVIAMENTE POTETE LEGGERLA TUTTI, MA I DIRITTI SULLA STORIA SONO MIEI ƤRIMO LIƁRO ƊƐLLA SAƓA "ƬHƐ HƐR" Libro concluso e in revis...