Caro, “amore della mia vita”,
trovo ridicolo scriverti, senza sapere neanche il tuo nome, ma mi sento in dovere di parlarti. Di scriverti quello che provo, ora che lo ricordo ancora. Non me ne volere, ma sono consapevole che presto non ricorderò neanche il mio nome. E così, in un’uggiosa domenica sera, ho deciso di scrivere. Scrivere a quelle poche persone che ricordo ancora. A quelle persone che diventeranno una sottile nebbiolina, una volta che avrò perso. Non essere arrabbiato, sto combattendo, ma so che è tutto vano. Anche questa lettera, è solo una speranza di ricordare questi sentimenti sconvolgenti, una volta che l’avrò riletta. Ed ecco che viene scoperto l’arcano. Non è una lettera per ricordare a te, quanto io immensamente ti ami, ma per ricordare a me, quanto tu sia importante. Una lettera apparentemente inutile, ne sono consapevole. Ma provare certi sentimenti, essendo consapevole che presto non saranno che un lontano ricordo, al pari di un sogno particolarmente realistico, mi getta nello sconforto. So che dovrei essere positivo, c’è ancora una speranza, ma non voglio gettare tutto alle ortiche, una volta che avrò fallito. Nel momento esatto in cui sarò certo che non perderò questi ricordi che conservo gelosamente nel mio cuore, potrò bruciare questo pezzo di carta, ormai ingiallito. Ma fino ad allora… voglio essere completamente sincero. Ti amo, e penso che su questo non ci sia da discutere. Ti ho amato anche quando sembrava inutile farlo. Anche quando tutto era contro noi. Noi, e il nostro amore. Un amore nato dal nulla. Sbocciato dal più profondo disprezzo. E cresciuto, insieme a noi. Maturato, e diventato indissolubile. Indistruttibile. O almeno, l’ho sempre pensato. Ad oggi, non ricordo né il tuo nome, né il colore dei tuoi capelli o occhi. Ma ricordo perfettamente il sorriso che mi nasceva ogni volta che ti guardavo. Ricordo la morbidezza dei tuoi capelli, così soffici da sembrare seta. E i tuoi occhi… oh i tuoi occhi sono quello che mi ricordano ogni giorno che ti amo. Quella sensazione di impotenza e ammirazione quando incrociavo il tuo sguardo. Quello sguardo penetrante e sconquassante. Così unico e all’apparenza gelido, da far fermare il cuore. E la voce. Non ricordo che tonalità abbia la tua voce, ma ricordo le reazione che aveva il mio cuore, e il mio cervello, ogni volta che mi parlavi. La gioia immensa ogni volta che mi sussurravi “ti amo”, e la delusione quando litigavamo. Ah, quelle liti! Probabilmente sono la cosa che mi mancherà di più. Riuscivano a tener vivo il nostro rapporto. E ci ricordavano ogni giorno quanto ci amavamo. Più dei ti amo, più delle coccole mattutine, più delle ore passate a fonderci, più di tutte. Perché ci ricordavano che, nonostante i nostri caratteri diversi, non ci saremo annullati l’un l’altro. Perché ci amavano così come siamo. Tu mi amavi –e spero ami- nonostante il mio disordine cronico, e la mia “sindrome dell’eroe”, e io ti amavo –e amo- nonostante il tuo essere dispotico e melodrammatico. Sì, non negartelo. Ho impresso a fuoco la scena in cui cadi a terra, piagnucolando dal dolore, dopo essere stato ferito da Fierobecco. Fortuna che non sei nato donna! Altrimenti non avresti mai partorito, e avresti privato il mondo della due “regale” discendenza. Si sente il sarcasmo? Bene, perché un po’ allegria ci vuole, non trovi? So che sei spaventato a morte per me, e la cosa mi rattrista e compiace, al tempo stesso. È egoistico, ma sapere che ci tieni così tanto a me, non mi fa rimpiangere le mie scelte. Sarà la sindrome dell’eroe? Probabile.
Mi credi, dopo tutto questo ciarlare, ho ancora voglia di scrivere. Ma so che stai tornando, e che appena mi vedrai fuori dal letto, con lo sguardo concentrato e la fronte aggrottate, mi urlerai contro in tutte le lingue del mondo. E io ne sarei felice, altrochè se lo sarei, ma non voglio farti preoccupare. Sono consapevole di averti fatto rischiare infarti precoci per la tua età. E non te lo meriti, proprio no. Dopotutto, anche io ti amo. Ed è per questo motivo che nasconderò tutto, e mi getterò sotto le coperte. Per te, amore mio. Per te, che sei qui con me. Per te, che spero di poter ricordare. Solo per te.
Sempre tuo, Harry.