Capitolo 18

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Al molo c'era un tramonto bellissimo, ma faceva freddo e avevo una salopette cortissima e il costume bagnato.
Dan mi prese la vita da dietro e mi fece spaventare, e appena vidi che era lui mi misi a ridere arrossendo, perché arrossivo sempre? Odiavo questa mia caratteristica. "Ecco la Charlotte che mi piace" sorrisi, era dolce. "Charlotte" mi prese il viso tra le mani, eliminando ogni spazio che c'era tra i nostri corpi.
"qui dobbiamo mettere in chiaro le cose perché non ci capisco un cazzo io di voi donne." Annuii "Tu non sei stanca? Non sei stanca di continuare a correre e scappare?" "Da cosa?" "Da me, di rischiare di stare con me, di continuare ad arrabbiarti perchè sono un coglione" "oh ma tu non sei un coglione sono io la cretina permalosa, è solo che non riuscivo a fidarmi di te a lasciarmi andare, a provare a vivere veramente e non sapevo se tu mi volevi o se io ti volevo.." Come mi erano uscite queste parole? Con quale forza? Non lo sapevo, ma mi sentivo così a mio agio con lui che non mi importava di nulla. "tu mi vuoi?" La sua voce mi riportò alla realtà; sprofondai nei suoi bellissimi occhi azzurri che riflettevano il tramonto, come potevo non volerlo? "Mi vuoi Charlotte?" "Si" sorrise, fece un sorriso grandissimo e guardò in cielo come per dire 'grazie a Dio!'. "Perchè fai così?" Gli chiesi. "É bello sentirlo; ridillo ti prego." "Ti voglio Dan. Ti voglio ti voglio  ti voglio, ti voglio mille volte." Sorrise "Anche io amore mio." I visi si avvicinarono sempre di più, era meraviglioso quando mi chiamava così, mi sentivo sua, e la cosa mi dava sicurezza e mi piaceva. "Hai mai chiamato un'altra così?" "Così come?" "Amore" "MAI" disse.
"Dan, ma come facciamo? Come facciamo con tutti i nostri amici? Ci giudicheranno." "Sai quanto me ne frega? Gli passerà, noi andiamo lì e glielo diciamo e poi ce ne andiamo via, per due settimane 'che so."
"Ma Margaret?" "Margaret sta bene, ho guardato tra le carte mediche delle studio di mio padre e ha detto che può stare due settimane da sola, sta guarendo bene." "Aspetta. Tuo padre è il dottor.." "Si." Avevo il cuore in subbuglio; troppe informazioni, troppe emozioni stavo vivendo in quella giornata mentre sprofondavo nei suoi occhi azzurri. "Ti va? Ti va si o no?" "Certo." Sorrise. "Ti va di vivere la nostra estate? La più bella che ci sia?" "Ma com..." "Ssshh.. Possiamo, dopo che lo abbiamo detto a tutti, fare due settimane di viaggio, andiamo dove vuoi, con la mia Jeep. Poi passiamo un po' di tempo qua, io mi devo allenare per la regionale e stiamo qui con i nostri amici. Sarà bellissimo, io e te. Lo so, anche per me è strano ma lo possiamo fare, possiamo sconfiggere tutto quanto." Ero felice, felicissima; sorridevo come un'ebete. "Non ci credo, ma è tutto vero?" "Si Charlotte." "Da chi iniziamo? I miei amici o i tuoi? Se lo facciamo lo dobbiamo fare il più presto possibile." "Prima inizierei da qualcos'altro" mi prese per la vita con una mano e con l'altra il viso e mi baciò.

Finalmente quelle labbra che tanto si erano chiamate si erano incontrate incastrandosi tra loro perfettamente, sembravano fatte apposta; mi massaggiava la schiena mentre infilavo le dite nei suoi capelli

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Finalmente quelle labbra che tanto si erano chiamate si erano incontrate incastrandosi tra loro perfettamente, sembravano fatte apposta; mi massaggiava la schiena mentre infilavo le dite nei suoi capelli. Non ci potevo credere, era fatta, finalmente avevo ricevuto il mio premio dopo tante sofferenze. Dopo un bel po' ci staccammo e lo abbracciai fortissimo. Lui rise e sussurrò "ci siamo  riusciti fortissima." Risi e così anche lui, mi staccai dall'abbraccio e guardai il tramonto con lui che mi stringeva forte; tra le sue braccia, mi sentivo finalmente sicura.
"Andiamo?" Dissi io. "Un attimo.." Mi ribaciò spingendo sulla mie labbra in modo più forte, come se volesse assicurarsi che fossero le mie e subito dopo le nostre lingua si toccarono e s'intrecciavano. Il mio cuore batteva all'unisono con il suo e il mio corpo era completamente attaccato a quello di Dan. Mi strinse forte in vita, come se gli sembrasse che volessi scappare ma ero sua, niente e nessuno mi avrebbero fatto allontanare.
Dopo poco procedemmo verso il mio gruppo di amici che stava arrostendo delle salsicce.
"Guarda chi arriva" disse Jack salutando Dan che mi stringeva la mano.
"Vi siete messi insieme?" Disse Nick, annuii, sorrise guardandoci.
Luna mi abbracciò e mi sussurrò "Sono felice per te", Rose invece sembrava un po' infastidita, lei aveva avuto una piccola storia con lui, aveva un debole per Dan, l'aveva baciato e ci aveva perso la verginità; ero anche io un po' gelosa di lei.
Paul la strinse a se, sapeva di Dan e lo odiava.
"Quindi è la lei?" Chiese Jack a Dan, erano amici loro due. "Si" disse Dan guardandomi, non capivo. "In che senso?" Chiesi. "Quella che doveva scaldare il cuore del tuo ragazzo, glielo dicevo che sarebbe arrivata e lui aveva perso le speranze." Sorrisi,al pensiero di Dan disperato senza speranza, era bello essere la sua lei.
Poco dopo arrivò Jason, mi irrigidii e Dan sapendo che non avevamo ancora risolto mi chiese se volevo andarmene, risposi di no.
"Ciao" mi disse "ciao" dissi con le mani conserte.
"Cambiato velocemente eh?" Disse intendendo che stavo con Dan.
"Non ti permet.." Iniziò il mio ragazzo, lo fermai.
"Come sta Michael?" "Non gli ho più parlato." "Ma come?" "È meglio così.." Lo abbracciai, non se lo aspettava.
Dan dopo un po' disse "Charly dobbiamo andare" si vedeva che era un po' geloso.
Jason mi diede un bacio sulla fronte e poi salutai gli altri.
*sulla strada verso gli amici di Dan*
"Cos'è questa tenerezza con Jason?" Chiese "non ti devi preoccupare.." "Perché?.. Aspetta.. Non dirmi che è gey?" "SSSHHH!" "E con Michael.. Oddio!" "SSSH non ridere." Continuò. "Smettila" non smise "Quindi ti sei messa con uno gey?" "vaffan culo."
"dai scusa, ma ammetti che fa un po'.." Mi unii alle sue risate e salii sulla sua schiena continuando a ridere, adoravo come mi faceva sentire.
Arrivammo a casa di Katy, appena ci videro ci fu un silenzio tombale interrotto da..

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