Capitolo 1:

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Ormai non ascoltavo più, era da più di mezz'ora che mia madre mi stava facendo una ramanzina per quel quattro a discipline geometriche.
<Madre... Non credi che sia abbastanza? Posso recuperarla in un attimo> dissi ormai al limite della mia misera pazienza.
<Mayuri, tua figlia ha ragione, si prenderà le sue responsabilità come ha sempre fatto> disse in aggiunta mio padre.
Mia madre sbuffò in un modo poco signorile e se ne andò <Padre, ti ringrazio per il tuo intervento> lui annuì distratto mentre controllava alcuni documenti.
<Con permesso> dissi alzandomi da tavola per andare nella mia camera.
Mi buttai sul letto a fissare il soffitto color panna.
<Domani ci saranno le selezioni> dissi sovrappensiero.
<Andrai non è così?> Disse una voce maschile che proveniva dalla mia porta <fratellone... Non lo so... Può darsi di si> dissi sedendomi e facendo cenno a mio fratello di avvicinarsi.
Eravamo praticamente uguali, tranne per il colore degli occhi.
Io li avevo neri mentre lui azzurri, entrambi avevamo i capelli neri e una carnagione cadaverica come ci faceva sempre notare nostra madre.
Io ho preso quasi tutto da mio padre, dal carattere forte e deciso ai tratti del viso. Mio fratello invece ha preso tutto da nostra madre, dalla facilità nel fare le cose al temperamento imperiale con cui comanda tutti a bacchetta.
Ah giusto... Mi chiamo Kimiko Tetsuro, ho 13 anni e frequento il primo anno dell'istituto Teikou.
Mio fratello di chiama Ruki Tetsuro, ha 17 anni e frequenta il liceo privato Seishin. Lui è il tipico studente perfetto ed ovviamente è il cocco di nostra madre.
Io sono tutto il contrario, faccio ciò che mi va e quasi sempre male e all'ultimo momento, non m'importa di ciò che la gente dice di me, l'unica cosa importante è vincere in qualsiasi caso, cosa che faccio sempre, da quando ne ho memoria non ho mai perso in nulla, in questo caso io sono la cocca di nostro padre e ne vado molto fiera.
Ma ritornando a noi.
L'indomani nella mia scuola ci sarebbero state le selezioni del club di basket, da ciò che si dice in giro saranno squadre miste, anche se so per certo che nessuna ragazza si sognerebbe mai di fare uno sport come il basket, beh tranne me.
<Allora hai deciso?> Disse mio fratello sfogliando uno dei miei libri.
<Credo che farò il provino per playmaker e sennò proverò come Ala piccola.> Dissi nascondendo un sorriso <tu che non ottieni ciò che vuoi? Questa si che mi è nuova> rise lui sdraiandosi sul letto <simpatico> dissi sdraiandomi accanto a lui.
<Forse è meglio se ti vai a preparare, è tardi.> Mi disse lui alzandosi.
<Sei inquieto, prima ti stendi e poi ti alzi, deciditi > dissi con un finto tono di rimprovero.
Lui mi fece una linguaccia e uscì dalla mia camera.
Io tornai a fissare il soffitto e solo dopo una mezz'ora mi alzai per andare a letto.
Dopo essermi lavata e cambiata mi misi sotto le coperte e caddi nel dolce abbraccio di Morfeo.

<Sto odiando questa dannata sveglia!> Urlai contro quel dannato aggeggio.
Mi alzai sbuffando e mi diressi in bagno. Mi lavai velocemente e indossai la divisa scolastica.
Dopo aver preparato anche la cartella scesi al piano inferiore per la colazione.
In cucina trovai mio padre e mia madre intenti a parlare di un processo che avrebbero avuto quel giorno.
Ah sì, i miei genitori sono due famosi avvocati, tra i più bravi di tutto il Giappone, gli unici che li superano sono i coniugi Akashi.
Per colazione presi una fetta di pane con la marmellata e una tazza di tè.
<Kimiko, hai deciso in che club ti unirai?> Disse mia madre alzando gli occhi da un paio di fogli.
<Stavo pensando a quello di basket o di pallavolo> dissi bevendo subito dopo un sorso di tè.
<Mh ottima scelta, comunque vada fai vedere chi è che comanda! E soprattutto non farti surclassare dal figlio di Akashi> continuò mia madre con uno strano luccichio negli occhi.
<Certo madre> dissi per poi alzarmi.
Salutai i miei genitori <bene, ora vado> ed uscii di casa.
Montai in macchina e mi feci accompagnare fino al cancello della scuola dall'autista di famiglia.
<Grazie Klein, ci vediamo all'uscita> e senza attendere una sua risposta mi avviai verso il giardino della scuola.
Vidi subito i senpai dei diversi club cercare nuovi iscritti.
Incrociai lo sguardo di un ragazzo, era il capitano della squadra di basket, Nijimura Shuuzou del secondo anno.
Mi avviai verso la sua postazione.
<Ti serve qualcosa?> Mi chiese lui guardandomi dall'alto verso il basso <sono qui per iscrivermi alle selezioni di basket> mi guardò confuso <non stai scherzando?> Disse un ragazzo accanto a lui, aveva capelli grigi.
<Haizaki sta zitto> lo riprese subito il capitano
<Non sto scherzando> dissi fulminando con lo sguardo l'albino.
<Bene dopo le lezioni in palestra> mi disse Nijimura.
Senza aggiungere altro me ne andai.
- che strano tizio quell'Haizaki. Pensai entrando nell'edificio.
Quando entrai nell'aula notai uno strano ragazzo dai capelli rossi e dagli occhi del medesimo colore.
Akashi Seijurou- pensai guardandolo attentamente, stava parlando con un ragazzo dai capelli verdi.
Mi misi a sedere proprio accanto ad Akashi.
Che si girò subito per vedere chi si era seduto accanto a lui.
<Piacere di conoscerti, sono Akashi Seijurou> disse lui cordiale <piacere mio, sono Kimiko Tetsuro> dissi sorridendo.
Lui si sorprese ovviamente a sentire il cognome della mia famiglia.
<Tetsuro? Hai per caso dei legami gli avvocati Tetsuro?> Mi chiese lui subito.
<Si, sono i miei genitori> dissi fingendo imbarazzo.
Lui sgranò gli occhi, poi guardai dietro di lui e rividi quel ragazzo dai capelli verdi <Shintarou?> dissi riconoscendo il ragazzo, le nostre famiglie si conoscono da anni e noi siamo praticamente cresciuti insieme.
<Kimiko?> Mi ripose lui riconoscendomi.
<Vi conoscete?> Disse Akashi guardandoci <si, ci conosciamo da sempre, siamo cresciuti insieme... Possiamo dire che sono la sua migliore amica> notai però che lui era seduto proprio di fianco ad Akashi <Shintarou?> dissi con tono molto macabro. <Dopo parliamo>  notai il suo sguardo terrorizzato, ma non ci feci caso più di tanto e guardai di fronte a me, poi con la coda dell'occhio notai un movimento alla mia destra mi girai e vidi una ragazza minuta, capelli leggermente più lunghi di un caschetto azzurri che beveva un milkshake.
<È stato proprio un bello spettacolo> mi disse senza mostrare emozioni.
<Ho solo mostrato una piccola parte di me> dissi pensando a quanto mi sarei potuta divertire con Akashi.
<Parteciperai alle selezioni?> Mi disse lei sempre con quello sguardo vacuo.
<Si, tu?> le risposi notando quanto il tempo passasse lentamente.
<Si... Se non superi la selezione cosa farai?> continuò lei stavolta guardandomi con curiosità <credo proverò ad entrare nel club di pallavolo> lei fece una faccia schifata <non dire quel nome in mia presenza ti prego> mi prego lei con una faccia buffa.
<D'accordo... Comunque io sono Kimiko, tu?> lei mise da parte il milkshake <Elisa> disse solamente, avrei voluto continuare a parlare con quella strana ragazza ma proprio in quel momento entrò il professore.
<Bene, ho intenzione di cominciare subito con alcune nozioni di chimica> io diventai più pallida di ciò che ero.
<Ehi... Tutto ok?> mi chiese Elisa <no... Odio la chimica... Non ci capisco nulla> lei rise e mi fece una specie di segno d'incoraggiamento.
<Pensa che sono solo due ore di chimica, una di filosofia, una di matematica, una di inglese, una di giapponese e poi ci sono le selezioni.>
mi disse a mo di incoraggiamento Shintarou che stava ridendo della mia disgrazia.
<Ricorda che stasera siete a cena da me, non vorrei che ti succedesse nulla Shintarou> dissi macabra, più del solito.
<Fai paura lo sai?> mi disse invece Akashi.
Ma questo qui che vuole?-  pensai annoiata <senti da che pulpito, ha parlato il gattino inquietante> mi lasciai scappare.
<Cosa?> lui mi guardò accigliato <proprio ciò che ho detto> risposi prontamente io.
Stavamo per essere ripresi dal professore quando uno strano ragazzo anch'egli dai capelli rossi entrò nell'aula.
<Akabane, che sorpresa> il ragazzo non rispose e si sedette dietro di me.
<Sicuro di non essere parenti?> Dissi con tono ironico ad Akashi.
Lui non mi guardò nemmeno ma vidi che stava sbuffando.
<Ma perché a me> disse poi come se fosse lui il saltarello.
Io sbuffai e non ascoltai nemmeno la lezione.
E feci così per tutte le ore che ci separavano dalla selezione.
Stavo per uscire dall'aula quando quello strano tizio Akabane mi fermò <ehi scusami> mi girai e vidi che teneva in mano un foglio <sapresti dirmi dove si trova la classe e?> lo guardai basita, la classe e, è chiamata anche End Class, chi finisce lì diventerà un perdente e basta.
<Ehm si, vedi quella sottospecie di collina? Si trova proprio laggiù> dissi indicando un punto non molto lontano dalla finestra.
<Oh, ho capito grazie mille> e se ne andò.
<Strano tizio vero?> Mi disse Elisa dietro di me, per poco non saltai per aria urlando per lo spavento.
<Sei molto silenziosa> dissi appena ritrovato l'uso della parola.
<Bene andiamo?> Dissi pensando alle selezioni.
<Ok... Spero solo che tu passi le selezioni> disse sorpassandomi.
Io alzai gli occhi al cielo, il suo odio per la pallavolo era palese.
Arrivate in palestra notai una cosa molto, ma molto strana.
<Kurō?> Dissi ad un tono abbastanza alto per farmi sentire da lui.
<Oh Kimi... Cosa fai?> Lo guardai storto, <questo lo dovrei dire io fratellone> dissi facendo voltare verso di noi quasi tutti coloro che erano nella palestra.
<È tuo fratello?> Mi disse Elisa.
<Si, ma non andrete mai d'accordo> lei mi guardò confusa <lascia che ti presenti il capitano della squadra di pallavolo del liceo Nekoma> Elisa al solo pronunciare"pallavolo" lo guardò storto.
<Lo odio già> io risi di quella affermazione è guardai mio fratello.
<Allora cosa fai qui?>
<Parlavo solo con Shuuzou>
Giusto... Dimentico sempre che mio fratello e Nijimura sono amici sin dall'infanzia, solo che noi non lo avevamo mai conosciuto.

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