John lo fissò negli occhi. «Le pupille sembrano normali...» fu la frase d'esordio dell'interrogatorio.
«Non ci posso credere! Che cosa ti aspettavi?» esclamò Sam offeso. «Ho chiuso con quella robaccia!»
«Sto solo cercando di capire perché un ragazzo che era normale, abbia cambiato orientamento. Voglio la verità: ti ha forse obbligato?»
«No!» Sam quasi se l'aspettava quella domanda. «Io sto con Gabriel perché lo amo. È così difficile da capirlo?»
«Ma tu hai perso totalmente la ragione! Io so che cos'è meglio per te e mettersi con un uomo non lo è! Personalmente non ho niente contro quello...»
«E meno male!» lo interruppe Sam. «Comunque "quello" come lo chiami tu, ha un nome. Si chiama Gabriel.»
«Già uno cui piace farsela con uomini e donne...» Scosse la testa, chiaramente disgustato al pensiero. «Peggio dei froci, almeno quelli sanno che cosa vogliono ma questi altri sono ancora più promiscui. Sono indecisi, confusi, domani ti mollerà per una donna e dopodomani la mollerà per un altro uomo!»
Era un pensiero che a volte lo assillava, ma affermò con decisione: «Gabriel non è né indeciso né confuso e tantomeno promiscuo, lui vuole stare con me e con nessun altro. E non usare quel termine: è offensivo.»
«Intendi farmi causa? Ma ragiona un attimo: se io o tuo nonno fossimo stati fr... gay, tu e Dean non sareste nati. Ci hai mai pensato? Finché starai con quello, non potrai avere figli e non venirmi a parlare di adozione, sai benissimo che un bambino deve avere un padre e una madre. Già quelli adottati da una famiglia normale crescono con problemi, figurati quelli allevati da due uomini! Lo capisci che non è normale?»
«Anche i razzisti sostengono che le coppie miste non sono naturali» replicò Sam, cercando di mantenere la calma.
«Che discorsi! Io non sono né razzista né omofobo, voglio solo...»
«E invece sì!» esplose Sam. «Soltanto perché non vai in giro a pestarli non significa che tu non lo sia: ho visto che occhiate disgustate lanci a Gabriel! Se fosse stato una ragazza, non le avresti neanche nominate le malattie veneree! E i commenti che fai quando ci sono i Gay Pride? Dovresti soltanto vergognarti a dire cose del genere!»
«Non ti piace come parlo? Chi se ne frega! Il mio compito non è piacerti, è tirarti su a dovere ma a quanto pare ho fallito: prima drogato e ora questo... Questa situazione è inaccettabile! Non solo stai rinunciando a farti una famiglia ma devi pure subire i problemi finanziari di quello!»
«Se è il prezzo da pagare per stare con Gabriel, lo pago volentieri! Anche se mi fossi messo con una ragazza, avrei dovuto accendere un mutuo per comprare casa.»
«Ma sarebbe stata scelta da te e da tua moglie, l'avreste arredata insieme...»
«Non devo vivere come vuoi tu!» lo interruppe Sam. «Io lo amo ma tu te ne freghi dei miei sentimenti!» Si sentì pungere gli occhi ma ricacciò indietro le lacrime.
«Sam, non ti riconosco più! Torna in te! Sei soltanto confuso e probabilmente stai ancora soffrendo per Jessica. Ricomincia a frequentare qualche altra ragazza e vedrai che guarirai.»
«Parli dell'omosessualità come se fosse una malattia! Non lo è! E non è neanche una scelta, l'unica che si può fare è se accettare o no di provare amore per una persona del proprio sesso ed io l'ho fatto. Con Gabriel mi sento completo, è come se avessi trovato la metà che mi mancava.»
«Amore!» sbuffò John sprezzante. «È ovvio che quello ti ha plagiato! Avanti, spiegami come ha fatto per farti cambiare bandiera!»
Sam gli raccontò tutto dall'inizio: di come l'avesse sempre aiutato e incoraggiato nel suo lavoro, di come l'avesse "salvato" da Stair, della rottura con Jessica e di come fossero diventati amici, anche grazie alla sua piscina. «... ero andato a trovarlo, come ogni sabato, e l'ho trovato steso a terra... non... non respirava...» Anche se si era trattato soltanto di uno stupido scherzo, gli venivano ancora i brividi nel ripensarci. Decise di saltare il pezzo in cui scopriva che era stata solo una manovra di Gabriel per farsi baciare. «E mentre gli praticavo la respirazione artificiale, ho capito che non potevo vivere senza di lui...» Lo guardò, sperando che comprendesse.
«Ma quello non è amore!» esclamò il padre. «Semplicemente eri addolorato perché credevi di aver perso il tuo amico, questo posso capirlo... Non devi confondere le due cose, le fidanzate sono una cosa; gli amici un'altra! Anch'io ne ho un sacco e mi dispiacerebbe molto se dovesse succedere loro qualcosa, ma non faccio sesso con loro e neanche Dean! Sei uscito dalla droga, vedrai che uscirai anche da questo e noi ti aiuteremo... Prendi le tue cose, ti riportiamo a casa. Ti manderò da uno psico... anzi no, da una psicologa che ti spiegherà meglio queste cose. Allontanato il contagio...»
«Basta!» Sam si alzò di scatto. «Con te non si può ragionare! Io amo Gabriel e niente che tu dica o faccia potrà cambiare questo e non tornerò a casa con voi!» Si avviò verso la porta sul giardino.
«Chissà che cosa direbbe il tuo prezioso Gabriel, se sapesse che eri un drogato smanioso di farsi...»
«Lo sa già e mi ama lo stesso» ribatté Sam uscendo.
«Per fortuna che tua madre è morta, questa storia l'avrebbe uccisa per la vergogna!» gli sbraitò dietro John.
«Sei il primo che conosco che si chiami Castiel» disse Dean, sedendosi sulla sdraio. Non voleva pensare a che cosa stava succedendo in cucina e aveva tirato fuori il primo argomento futile che gli era venuto in mente.
«È il nome dell'angelo del giovedì ed io sono nato in quel giorno» rispose l'interessato, scrollando le spalle.
E il fratello non solo si chiamava Gabriel, come l'arcangelo, ma aveva anche le ali, se pure tatuate...
Quando Dean e il fratello erano piccoli, Mary soleva ripeteva che gli angeli vegliavano su di loro ed era indubbio che l'avvocato, in un certo senso, facesse davvero da angelo custode a Sam...
Dean sorrise e scosse la testa: "Mi sto lasciando trasportare troppo dalla fantasia..."
«Immagino che tu voglia farmi il solito discorso che fanno tutti i fratelli maggiori» disse Novak, seduto sulla sdraio, allungandogli una bottiglietta di birra. «"Se farai soffrire Sammy, verrò a cercarti, ti strapperò il cuore dal petto e me lo mangerò a colazione."»
«Più o meno...» sorrise Dean prendendola. Continuava a studiarlo, cercando di capire che cosa fosse scattato in suo fratello ma non riusciva a venirne a capo. Con il sorriso sempre pronto e l'aria scanzonata Gabriel sembrava più un ottimo compagno di bevute che uno di cui ci si potesse innamorare.
«Davvero faresti una cosa simile?» chiese Castiel fissandolo inorridito.
«Tranquillo Cassy, non sarà necessario perché tenterò di non far mai soffrire Sammy.»
Automaticamente Dean rispose: «No! Tentare no! Fare, o non fare! Non c'è tentare!»
Gabriel ridacchiò: «Giusto Yoda! Non farò mai soffrire Sammy, va meglio così?»
«Temo che le tue rassicurazioni non basteranno a convincere nostro padre.»
«La paura è la via per il Lato Oscuro. La paura conduce all'ira, l'ira all'odio; l'odio conduce alla sofferenza» declamò Gabriel, chiudendo gli occhi.
«Non capisco la citazione...» disse Castiel, imbronciandosi.
«Non dirmi che non hai mai visto Guerre Stellari?» chiese Dean sconvolto. «Tutti hanno visto Guerre Stellari!»
«Castiel non guarda la tv.»
«Non è vero. Guardo sempre Casi clinici incredibili e Malattie imbarazzanti, però non capisco... perché uno si dovrebbe imbarazzare per una malattia?»
Dean non capiva se Castiel avesse un senso dell'umorismo ancora più strampalato del fratello o se parlava seriamente. Stava ormai propendendo per la seconda ipotesi.
L'infermiere consultò l'orologio. «Devo tornare in ospedale. Dean, mi ha fatto piacere conoscerti.»
«Anche a me.» Aspettò che si allontanasse, poi domandò esitante: «Ehm... senti Gabriel... quando papà ha telefonato a Sam... eri vicino a lui?»
«Molto vicino, se capisci ciò che intendo» ridacchiò, sfarfallando le sopracciglia.
Un'immagine si stava formando nella sua mente ma la scacciò con decisione. «Quindi avrai sentito...» e si fermò.
«La causa dell'esaurimento nervoso di Sammy? Me l'aveva già confidata» rispose sorridendo, «e, prima che tu me lo chieda, non è stato quando ci siamo messi insieme, ma molto prima, quando era ancora uno stagista ed io il suo osservatore.»
Dean ne fu sorpreso: per quel che ne sapeva, Sam non l'aveva detto neanche a Jessica. Stava per chiedergli qualcos'altro, quando vide il fratello uscire come una furia da casa.
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Tu, la cosa più importante
FanficSam e Gabriel hanno scoperto di amarsi ma diversi ostacoli metteranno alla prova il loro amore.